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Visualizzazione dei post da 2012

Tempi

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Manca un'analisi seria di questo fenomeno. Capire perché corrono tutti, maratona intendo. Vabbé, mancano analisi serie in generale. Sabato ho conosciuto il cantante degli ex-Otago. Un ragazzo simpatico, alto, s'è ritirato in collina con la compagna, e coltiva la terra con precetti ultra-bio. Mi ha venduto un cavolo nero squisito. Lo andrò a trovare, così almeno questo fenomeno cerco di capirlo. Quello del coltivare, intendo .

Il corriere della SHEra.

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Domenica 11 sono a Chiari, in provincia di Brescia, al festival della microeditoria. Alle ore 15 sarò intervistato da Nadia Busato, che ha scritto anch e l'articolo qui sotto: Aggiungi didascalia

Il suo nome è un altro.

"Le prese una mano e l'osservò. Alla base del pollice il Monte di Venere si era sviluppato lussuriosamente. Bond abbassò il viso sulla morbida mano e mordicchiò leggermente il piccolo rigonfiamento. Sentì l'altra mano di lei tra i suoi capelli. Morse più forte. La mano premette contro la sua bocca. Honey ansimava. Morse ancora più forte." Tanto per ricordare che Ian Fleming non scriveva videogames.

Al momento dell'addio

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Si ritira dall'insegnamento universitario. Per una volta, giusto ricordare un grande in vita. Alessandro Portelli è custode di una cultura della sapienza orale e musicale. Sono gli scrigni del mondo, questi qui. Come fu Roberto Leydi. I nostri Alan Lomax, quelli che capiscono l'intimo rumore dell'umano. Portelli ci ha raccontato l'America profonda, le sue canzoni. Ne ha anche scritte una manciata, come questa…

Oggi su "Il Manifesto".

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Comunicazione di servizio

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She, non il solito pezzo da museo!

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Il Museo delle Donne di Merano dedica una sezione alla donna virtuale più amata dalle Styler. E la invita a un dibattito di Se non ora Quando? per ascoltare, conoscere, riflettere. E far proprie le idee di chi, come lei, ha a cuore il futuro femminile (ma non solo). Ce ne parla il suo autore, Lorenzo Calza   di Alice Politi (CLICCA QUI !)

Quando sono malato di fantasia la voce va in tilt.

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Ho imparato a fidarmi di te. Cronistoria di una terapia a fumetti. Puntata ventotto. Luca chiude gli occhi, cambia tono e arrivano le parole. Non le sue, quelle dei personaggi. Su Style.it (CLICCA QUI !)

Vascelli.

L'Huffington post legato all'Espresso, la stessa deriva culturale che ha portato la Feltrinelli a incoraggiare la stampa a pagamento interna. Non esiste che investite sul nuovo solo se gratuito. Abbiate il coraggio di portare le energie sociali dentro, di influenzarle facendovi influenzare, mettendovi in discussione e creando l'economia di questo processo. Ecco il cuore del naufragio della sinistra. L'esclusivismo che si finge inclusivo, evitare il marasma.

Sono capace a iniziare le cose difficili.

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Gesù e Gheila visti da Luca, rivisti da elle©i    Autismo. Ho imparato a fidarmi di te. Cronistoria di una terapia a fumetti. Si torna sul campo di battaglia con Luca, nuove corazze e una svolta importante. Su Style.it (CLICCA QUI)!

Molto professionale, papà!

Mio articolo (clicca qui)!

Topolino incontra il mondo di Tex Willer

Mio articolo (clicca qui)!

Liquidato

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Žižek stroncato da Guido Vitiello su "Lettura" del Corriere. "Semina più idee di quanto sia in grado di raccoglierne", "una barzelletta", "fumo", "avanspettacolo filosofico." Vero, lo sloveno si autocompiace molto nell'eclettismo. Il punto è: dopo la "società liquida" di Bauman chi ha più detto qualcosa di davvero interessante, oggi?

La gran domanda

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Il fordismo

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Ieri sera ho rivisto "I cavalieri del nord ovest" ( She wore a yellow ribbon , 1949). Per la trama, rimando al link . Ad ogni stagione della vita John Ford parla in modo diverso. Ogni volta un particolare in più, un elemento che ti si incastra in quella regione dello spirito dove albergano le cose di maggior valore. Questo è un film sull'esercito, ambito a me così estraneo che - negli anni in cui vidi per la prima volta la pellicola - rifiutai, optando per il servizio civile. Ma l'esercito di John Ford non è il luogo dell'imposizione coercitiva di una dinamica sociale. L'esercito di John Ford è lo specchio, è affresco non foto deformante, ha un suo "assoluto" umano. Si tratta del crocevia di uno spirito del tempo, cerniera tra il duro e onesto antico codice cavalleresco e le accelerazioni del mondo che cambia, a cui il regista pretende di dare maestosa sintesi. E ci riesce, usando la Monument Valley come tempio a cielo aperto di questa liturgia inf

Vitamadre

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Nel Mali del Nord il fondamentalismo ha imposto la shari'a e vietato musica e danza. Bombardiamoli così, spargendo antidoto alla morte vivente.

Perpendicolo.

