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Visualizzazione dei post da 2007

Sul mare, dietro il niente, un tramonto d'occidente

Già, questi tramonti. Chissachi ha sfasciato gli schienali delle panchine. Jacopo cammina buffo e riflette una luce quasi inquietante da quanto è bella sua madre. È l'eco del dolore, che scava nel cibo di questi giorni. Hanno ucciso una donna in un posto lontano. Mia madre si è chiesta ad alta voce: "Ma cosa sono? Cosa sono, quelli?". Senza astio, però. Ecco la lezione. Mi sono tagliato i capelli, basta Renga. Tre vecchie, subito, mi hanno scambiato per Pieraccioni. Il caso Thomas Crawford. Come sarebbero belle certe storie senza recitazione all'americana. Un po' come il mondo. Vorrei che l'ultimo nome del 2007 non fosse quello di Lamberto Dini. Mi duole l'ascella destra. Credo nelle sorti progressive, nelle convergenze parallele. Sarà per quello che mi duole. Vado in montagna con un po' di fantascienza inglese. Spero d'incontrare Dio, visto che non scio. Il Milan ha annunciato per gennaio l'ingaggio di Sarkozy. Va così. Anzi, brinderò a Lamber

Osce no

Sirena d'allarme da un test Osce , i ragazzi delle medie non sanno perchè arriva la notte. Casciuolo, il mio edicolante neoplatonico, dice di stare tranquilli. Per lui, i "uaglioncelli" la sanno più lunga di quanto sembra. Si sono rifiutati di rispondere alla domanda secca. Il perché del giorno e della notte   è roba complessa, con riposte molteplici. Dal punto di vista scientifico, la notte arriva perchè la Terra ruota sul proprio asse? E cosa fa ruotare la Terra? Bisogna capire se il Sistema Solare ruota a sua volta. Intorno a cosa. E se ogni "mozione" è azionata da "motori" in movimento, qual è il primo motore immobile? Esiste l'immobilità? Il perché della notte apre poi domande filosofiche. Il tempo è la misura del movimento, secondo un prima e un poi. Davvero la notte è l'assenza del giorno? E perché esiste un perché? Poi i "uaglioncelli" si sono dimostrati impreparati sul concetto di "tasso di cambio" da una valuta a

Vita

Sto massaggiandomi le tempie nella penombra, squilla il cellulare. Il professor Anatoli Kerkov è nel palazzo di vetro, per un seminario. Si limita a tenere l'apparecchio a mezz'aria. L'assemblea generale dell'Onu ha appena approvato la moratoria conto la pena di morte, i delegati sgorgano dalla sala come una sorgente fresca. Sento applausi, grida di gioia in tante lingue. Poi Kerpov avvicina le labbra al telefono, eccitato: "C'è posto per la Storia con la "S" maiuscola, dalle tue parti?!" "Sembra di no" , gli rispondo mesto. "Vedi di trovarlo" , ribadisce lui. “104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti. Giocali al lotto!” “Ne avrei bisogno” , dico. Sentendo il tono, sbotta: "Ehi, mica potrai raccontare a tuo figlio che un giorno come questo, per te era un brutto giorno!" "No, ha ragione, prof…" "Buon Natale, al diavolo il resto!" "Sì, al diavolo."

Down

Stavolta Kerkov l'ho chiamato io. È appena morto l'ennesimo operaio a Milano, ma volevo conoscere la sua opinione sulla storia di certe allucinanti intercettazioni . Gli ho letto un commento lasciato sul primo blog che leggo al mattino. "Manca la serietà del marxismo. E il cuore dell'umanesimo. E' tutto troie e contratti a termine. Mucillagine, poltiglia. Anche Grillo è sporco, anche il web è sporco. Noi, in qualche misura, lo siamo. "Il nichilismo. Non serve a niente metterlo alla porta, perchè ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgersi di questo ospite e guardarlo bene in faccia.", diceva Heidegger. L'ho appena letto sulla quarta di un libro di Galimberti. Me la tiro. Anch'io sono sporco. Prendetene uno a caso, al bar. Inchiodatelo al bancone. Gridategli "Perchè ogni sabato c'è un down dalla De Filippi?... Rispondi, PERCHE'?!"... Ah, fate figli. Non arrendetevi." A

