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Visualizzazione dei post da 2008

Il sacrificio di Milou

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"Se leggi i dati, c'è da mettersi le mani nei capelli!" Mi chiedevo come fosse possibile parlare di certe cose con un tizio, volente o nolente, rinchiuso nel centro krishna “Bhagavad-gita” ad Austin, Texas. "… Un crollo verticale del fatturato dei Dvd, decine di case di produzione chiudono i battenti…" "Prof, non è poi così importante. Insomma, bombardano Gaza, cresce la tensione internazionale." "È il momento di fare l'amore col proprio cervello, figliolo." "Cosa ben diversa dalla pornografia!" per un attimo mi era parso di salire ai suoi livelli, ma lui sviò. "Una volta la combinai grossa. Era il 1992 e suggerii al mio amico poeta Jan Ristat di uscire con un numero di 'Les Lettres françaises' intitolato 'Porno', pieno zeppo di immagini e articoli sconci. C’era perfino Tin-Tin che si accoppiava con Milou, il suo cagnetto. Ero curioso di vedere la reazione del Partito Comunista Francese…" "Furibon

Gli auguri dinamopsichici di Barnhouse (al telefono con Kerpov)

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Musica d’attesa orientaleggiante, e irritante. Ma l’ho trovato su di giri. “Terremoto, figliolo?” “Sì, prof, 5.2 della scala Ricther. Una stupidata, ma qui ormai siamo all’erta per tutto.” “Fate bene. Alle 16 e 24 ora italiana, giusto?” “L’ha letto su internet.” “No, oggi non possiamo usare mezzi di comunicazione.” “È un giorno particolare?” mi riferivo agli arancioni del centro “Bhagavad-gita” di Austin, Texas, dove Kerpov è stato recluso. O si è autorecluso, non l’ho ancora capito. “Sì, particolare, il giorno del taglio energetico. S’interrompe del tutto e unilateralmente il flusso di corrente.” “Come si fa?” “Basta non pagare le bollette!” Ci pensai un secondo. “Ma se non avete mezzi di comunicazione, come ha saputo del terremoto?…” “Lo so da una settimana. Me l’ha detto in sogno il professor Barnhouse. Vecchio teppista, ormai avrà più di novantanni!…” “Chi?” Udii un colpo secco. Poi Kerpov recuperò il ricevitore. “Scusa, il cordless… Dalla riunione su Nikola Tesla mi tremano le ma

La commedia è finita

Finalmente. È fatta, è ufficiale, siamo in dirittura d'arrivo. Se penso che questo blog era nato per interfacciarsi a quella annunciata prima uscita, poi naufragata per motivi illogici . Mi viene la lacrimuccia. Da allora è passata tanta acqua sotto i ponti, qualche ponte è finito sott'acqua, si sono alternati tre governi, decine e decine di post, discussioni, idee, prospettive, decine di storie di Julia, una nascita con relativa gioia, un grave lutto con relativa angoscia. Poi altri due anni, gioie, dolori e, incrociando le dita, una seconda futura nascita. Insomma, mettere al mondo un romanzo, per un ometto, è un travaglio più lungo (non certo più duro) di quello che spetta alla femminuccia. Il prossimo anno, mi attende il parto di almeno tre creature. La più emozionante e attesa spetterà a mia moglie Marina, e sarà fatta di carne ed ossa. Di un'altra creatura, cartacea, vi parlerò in seguito. Ora lascio spazio al "mio" primogenito cartaceo, il più sofferto.

jacopONE, jacoTWO!!

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auguri, cucciolotto, che stamattina hai fatto partire il video da solo!