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Gustavamo

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Ungheria, anni Sessanta. Si prende lo schema slapstick, da comiche PanteRose stile Black Edwards e lo si piomba, nel senso del piombo fuso. Gustavo al giorno d'oggi non si potrebbe vedere, si addentra in temi poco intonati agli spot. Quanto bene avrà fatto ai cervelli Ungheresi sotto regime? E a noi, sotto regime?

Tragedia migranti

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Il punto vita

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Non sono un catto-comunista, perché non ho il dono della fede, e il dogma assoluto non mi si addice. Però vivere di fianco a un campanile, coi suoi rintocchi di tempo, rituali, di vita e morte, è il compendio intrigante di una cosa che ho sempre percepito. Quel punto in cui la speranza di emancipazione diventa quasi spirito, e scardina le porte ferrate della nostra vita sociale. Un punto che implica sempre una scelta, una rinuncia. Non è una visione penitenziale, anzi. Di certo, antiborghese. Di certo, anticapitalista. Nel senso del combattimento contro tutto ciò che ci allontana dal primo tocco, dalla prima carezza. Dal primo sguardo. Ingrid Bergman in "Europa 51" di Roberto Rossellini

La punizione

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"Sai cosa gli farei a quello che ha messo la bomba che ha ucciso le ragazze a scuola?…" "Oddio, Jacopo, no… Cosa gli faresti?" "Gli darei un calcione, che poi vola nello spazio lontano e diventa una stella, e si accende e dice: 'Aiuto, no, la luce, la luce…'"

Il mondo ha la faccia di tutti, alla faccia di tutto.

La braida del guercio.

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A quelli di Macao.

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  Un saluto verticale, orizzontale, inclinato. Una lettera a ’sto bimbo mai nato. Macao, scimmia di luce e di follia, nel mezzo del cammin di vostra via. Un saluto a suo modo un po’ contorto che lotta per la vita ma difende l’aborto. Un saluto che fa male che mette in discussione il Capitale. Un saluto che guarda al mondo lo riabbraccia, ne sente il profondo. Libero, aperto un saluto dal fondo del concerto. Laico, come può essere il saluto di chi alle favole ha davvero creduto. Un saluto alla dolce sommossa un saluto alla storica commossa. Al pezzo di Pompei che le crolla ogni giorno un saluto alla piazza, alla Torre, al contorno. Un saluto con la tecnica del ribaltamento un esempio di cuore, vino e vento. Un saluto alla vostra generazione ad ogni forma di azione volta a intrecciare nuove trame che rompa lo specchio delle loro brame. La mia generazione ha ri-fallito pensava alle sigle dei cartoni animati mentre loro tess

Un alieno fra noi, anzi dentro

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"Ho imparato a fidarmi di te", su Style.it. Questa è la storia del mio incontro con Luca, ragazzo che sogna di diventare il super-fumettista. Siamo alla diciannovesima puntata. Un racconto potente, tenero e difficile. Spero che vi si appiccichi addosso, com'è successo a me. Basta cliccare qui sul testo.

Quello che non hanno

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Il coro caustico di 'sta cippa contro Fazio e Saviano. Ora leggono il 13% di share di un umanesimo ben fatto. Ma non capiscono, per loro la gente che ascolta Saviano è gente banale. Per loro la ricerca di senso è farlo perdere, non colgono, travolti dal mito postmodernista, la fame di parole, di conforto. Loro smontano, scorticano il palo. Era la loro funzione un tempo, oggi patetica. Onore a quel tipo di nazional-popolare - in questo momento storico - viva la morale comune, la cultura popolare e l'emozione: questo è il grido del vero anticonformista, sventolando la coperta!
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Un giorno penseremo a quanto abbiamo comunicato, e a quanto poco ci siamo detti. Anzi, nulla. Nulla vale la solitudine piena, nell'albergo del mondo. Ed ecco la tentazione.  Comunicarlo.       (paint: Andrew Wyeth-Christina Olson-1947)

Il gelo secondo Luca e Paolo

Se penso a Nanni Loy, alla brioche intinta nel cappuccino altrui, agli operai, al mercato rionale. "Specchio Segreto" era il surrealismo che entrava nel neorealismo. Gusto di popolo, risata di ringhiera. Nel regime turbo consumistico lo scherzo lo fai al vip, durante i vernissage, i set fotografici, i concorsi truccati. Il vip è per lo più della tua azienda. E la sceneggiatura non prevede imprevisti, è una confezione infantile, brutta, plasticosa, che alla fine ti deve far provare invidia per lui e per il suo benessere. Il nazismo cura i dettagli, anche nella decadenza.

"Io, schiavo, non lo sono mai stato"

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Ripenso all'occhio in fico di Gattuso, a Batistuta che fatica a camminare, ai simboli nelle curve, a Ronaldo che arranca scendendo la scaletta dell'aereo, a quelli intubati sul lettino che salutano i tifosi, alla Gea, ai burocrati trentenna li del pallone, alle decine e decine di morti, agli "zingari" e le scommesse. Ai saluti romani, al riciclio del peggio, l'ostracismo del meglio. A quanto siano stupidi tutti coloro che, ancora oggi, difendono il Caimano, a chi fa scrivere sul giornale Luciano Moggi. Forse, a quel povero ragazzo che sabato ha provato a rialzarsi tre volte, prima di finire con la faccia nell'erba putrida del calcio italiano.

Ho imparato a fidarmi di te - cronistoria di una terapia a fumetti

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La terza tappa di un viaggio a cui tengo molto. In cammino con Luca.