Encicliche

Il professor Anatoli Kerkov, noto semiologo situazionista, mi ha telefonato segnalandomi diversi articoli usciti in questi giorni sui giornali. Questo mi ha fatto riflettere sul senso del limite. Questo anche, aprendo una ventina di altri fronti di dibattito. Poi, Kerkov mi ha spiegato il senso delle nuove tesi di Desmond Morris: i gay sarebbero adulti a cui si è interrotta la crescita, non bambini mai cresciuti. Gli ho ribattuto che gli etero potrebbero essere bambini cresciuti troppo presto, o adulti che non sono mai stati bambini. Dopo una risatina di circostanza, mi ha raccontato di quella volta che incontrò il suo collega James Watson , a Port Arthur, Texas. Partecipavano a un convegno sulla psicobiologia nei testi di Janis Joplin. In una pausa, Kerkov vide Watson che prendeva a calci un distributore automatico. Desiderava ardentemente le noccioline e quello continuava a sputargli fuori caramelle gommate. Riattaccando, mi è parso di sentirgli boffonchiare una frase del tipo: &q

Censis

In una società liquida, il nostro paese non può che essere mucillagine,

Haiku

Il governo morirà sul lavoro. L'ennesima morte bianca, per mancanza di sicurezza.

Se

Se Dio è quella cosa raccontata da Benigni per mezzo di Dante. Se è quel verso del bambino che si stacca dalla mammella gocciolante latte. Quel respiro che vive per intercessione della donna. Quel (re)spirito incontemplabile che unisce lo spazio e il tempo, le cose e le persone in un unico pieno che spinge al bene. Quel nitore eterno e infinito nel quale alla fine si riflette il volto di ognuno di noi. Se è così, c'è. Però una cosa devo chiedertela, Somma Luce. Perchè ci parli da quello stesso schermo? Quel demone che fa salire uno sul tetto a Omaha, Nebraska, e lo spinge uccidere per diventare famoso. Quel demone usato dall'evaso, per rilasciare l'intervista prima di costituirsi ancora. Quel demone per cui la madre uccide il figlio, e rilascia l'intervista. Il bambino si fa adolescente e vede. Questo demone del vuoto, che sa essere luce quanto te. Infima, ma luce. Perchè il sommo e l'infimo si materializzano nello stesso quanto di luce? Il primo suono è il tuo, o q

One

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Piccolo amore mio, oggi ci sono stati tanti segni. Quel vestito che la mamma voleva cambiarsi, e si è rotta la zip. Dopo un minuto la stessa cosa con gli stivali Come se qualcuno avesse deciso che doveva stare vestita così. Ieri sera abbiamo visto il film di Pupi Avati e ho pensato quanto fosse affascinante Laura Morante. Oggi, uscendo dal bar me la sono vista apparire davanti. Stava entrando. L'ho indicata, spiazzandola, e ho balbettato: "Ti ho vista al cinema, ieri sera!" Mi ha risposto con un sorriso, timido e carismatico. Era stupenda, come solo le donne sanno e possono. Incredibile. C'è magia, e tanti segni. Forse è il nonno che si diverte da lassù, mi ricordo che la Morante piaceva anche a lui. C'è magia. Buon primo compleanno, cucciolo mio!

Troppe cose tutte insieme

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È il titolo di un bell'articolo di Walter Kirn , tratto da The Atlantic Monthly (US) e pubblicato su Internazionale. Si parla di danni biologico-cerebrali dovuti al multitasking. La tesi di fondo è raccolta in questo passaggio: "Ho appena avuto un incidente per cercare di vedere la tua foto". "Arriverai in tempo per portarmi a cena?". "Ho rischiato di morire". "Be', sembra che tu stia bene". "Sembra". Non le ho mai perdonato quell'indifferenza. E non ho mai perdonato a me stesso di aver comprato un telefonino con la fotocamera. Poi ho seguito l'ennesimo reportage televisivo sui ragazzini. Un grido d'allarme che si leva per questo mondo lontano e misterioso, dove bambine di dodici anni gettano via il loro corpo in un gioco di specchi riflettenti. Che parte dalle discoteche del sabato pomeriggio, passa attraverso filmati erotici girati coi videotelefoni dai compagni maschietti che poi le ricattano, e arriva alle webcam

