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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

La nave morta (storia di un brano)

Questo pezzo unisce tre suggestioni, tre episodi, tre citazioni: 1) "Il Galeone", tra i migliori canti anarchici di sempre. 2) Un fatto realmente accadutomi, descritto QUI . 3) " La nave morta ", poi, è il miglior romanzo di B. Traven , tra i più grandi narratori che abbia mai letto. Un anarchico dall'identità misteriosa, che arrivò fino ad Hollywood, la cui vita è avventura pura e coinvolse in peripezie pure me, nel cercare notizie su di lui, qui a Genova. Volevo reperire la chicca descritta QUI .   La militante anarchica che mi passò il libro mi diede appuntamento in un bar mezzo nascosto, dove si mise a parlare ad alta voce di attentati passati o in via di definizione.   Io la fissavo basito, e non solo io.   Era il bar della Questura.

Rush finale

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L'abito fa il monaco e il cartellone il film, IMHO. Ron Howard è bravo, sono sicuro che ha lavorato bene. Ma io non riesco a entrare in un negozio con la vetrina pacchiana. Che cultura "illustrativa" esprime questo poster? Cosa sottende? Co sa potrà mai differenziare la materia trattata qui da quella di Iron-man? È questo il punto, la spaventosa caduta culturale di tutte le maestranze dell'immagine, devastate dall'omologazione della computer grafica. Questo, ovunque, anche perché, seguendo il mood del cinema, che traccia le linee dell'immagine, anche gli illustratori, i grafici pubblicitari e i disegnatori di fumetti - salvo mille eccezioni, per carità - si dividono tra i computeristi e quelli che si beano del tirare via, del disegnare male. Come se passassero così per caso nei territori del loro mestiere. Tipo i giovani attori o scrittori quando siedono nei salotti televisivi. Quel finto understatement, che in realtà nasconde un mix tra insip

Detto, fatto

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Voglio scrivere un libro intitolato:  ONTOLOGIA DEL VIRTUALE   In quarta di copertina reciterà: "Dalla moneta all'apparire: come sono cambiate le dinamiche del capitalismo totalitario grazie alla rete: il ricatto della visibilità come merce di scambio. 'Obsolescenza programmata': la strategia degli ingegneri informatici per estinguere i terminali a una certa data. La disperata lotta delle pers one e dei nuovi lavori per non fare la stessa fine. Oltre la bioetica, la cyberetica. Che ne è della morte, se resta in vita la persona virtuale? Il valore dell'identità: una generazione al completo servizio gratuito di aziende. Ovvero, manuale di sopravvivenza della dignità umana e appunti marxiani per il nuovo millennio. Quello del viaggio su Marte, appunto. " Bene, argomento svolto, non c'è bisogno di scriverlo!

Tra le righe

Scopro in questo viaggio tanti scrittori che non conoscevo ; resto colpito dalla loro umiltà, dall'empatia e dal livello culturale. L'America profonda, quella del centro del viaggio, degli Stati interni, è scorporata dal cuore consumista, a ttraverso la letteratura si affronta di continuo. Ognuno di questi cow-boy bianchi si è costruito un ranch in un luogo emblematico e scrive di natura e indiani, arrovellandosi tutt'oggi sul tema della deprivazione delle terre, del genocidio dei nativi. Sono scrittori onestamente macerati dal senso di colpa, che usano la prospettiva naturalista come chiave esistenziale e politica. Parlano al mondo dal cimitero indiano sulla collina di fianco al ranch. Alcuni, apertamente socialisti. Stessa cosa per i neri degli stati più a sud. Sono il mio retroterra culturale, faccio questo viaggio mentale da sempre, da Steinbeck, London, Thompson, McCoy, Faulkner, Caldwell, Maltz, Wright e tanti altri. Poi i "noiristi" delle due