Annunciazio' annunciazio'

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"Non mi dire!" "Infatti, non gliel'ho detto, prof." "Quello che hai scritto su Facebook. Devo interpretarlo come… Come…" "Per usare termini che le piacciono, si espande l'area semantica della mia famiglia!" "Eviterò battute di natura "semantica", figliolo. Sono sempre molto emozionato quando nascono figli" e puntualizzò "agli altri." "Io non so bene cosa pensare, professore. La gioia che ho dentro è profonda, immensa. Ma siamo spaventati, è un casino. La crisi economica, la casa, come ci organizzeremo…" "Permetti al capitalismo di condizionare la tua felicità?" "Volontariamente no. Ma è difficile fare i conti quando…" "Quando non c'è il marchese!" È dalle otto di stamattina che rido, satanasso d'un Kerpov. (sembra passata una vita, erano solo poco più di due anni fa, amore panciuto mio)

La panchina

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"Qualcosa non va, prof" e stavolta scrivo al passato "sento una vibrazione negativa nella forza… Sono stanco, non sono un robot, cazzo…" "Non stai dormendo, giusto?" "Esatto, ma non è quello che mi pesa." "Spara." "Mi sento violato. C'è come un'ombra, che si affaccia. Qualcuno che mentre tu scruti tutti gli altri scruta te, in silenzio, anonimo. E te lo fa sapere, ermeticamente." "Il prezzo della mutualità, figliolo. Se fossi un divo di Hollywood si chiamerebbe stalking." "E non essendolo?" "Si chiama stalking lo stesso. Ma te la prendi per così poco?" "Uscendo dall'asilo, stamattina, c'era una donna che piangeva, consolata da quella che poteva essere sua figlia e da un uomo coi baffi." "E dov'era?" "Su una panchina, nel cortile. Piangeva disperata. Forse le era morta una persona cara, il marito… Mi ha lasciato un senso di… Un senso di…" "Stal

Pecunia non olet

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"Ciao, prof!" "Ehilà" risponde Kerpov dagli Stati Uniti, stranamente gioioso. "È immerso nelle analisi post-voto, immagino". "No" fa lui "sono immerso nella cacca!" "Prego?" "Ho comprato un libro dal titolo bellissimo: THE BIG NECESSITY, di Rose George. Parla della 'grande necessità' di tutti noi." "Cioè, roba filosofica, escatologica?" "Scatologica" "Che vuol dire?" "Pare che le fognature dell'umanità non tengano più. Il sistema di smaltimento dei rifiuti organici sta collassando. Ed è una minaccia superiore ad Al Qaeda, al nucleare e all'effetto serra. "Addirittura?" Kerpov insiste: "Un grammo di feci può contenere dieci milioni di virus, un milione di batteri, mille uova di parassiti e cento larve di vermi. L’ingestione accidentale di questo cocktail provoca l’80 per cento di tutte le malattie del pianeta." "Merd… Cioè, cavolo!" mi vi

Si esce dal coma

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"Allora, prof, com'è?" Kerpov, stamane al telefono, mi sembrava di cattivo umore. Infatti, risponde mogio: "Ci sono le file ai seggi." "Buon segno!" faccio io. "Ho letto di un paesino dove Obama ha già fatto l' en plein . Ce la facciamo! Ce la facciamo! Lei ha già votato?" Lui stava zitto, e lo sentivo respirare. "Prof, ha già votato?" "Pensavo di non farlo." "Come? E tutto quello che ci siamo detti, la svolta, il segno dei tempi, un'occasione irripetibile, l'emblema, il nuovo millenio…" "Sono vecchio, figliolo. Io queste cose non le vedrò, non nel senso compiuto che vagheggiamo nei nostri discorsi." "Quindi non vota per… Egoismo… Lei? Proprio lei?…" "No, lo faccio per altruismo." "L'antropologo, il semiologo, che abbandona gli uomini e non semina!" "Raccoglierete voi, i frutti…" "Io questa rinuncia non la capisco." "Senti, figliolo.

Onde

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Mai viste così Forza, cuccioli!

In onda

11:18 Cariche di alleggerimento davanti al Senato 11:17 Gelmini annulla presenza a inaugurazione Lateranense Il ministro della pubblica Istruzione non parteciperà, come previsto, all'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia università leteranense, a Roma, per motivi di sicurezza: lo riferisce l'ufficio stampa dello stesso ateneo. Il ministro, a quanto risulta, è stato scortato dal Renato al ministero per evitare contestazioni. 11:16 Napolitano esce da Montecitorio. Studenti: "Non ci lasciare soli" Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lascia palazzo Montecitorio dove ha presenziato al convegno "La Grande Guerra nella memoria italiana" e da dietro l'obelisco della piazza, dove una settantina di studenti fanno lezione all'aperto in polemica con il decreto sulla scuola, si leva un lungo applauso. "Non ci lasciare soli, Presidente" gridano alcuni. Dall'interno dell'auto, Napolitano guarda e risponde c