Dante, la nebbia, gli zombie

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"Nebbie e Delitti" è una fiction di Rai Due, scritta, interpretata e confezionata talmente bene che intendo recuperare i romanzi di Valerio Varesi, sull'ispettore Soneri. Ferrara, la caligine, l'incedere lento del Po e del genere polar di simenoniana memoria. Barbareschi s'è lamentato della collocazione, venerdì in prime time. Sbaglia. C'è freddo, c'è vento, si sta in casa. E c'è voglia di quella roba lì. Anche sabato c'era freddo e vento, e voglia di esserci. Un lungo serpentone  di giovani attraversava Genova, quasi autoconvocato. Ho camminato fianco a fianco con Giuliano Giuliani, e abbiamo scambiato alcune parole. Conferma l'impressione di uomo moderato, intenso e rigoroso che è emersa nel tempo. Merita di sapere la verità sulla fine di suo figlio. Quel sasso con cui gli hanno spaccato la testa mentre era già a terra, per esempio. Davvero, troppo, a prescindere dalle differenti valutazioni. Ad Anno Zero, Giuliani s'è augurato che Ca

Magenta

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Si riaffacciano le emozioni. Il doctor House, nel secondo episodio, è riuscito a portarmi alla soglia delle lacrime. Anzi, una è scesa. È un vero bastardo, credo che stasera comincerò il suo romanzo . Sto percorrendo boschi, malaventure, i confini dell'ignoto. Ho lavorato fino alle tre. A notte fonda, mi sono sparato una stupenda intervista del mitico Giancarlo Fusco a Sergio Tofano, il creatore del signor Bonaventura. Anzi, lui era Bonaventura. Lo interpretava a teatro, con grazia e respiro soave. Quel milione scritto sul foglio, quel bassotto lungo lungo, anche due fogli. La capacità di stupire con poco: un pennarello, carta, poesia. Mi ha ricordato Saul Steinberg, un altro grandissimo di cui ho già parlato. Ma Tofano era la maschera. Un'Italia lieve, umile, preziosa. Così lontana da questa, gridata, nervosa, ambiziosa, che si nutre di fame. Il nuovo template non è per vanagloria. Un regalo che mi hanno fatto. Servirà a ricordare soprattutto a me stesso il mio lavoro, ch

Punti di luce

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Insistono che dobbiamo avere paura , e specificano bene di cosa. Vittorino Andreoli scrive che la famiglia è un sistema di economia bilanciata dei sentimenti . Mi piace come definizione, applicabile su vasta scala. Ecco la sensazione che arriva dai media: sbilanciamento. Il mio cervello fatica a mettere in fila i problemi, le immagini. Mi chiede: com'è possibile che avete arrestato il capo della mafia e invece di concentrare tutte le energie per darle il colpo di grazia, debellandola, parlate solo di rumeni? Non so rispondergli, davvero. Ho sentito Roberto Saviano, la sua potenza analitica. Il mio cervello mi ha chiesto: ma perchè questo non diventa un consulente istituzionale della lotta alla camorra? Non ho saputo rispondergli. A Lucca ho visto migliaia di Cosplay, ragazze e ragazzi vestiti da personaggi incredibili. Si confezionano i vestiti da soli, e mi colpisce sempre quanto si prendano sul serio. Quegli altri ragazzi fuori dalla questura di Palermo che brindavano all'ar

Dazed

Trentasette anni fa, tra sei ore e mezza, nasceva uno scorpioncino a cui sono - volente o nolente - piuttosto affezionato. Vent'anni fa, invece, sei ragazzini cominciavano la loro avventura musicale. Era la fine degli Ottanta, un periodo in cui fare rock significava lasciarsi contaminare da tante cose, cementare affinità e sfidare un certo conformismo paninaro. Non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione. Ci apprestavamo a suonare di fronte a duemila persone. Forse il vero rito di passaggio. Il titolo di "Dazed & Confused" dei Led Zeppelin ci sembrò un buon simbolo per i travagli della nostra tarda adolescenza. Poi diventammo cinque, nel tempo forse meno "confused". Ma "Dazed" sempre. Per sempre. Un abbraccio, compagni di viaggio. A ritrovarci presto.

