Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Meduse

Immagine
"Papà, ti devo dire una cosa brutta e una bella…" "Partiamo dalla brutta, Jacopo!" "Ieri, il mare era pieno di meduse viola." "Ah, pensavo peggio. E la bella?" "Che poi le meduse vanno via."

Numeri da spiaggia

Ieri, sulla spiaggia di Sestri Levante ho sentito un infinito intervento di Mario Calabresi che raccontava la crisi, più percepita che reale, in base alle statistiche. Un tempo c'era mortalità infantile per leucemia al 90%, oggi c'è l'80% di guarigione, negli anni '60 in 4 case milanesi su 10 dei quartieri borghesi non c'era il bagno in casa, negli anni Settanta la metà delle famiglie italiane acq uistò la Pastamatic per poi sbatterla in dispensa, ecc. ecc. Poi la storia della sua famiglia, di come tutti i Calabresi erano umili e coraggiosi. Avrei voluto intervenire gridandogli un solo dato. Nel 1970 un manager prendeva 20 volte in più dell'operaio, oggi 169 volte in più. I giornali non vendono, hanno milioni di euro di debiti, ma i direttori hanno stipendi da faraoni. Dilla tutta, direttore. La crisi è nell'allargarsi della disuguaglianza, dell'ingiustizia sociale, calmierata solo da quel po' di stato sociale che siamo riusciti a difen

C'è

La borghesia italiana è la più cialtrona del mondo. Montanelli la definiva inesistente, invece c'è, eccome. Ha inventato il fascismo, s'è ingrassata di prebende senza mai produrre nulla, né cultura, né imprenditoria. E' violenta, vendicativa, ignorante. Prova a sentirne il linguaggio. Su questo Pasolini sbagliava, non abbiamo assistito all'imborghesimento del proletariato, ma alla sottoproletarizzazione della borghesia. Tranne che nei soldi, ovviamente, quelli se li tiene ben stretti.

Bypass

Analizzando questo LINK sul piano strutturale, marxista, siamo al compimento ultimo del sogno dei padroni. Ricavare profitto senza spese di produzione, sul lavoro gratuito. Sta succedendo con l'Huffington Post, con i blog dei vari giornali che usano i vostri articoli con questo ricatto assurdo del darvi "visibilità". Quando eccepisco su 'sto crimine della fruizione gratuita della fatica altrui mi si replica che però hai visibilità, alla fine ti fa gioco. A chi? Alla piattaforma che poi vende inserzioni, così come grido da sempre circa un certo blog politico. Cioè, uno si fa un mazzo impressionante per mesi, anni, per vedersi rubare il prodotto dalla massa bramosa di libertà a suon di click. La gratuità diventa l'imperativo diffuso, però il ricavo si centralizza, e il cervello del fruitore si depotenzia, perché non analizza l'atto che compie col click, se non in termini utilitaristici individuali. Mai scaricato un film o un brano musicale, giuro.

La commissione Rodari

Immagine
Ci mancava una bella commissione per fare le riforme costituzionali, visto il meraviglioso clima costituente che fermenta nel paese. Basta una sola riforma, anzi due, anzi tre, anzi tante. Cancellare la legge 30, la 40 e la controriforma Gelmini. Eliminare l'innaturale insiemistica anglo-sassone dai programmi delle primarie, riconcepirli in base alla nostra cultura. Cultura, non aziendalismo. Bast a educazione binaria. Eliminare le carceri dalle nostre menti. Permettere alle persone di amarsi, riprodursi e concepire progetti d'amore come meglio uno crede/sa/può/vuole. Integrare la marginalità parlandole chiaro. La svolta alla fine diventerebbe un'esplosione economica, scommettiamo? E' lo stress che è diseconomico, che ti fa dimenticare i bambini - in tutti i sensi, purtroppo, come ci dice quella tragica notizia da Piacenza - diseconomico l'odio, la rivalsa, la competitività insana. Chiamiamola "Commissione Gianni Rodari", diventeremmo la pr