Vado al Massimo

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Faticherò a crederlo. Un marxista affezionato a un miliardario è roba da intercapedine idiota del calcio italiano. Però, era così. Massimo Moratti, tra l'altro e per assurdo, era un compagno. Per questo l'hanno sempre tenuto ai margini, gli squali puttanieri nostrani. "Ma come, un bauscia coi dané che usa la squadra per finanziare gli zapatisti?! Allora è il fratello scemo della ditta!…" Spendere una montagna di soldi per amore, capendoci poco, testardo d'amore. Nossignori, era il fratello migliore. Mai, neanche quando alzava le coppe al cielo, l'ho percepito come vincente. Stessa maschera di malinconia, stessa frangia, le sigarette e l'espressione sghemba e dolente di De Andrè. Indonesiani? Okay, tutto scorre, nel delirio capitalista. Ma l'icona, l'impronta del cuore, restano. Quel presidente schivo, d'altri tempi, da solo in tribuna. Cappotto d'inverno, camicia d'estate, sempre di fretta pigra. Non con

Volevo essere protetto

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« Brutta giornata » , mi dice la mamma. « È nervoso. »   Luca, come spesso capita, ha inveito contro una signora sull'autobus. Difficile trovare il mix farmacologico che lo equilibri. Sto usando i giornali come base creativa. Siamo partiti dalle proteste a Lampedusa, fino ad elaborare i concetti e l'immagine.  « Tu protesti mai? » « Sì, sull'autobus ». Come se avesse capito dove volevo andare a parare.   Durante il cammino verso la vignetta sono emerse cose delicate, anche riguardo il rapporto con la madre.  « Dimmi quali sono le cose giuste che fai, Luca. » Cose giuste: - sto zitto - leggo - disegno - guardo la televisione « E le cose giuste che fai con la mamma?»  Ci pensa. « L'accarezzo. »   L'elenco delle cose sbagliate: - aggredire con la voce - aggredire E riguardo la madre: « La spingo. » Lo induco ad affrontare anche il tema delle parolacce. Definisce cosa significa essere nervosi. Arrabbiati, perché ci si sente insulta

La penisola dei conigli

Leggo che questa strage sta stimolando l'abominio. Commenti subumani dilaganti, che però non posso giudicare. Arrivano alla Kyenge, alla Boldrini. Passano tutto l'armamentario del contemporaneo. Una scrive: "Tanto, se muoio io, nessuno mi considera". Mi ricorda quel deputato spelacchiato che ieri chiedeva attenzione in aula. Diceva stupidaggini, nessuno l'ascoltava e lui: "Presidente, mi guardi, s to parlando. Guardatemi…". Non la finiva più, come se il suo status su FB non avesse "mi piace", o nella fila della posta nessuno lo facesse passare. Allora ha cominciato a lanciare invettive, mezze minacce, qualcuno l'ha convinto di essere la palingenesi. C'è davvero un materiale orribile depositato sul fondo della nostra società, quella povera gente che viene da fuori muore anche perché noi siamo morti dentro. E il conflitto tra il fuori e il dentro è ingestibile per chi non ne ha gli strumenti. Uno una volta mi ha detto: &quo

Eresia

Tra un delinquente inestirpabile, dei guitti nerd che minacciano di aspettarci a chissà quale varco salvifico, una poltiglia di centrosinistra sempre più curiale - in un modo che se fossero cardinali 'sto Papa li vorrebbe più svegli - uno fatica a non dire le cose banali e qualunquiste. Se sentite urlare da qualcuno "devono andare tutti a casa", state sicuri che quello invece ne vuole promuovere uno preciso, che magari sta urlando come lui, o proponendo scorciatoie magiche, di cui è fan totalizzato. Il punto drammatico è la scomparsa della politica in dimensione umana, potabile, come territorio della comprensione e della condivisione di intenti. Dell'emancipazione, prima di tutto culturale e poi pratica. O, per meglio dire, quella politica vive in altri luoghi, quasi sempre dove c'è sofferenza, necessità di rimboccarsi le maniche o di pensare per davvero qualcosa che superi la pura dimensione monetaria. Quei ragusani che si sono tuffati in mare per