L'Africa è diventata un taccuino

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Tutti ci scrivono su qualcosa. È la rivoluzione alfanumerica di lettere che appaiono su qualsiasi superficie. di Alberto Salza*, da D di Repubblica Sul muro di una chiesa leggo: Maximum Miracle Centre . Gli africani hanno imparato "a scrivere con l'altra mano" per cui le lettere si trovano spesso in movimento. Su un furgone ho intravisto la scritta Sacco Van , sussulto anarchico. Su una barchetta del lago Turkana c'è il nome Nelle Mani di Dio (vento ai trenta nodi e trentamila coccodrilli tutt'attorno). Alloggiare è forse più facile, se gli hotel si proclamano a grandi lettere Senza Alcool o Per Esperimento ("Ci stiamo provando", mi ha spiegato il maître). Immani carestie e continue catastrofi hanno fatto scrivere a un falegname, sulla bottega, Bare e Mobilia : la sequenza di morte e resurrezione che è la storia d'Africa. Italo Calvino diceva: "L'uomo è solo un'occasione che il mondo ha per organizzare alcune informazioni su se stess

Ieri's Blues

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Auguri, papà.

Arimanni

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Molto interessante l'intervista a Chomsky sul blog di Grillo. In sostanza si propone una democrazia diretta dove il popolo si riunisce in assemblea, discute e decide i propri rappresentanti. In un commento, uno scrive: "Si vede che Chomsky non ha mai partecipato a un'assemblea di condominio." Mi ha ricordato una cosina dei tempi delle medie: "La Sippe , corrisponde alla tradizionale assemblea del popolo in armi presso le popolazioni germaniche. Il re veniva eletto dalla Sippe e regnava poi in accordo con essa, come con dei pari dignità, ed anzi poteva essere esautorato e deposto. Per entrare nella Sippe bisognava essere "liberi proprietari terrieri in armi". Questo per i Longobardi significava essere Arimanni. Del resto nella società longobarda era sufficiente una lancia ed un piccolo pezzo di terra dove coltivare pochi ortaggi e far pascolare qualche maiale. Per i Franchi il fare parte dei Pari si oligarchizza: l'arma per eccellenza diventa la ca

Per te

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L'altro giorno ho visto una candid camera che rifaceva una vecchia gag di Nanni Loy. Un operaio fuori dai cancelli della fabbrica, col cartello "SONO STANCO DI LAVORARE. AIUTATEMI!". Nella candid degli anni settanta, colpiva il fatto che gli operai entrassero in fabbrica tutti insieme. Intorno a Loy travestito si formò subito un capannello curioso. Qualcuno lo interrogava, qualcuno scuoteva la testa. Quasi tutti volevano capire le ragioni. C'era con-divisione, anche nello sberleffo. Molti si misero a discutere tra loro. A un certo punto il marciapiede brulicava di lavoratori, e tutti discutevano, analizzando l'avvenimento come se tanti fili invisibili fossero in grado di unirli. Nella candid realizzata oggi si vedono operaie e operai entrare in fabbrica da soli, in auto, o a piedi. Tutti incazzati, irascibili. Il tizio col cartello viene aggredito, o ignorato, o liquidato con una battuta. Alla fine, si avvicina ai cancelli per chiedere un euro alle guardie giurate