Un uomo d'azione

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“Dobbiamo sempre cercare l’ideale nel reale, il domani nell’oggi. Il futuro deve essere cercato e costruito nel presente.” "Si é antifascisti quando si rispetta l'Altro, quando se ne riconosce la legittimità nell'atto stesso di contrastarlo e di combatterlo, quando non si pretende di distruggerlo e nemmeno di assimilarlo, cioè di ridurre il suo pensiero, la sua identità al nostro pensiero, alla nostra identità. L'Antifascismo é l'ansia di intervenire contro l'ingiustizia, piccola o grande che sia, di intervenire contro ogni minaccia di libertà; é pluralismo politico e sociale, cioè legittimazione delle differenze; é la democrazia come partecipazione e non solo come garanzia; é il rifiuto di ogni delega globale" "La politica non è solo comando, è anche resistenza al comando, non è, come in genere si pensa, solo governo della gente, politica è aiutare la gente a governarsi da sé." «Nonostante le sue nequizie ho sempre amato il mondo, ed esso mi h

D'io

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Sentendo Saviano, e il silenzio dopo, vien da pensare che bisognerebbe tornare a essere utili, importanti, sintetici, decisi. Ci riguarda tutti. Non è un dio da canzoni indignate, è materia strutturata, analitica. L'unico italiano pubblico che stimo fino in fondo. Ma proprio in fondo, nel profondo. L'unico scrittore, l'unico intellettuale, l'unico giornalista, l'unico politico. Per un certo periodo capitò a Pasolini. Ti chiama in causa, il d'io. foto di speranzacasillo

Genetliaco!

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Ciao, Julietta. Qui si parla pochissimo di te. Ho sempre avuto pudore, sei donna riservata,caratterialmente così diversa da me. Ti esponi solo lo stretto necessario. Questo, è uno di quei momenti per cui vale la pena, direi. Domani, sono dieci anni che ci conosciamo. Ti sei affacciata alla ribalta del nostro paese esattamente il primo ottobre del 1998. Ci ha presentato Giancarlo Berardi, l'artefice del tuo avvento. Da allora è cambiato il mondo, e le nostre vite. La mia, sicuramente. Tutti i santi giorni, ore e ore insieme a questa misteriosa femmina, a trasformarmi in lei. I suoi mal di testa, la Morgan 4x4 del 1967, quella grande casa, le avventure, la città immaginaria e così reale. I criminali, l'università. Leo, Webb, Irving. Quel che resta della sua famiglia. Vestire abiti femminili. Insomma, calarsi nella testa di una donna del nostro tempo. Con i suoi problemi, i suoi spazi, le sue gioie, i suoi travagli. Un'esperienza che non auguro al mio peggiore nem… No, cosa,

Ridere è democrazia

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Concitazione

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Un'ondata conservatrice attraversa mezzo mondo, e tutte le classi sociali e questo incentiva lo spot permanente della destra italiana. Bene. Aggiungerei qualche cosina in più, che raramente abbiamo il coraggio di dirci. Diciamolo! Loro hanno una classe dirigente con i controcoglioni, superiore alla nostra, non certo in cultura ma SICURAMENTE in linguaggio. Fanno squadra, lavorano sull'appeal e cominciano a farci il mazzo anche nei singoli scontri. Non credo che li si debba seguire sul loro terreno, ma che si debba riconquistare il nostro. La forza del vecchio PCI era pre-politica, nella potenza virile di Togliatti prima, nell'alveo femmineo di Berlinguer, che garantivano la tenuta superiore, il passo coi rispettivi tempi. Il sentirsi a casa, la credibilità complessiva, riconosciuta anche dagli avversari. Quello che abbiamo capito di Berlusconi, ora, è che lui c'è riuscito. Ha trovato quella sostanza di fondo che sappia darsi forme continuamente nuove. Quindi, anche app

11 settembre, la storia delle cose

LA STORIA DELLE COSE sélectionné dans N.C.

Che due Palin (I want to be Frei)!

