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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Pon pon girl.

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In questa fase vediamo le tribù giovanili organizzate dai binari dell'acquisto. Spesso sottoprodotti di fenomeni nipponici, come gli Otaku e i Cosplayer. La veste è ludica, irregimentata. Basta vedere i successi dei loro raduni, con le band che invece dell'iconoclastia punk o della libertà sensuale del rock ti tengono inchiodato al regressismo infantile delle sigle dei cartoni animati. In Italia, i due primi cardini "culturali" su cui si impianta questa ideologia dell'immaginario inclusivo turbocapitalista furono "Goldrake" e la trasmissione "Non è la Rai". "Dragonball" e "Il Grande fratello" ne sono gli eredi post undici settembre. In questo video, il corpo, i suoi umori, i miasmi, ogni pulsione si plastificano. L'uomo-macchina, del "Testuo" postfordista, diventa bimba-giocattolo.

La Milano da pere.

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Oggi cercavo occhiali da sole del formato che piace a me. Negli anni Ottanta le bancarelle ne vendevano di tutte le fogge, c'erano le tribù urbane, anche le auto avevano le più svariate forme. Mi sono reso conto che oggi gli occhiali da sole sono tutti uguali, e guardando le auto lo ho viste tutte identiche. Pure i giovani, oggi, sembrano tutti uguali. Una tribù sola. La loro sfrontatezza non contesta più nulla, segue un codice economico, inclusivo. Anche noi, qui, sembriamo sempre di più tutti uguali. Convogliati in questo non-luogo, o da queste parti. E tu, davvero, mi vuoi dire che non cogli l'evoluzione del capitale, la riduzione ad UNO indistinto, la struttura di Quel Che Succede? Sfarinandosi i luoghi di produzione, il capitale cerca sempre nuove condense, ti fa mettere occhiali identici per ripararti da un sole che ti illude essere davvero unico.