14 Ottobre 2007

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Intervista a Moni Ovadia che lancia una proposta e denuncia l'ondata xenofoba e razzista: «E' nazifascismo»   «Diamo il Nobel per la pace al popolo Rom»   di Tonino Bucci «Sono comportamenti nazifascisti. Non ho altre parole per definirli. Guai a noi se sottovalutiamo questi fenomeni e guai alla sinistra se non capisce che c'è un filo nero nella storia italiana, un problema irrisolto della nostra memoria con il fascismo». Non ci prova neppure Moni Ovadia a tenere sotto controllo l'indignazione. Impossibile per questo artista ebreo nato a Plovdiv, in Bulgaria, e milanese per adozione, musicista e autore di teatro, immaginare che ai giorni nostri si possa ancora inneggiare ai pogrom soltanto perché c'è qualcuno che viene dall'altra parte di un confine. Linciaggi, aggressioni, spedizioni punitive e, negli ultimi giorni, assalti di ronde armate ai campi Rom di Pavia, Milano e Roma: c'è un escalation in questi episodi che dimostra «uno scivolamento del senso co

Domani, in rosso

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Mi chiamo Ilya

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Berlino, 13:14 (da Repubblica) OLOCAUSTO: PARLA LA MASCOTTE DELLE SS, "DOVEVO DIVERTIRE" Per quasi quattro anni un bambino bielorusso ebreo, sfuggito al massacro della sua famiglia e degli abitanti del suo villaggio, è stato la 'mascotte' delle SS, ignare della sua origine, riuscendo così a sopravvivere allo sterminio. Lo racconta lui stesso nel libro "The Mascotte: The Extraordinary Story of a Jewish Boy and an SS Extermination Squad" , appena pubblicato. Alex Kurzem, emigrato nel 1949 in Australia, fino al 1997 aveva taciuto alla sua stessa famiglia la vicenda di cui era stato protagonista. Il 20 ottobre 1941 le unità della Wehrmacht occuparono un villaggio della Bielorussia e passarono per le armi tutti gli uomini. Nottetempo il bambino fugge nel bosco; il giorno seguente i tedeschi massacrano anche la madre, il fratello e una sorella. Per mesi il bambino vaga senza meta e affamato, finché cade nelle mani di un'unità lettone delle SS, che decide di fu

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L'altro giorno ho letto un articolo di Sarkozy. Un discorso lucido, colto e appassionato rivolto agli architetti, in cui spiega la sua idea di "architettura sociale". Poi, leggo in un trafiletto che i liberaldemocratici inglesi hanno votato al loro congresso la mozione più ecologista della storia occidentale. Poi, Saviano e il reportage quasi intimo del suo difficile bagno di folla, di follia e tensione nel paese di origine. Poi ho letto "Duel" di Richard Matheson. Dal racconto si capisce meglio il valore allegorico. Non so, mi sono quasi incazzato. Dico, basta così poco a sentirsi il cuore pieno di cose importanti. Perchè il rumore di fondo, qui, è così angosciante? Perchè è così vuoto di cultura, di sensibilità? Perchè, ieri sera mi sono trovato ad urlare alla televisione? "Diglielo che anche Grillo è un pregiudicato, che è stato condannato per omicidio colposo! Diglielo!" Perchè ci riducono così? Ah, ho capito. (Scusate. Non ho voglia di titoli, di

Un tanto al chilo

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"Il kilogrammo ufficiale (unica tra le unità di misura definita in relazione a un manufatto e non a una proprietà fisica), custodito a Parigi al Bureau International des Poids et Mesures di Sèvres, non è più quello di una volta e pesa 50 microgrammi in meno." Questa notizia mi diverte tantissimo. "La massa standard fu creata nel 1875 ed è costituita da un cilindro retto a base circolare di 39 mm di altezza e diametro, composto da una lega di platino e iridio. Esistono altri prototipi nazionali che ogni 10 anni vengono confrontati con l’originale. Tutti gli esemplari sono identici e conservati nelle stesse condizioni, con una scrupolosa prudenza nell’esporli alla luce o a qualsiasi variabile esterna. Eppure le Grand Kilo ufficiale sta perdendo peso e nessuno sa spiegarsi il perché." Perché non considerare l'ipotesi che abbia "ragione" il prototipo? Destino vuole, forse, che il chilo standard diminuisca. E come l'hanno fatta 'sta misurazione? Eq