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                    L'altra convention, quella che antepone la paura alla speranza, ha mostrato il volto della superuoma Sarah Palin.     Scelta con abile colpo di genio, la donna-uomo repubblicana è in grado di produrre vita (antiabortista fanatica, cinque figli tra cui uno down sventolato come un pupazzo davanti alle telecamere) tanto quanto è in grado di toglierla (armata fino ai denti, cacciatrice provetta, fan della pena di morte e della guerra totale, finale, risolutiva). Un equilibrio biblico, salomonico, con sotto il dramma. Degno del Vecchio Testamento, format che tira alla grande. Resterà agli annali la frase : "La guerra in Iraq è stava voluta da Dio" .     Il vecchio torturato in Vietnam, la guerriera oltranzista… Dai telefilm liberal, placidi, innovativi, garbati e ben fatti, passiamo al grande blockbuster d'azione.     Spaccone, smaccato, così simpatico ai rednecks , alla pancia grassa, bianchiccia e impaurita di un paese che ha regalato al mondo un dec

Chi ha paura dell'uomo nero?

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Il siparietto alla convention di Denver mi ha colpito. Michelle ha appena finito di parlare e si posiziona sul palco, insieme alle due figliolette. Lui arriva in collegamento video, saluta dallo schermo. La figlia piccola urla: "Hallo, daddy!" "Sentito che discorso la mamma?" "E' stata brava!", urla la piccola. Sembrava una scena dei Robinson, più che un consesso politico dove si progetta il futuro. Attenzione, dico "Robinson" , con le melensaggini di fine Ottanta, inizi Novanta, non "i Jefferson" , che si affacciavano negli eighties pieni delle contraddizioni del decennio precedente. I Robinson sono la black middle class di terza generazione, pacificati, messi al servizio di un sano, antico "way of life". I loro problemi sono principalmente di natura famigliare, più che sociale. Nel vecchio telefilm, "i Jefferson" sono neri arricchiti, guarda caso con le lavanderie a gettoni. Metaforicamente, lavando i panni sp

Baby Dèmf

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    Il posto dove siamo andati, senza di te avrebbe avuto un altro senso.     La nostra gabbia dorata intorno alla povertà.     Ti ho visto, sei cambiato, sei cresciuto, osservavi tutto. Scommetto che ti sei chiesto perchè quelle donne velate, che facevano il bagno tra le nostre boe, venivano cacciate col fischietto. Ma solo per un attimo, perchè poi ti buttavi nel mare, nella sabbia e nel bel pieno di umanità simpatica che ti circondava.     Quelle bimbe-mamme che ti adottavano, un bimbone gigantesco che ti cercava con le sue palline rimbalzanti. E la sera, al rientro, trotterellavi nudo nella hall, bagnato e inzaccherato, mentre gli altri scendevano a cena, tutti azzimati.     E poi la mitica "baby-dance". La "dèmf", la chiami. Stamattina ti sei messo a riprodurla a tuo modo, con sotto De Andrè.         A volte, ti fermi, così. Come in questa foto. E ho l'impressione che rielabori già le cose.     Abbiamo seguito insieme un telegiornale italiano, da laggiù. E

Oklahoma

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       Ho sempre pensato che la dietrologia fosse la scienza più esatta della terra.     Marte.     Leggo una serie di notizie intriganti. Prima, te ne infilavano una a settimana. Ora anche di più. Su Marte si possono coltivare pomodori, su Marte gli asparagi attecchiscono bene. Oggi, è stata trovata l'acqua. È evidente che stanno preparando l'opinione pubblica. Tra poco venderanno i primi lotti. Ci sarà un bando, una gara e la grande corsa, come i pionieri dell'Oklahoma nell'Ottocento. Il primo che arriva, si ritaglia un ettaro. In Oklahoma, molti portano il cognome "Ontime" o "Toolate". A seconda di come finì la competizione. Arrivati in tempo, o troppo tardi. I "Toolate", chiaramente sono i più poveri e sfigati. Nella corsa contro il tempo, mi prenoto il mio lotto. Sul campanello ci sarà scritto "Jacopo Ontime Calza".     Poi ho letto della furbata. Geniale. Verranno prese le impronte digitali di tutti i cittadini italiani , s