Lavavetri, Grilli, Cicale

Una canzone può crescere nel tempo? Chiudete gli occhi. Concentratevi bene sul testo. Okay, vi aspetto... Ricominciate a leggere dopo averla ascoltata. . . . . . . Eccoci. Ditemi, non avete sentito l'eco di qualcosa? "Renato Curcio il carbonaro" , le polemiche contro le dichiarazioni di Fanny Ardant a margine del Festival di Venezia. I polacchi ai semafori. Il ministro dei temporali, i tromboni, i Pinocchio. Quella piramide di Cheope che volle essere ricostruita. L'autocoscienza della piramide. Gli addetti alla nostalgia, il cadavere di Utopia. Quelli che hanno cantato per i longobardi e per i centralisti. I convertiti del Novanta, poi dispensati nel Novantuno. I cantanti, i comici, le troie di regime. " Voi avete voci potenti lingue allenate a battere il tamburo voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo". Però, il Vaffanculo-Day io lo sento nei versi finali: "mentre il cuore d'Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante p

Il non più

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Che razza di mistero. Che poi ti restano questi sospesi banali. Cos'avrà letto per ultima cosa. Cos'avrà visto, che film, che libro. L'idea di quel numero di telefono che non chiamerà più. E torni a casa dal bimbo che si sbraccia e ride e frulla le braccine come a voler riportare la sua mamma a sè.  E anche tu cerchi il modo, ma non è giusto. E quel viaggio, lo strazio, il magnifico strazio. Tutti coraggiosi cagasotto. La somatizzazione. L'egoismo, le frontiere ultime del pensiero umano. La semplicità. Una sdraio, il calore. Tenerezza. Il vestito del matrimonio, la maglietta del matrimonio. Quel bacio sulla fronte. E giù a bere, a ridere. Come avresti voluto tu. Che merda sa essere la vita. Che bella sa essere la morte. Nel Tex c'è ancora il segno. Ecco svelato il mistero. Debra Goertz, "Sonstairs"

Pitagora, Ippaso, tardo capitalismo, l'assessore Cioni, mutui e Pil-men

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Pitagora ebbe tante intuizioni. Pose il numero come principio primo della realtà. Tutto quello che esiste dipende da una trama numerica, fatta di aritmetica e geometria. Il "10" divenne l'emblema della perfezione, con la sua espressione grafica, chiamata tetraktys . E giù calcoli, studi, misure. Una volta, passando vicino alla bottega di un falegname, sentì battere i martelli. Capì che il rumore variava a seconda del peso. Cominciò a fare studi sulla musica, scoprendone il segreto. Quella che Maupassant, secoli dopo, avrebbe definito "aria tradotta". Il segreto, ovviamente, era fisico-matematico. Per i pitagorici la musica rifletteva l'armonia dell'interno universo, che consisteva nelle combinazioni dei quattro numeri semplici. Che meraviglia. Elaborò una filosofia così potente che arrivò a governare intere città, come Crotone. Peccato, che a un certo punto, la cosa prese una brutta piega. Suggestionato dai raduni orfici, secondo lui i numeri potevano e

Una specie di tenerezza

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Ti ho disegnato, tanti anni fa. Per la copertina di un opuscolo. La pipa, il volto austero, magnetico, con quegli occhi d' azzurro profondo. Eri un uomo bellissimo, forse il più bello che abbia mai visto. Elegantissimo, forse il più elegante che abbia mai conosciuto. Dopo il seminario, ci siamo seduti a tavola. Sembravi schivo. Avevi una tua timidezza, che poi scoprii essere qualcosa di più. Qualcosa che ha a che fare con lo scrupolo, la capacità analitica di scomporre le cose prima di ricostruirle. Bertrand Russell l’avrebbe definita “reverenza”, capacità di essere “lento nel giudizio e rapido nella comprensione”. Ci volle un po' prima che aprissi quel tuo sorriso. Il segno che la sintonia era arrivata. Si parlò di tutto. Di mondo, di sindacato, di libri, di cinema e fumetti. Conoscevi Ken Parker. Avevi la passione per gli argentini. Muñoz e Sampayo, soprattutto. Discutemmo di noir, di John Ford, di Karl Marx. E quando guardavi. Mamma mia, quando i tuoi occhi toccavano la pers

A mister Iweala

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La striscia in alto a sinistra, molti richiami nella colonna di destra. Questo blog è - nel suo piccolo - lambito dalla interessante presa di posizione dello scrittore nigeriano-americano Uzodinma Iweala. Un atto di accusa contro gli aiuti umanitari delle star occidentali, contro l'occidente che si pulisce la coscienza ammantandosi di africanismo. Chiaramente, m’interrogo. Sono - nel mio piccolo - sul banco degli imputati. C'è tanta verità nelle parole di Iweala. Il controsenso degli aiuti da parte di quel mondo che, nei più svariati modi, dal colonialismo in poi, tiene schiacciata l'Africa in un abisso dal quale fatica a riemergere. Sfruttamento di materie prime, ingerenze politiche, ruolo delle multinazionali, orrida sperimentazione scientifica, la discarica chimico-radioattiva del pianeta. Forse addirittura ciniche considerazioni di carattere demografico, hanno spinto l'occidente a squarciare il cuore dell’Africa. Scompaginando l’equilibrio ecologico e tribale. Da t

La Presa Della Bastiglia

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“Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.” Nazim Hikmet

Piovono pietre

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La spiaggia è incuneata sotto la strada, come quasi ovunque in Liguria. Ti ho fra le braccia, sento il tuo pancino, la poppata ti porta là dove sai solo tu. Tutto congiura verso il bene. Sento un tonfo sordo. Mi volto a destra. A una ventina di centimetri, sui sassi, una lattina. Tutti la guardiamo. E' mezza piena e si è infossata. Arriva da almeno dieci metri d'altezza. Tutti ragioniamo un istante. Il mio ragionamento corre a te. Venti centimetri più a sinistra e cosa sarebbe successo? Dicono d'aver visto un ragazzino che l'ha lanciata e poi è scappato. Salgo di corsa. Niente, nessuno. Il vuoto. Tu, quel ragazzino, una lattina. Ci sarebbe da scriverci un libro. O stare zitti, ad assaporare 'sto gusto potente della violenza. Bo Bartlett, " Val Mal Contenti"

Sopratutto d'estate

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Chi segue questo blog da un po' sa quanto io condivida quest'analisi di Mauro Gervasini su Carmilla . Sillaba dopo sillaba. Anche senza avere visto il film. E chi conosce a fondo internet non può che trovarsi d'accordo con le suggestioni che Gervasini evoca. Sillaba dopo sillaba. Anche senza avere visto il film. E chi ha voglia di incendiarsi il cuore, non può che sperare di tornare ad avere una vera paura falsa. Perchè quando la falsa paura è vera , il futuro sfugge ai sensi. Sillaba dopo sillaba. Sì, l'orrore è anche questione linguistica. Susanna Coffey, "Eris"

Oltre la nebbia

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Caro Valter o Walter (non ho ancora capito se ci vuole la "v" o la "w")... Sono un bimbo del Nord, e l'altra sera a cena ho sentito il mio papà parlare di te. Un uomo con la faccia arrabbiata e la voce strana, ha detto in televisione che tu al nord non pigli un voto. Mio papà gli ha dato ragione e poi ha fatto una risata cattiva. Io sono preoccupato. Sì perchè mio papà da sempre retta a quell'uomo lì, e si vanta di bere l'acqua del Po filtrata nella brocca della Brita. Io so che non è vero. Abbiamo visto in televisione un documentario di Santoro su come abbiamo ridotto il Po, che sta diventando salato. Una volta mio papà è andato anche alla sorgente, sul Monviso, vestito come quelli di Asterix, e ha sposato mia mamma con un rito che si chiamava driudo o druido, non mi ricordo più. Poi, dopo il crollo dei due palazzi in america, hanno sostituito i nanetti in giardino con delle statue che a me fanno paura. E la mamma non ride più. Dicono che c'è