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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Costole, ventre, ovuli.

Bambini carbonizzati a Gaza, uno con le gambe maciullate, un picolino tirato fuori ancora vivo dalle macerie, soldati israeliani che spezzano braccia a ragazzini, due ragazzini trucidati in Siria, tenendosi per mano, ragazzi nudi seppelliti vivi in una fossa comune, in Iraq. Miliziani del califfato che profanano tombe. Siete solo mostri, voi che tifate per l'uno o per l'altro. Non c'è causa, effet to. C'è solo bestialità, anzi, no. Le bestie 'ste cavolate patologiche non le fanno. E che lo urlino forte i fan di queste divinità sadiche e crudeli. Che si ribellino alle bestemmie perenni di tutte le religioni. Basta, che muoiano questi dei, proiezione di un mostro maschio, patriarcale, al tramonto. Sono tutte favole orribili, parlano di paradisi con vergini, di donne create da costole maschili, di donne impure quando ovulano. E poi ne sterminano il frutto del ventre, che ovviamente deve aver generato uomini-divinità, senza aver conosciuto l'amore. Ve

Mistero

Questi filmati di epiche imprese, genitori, fratelli, che insieme al disabile sfidano le leggi della fisica e della fatica, e con la musica suggestiva tagliano traguardi. E occhi pieni di lacrime e la lezione che vorrebbe essere: CREDICI, PUOI FARCELA! Ma a fare che? A vincere cosa? Ad arrivare dove? Mi sembrano i segni di un'interpretazione assurda della malattia, della disabilità, in una concezi one della vita ipertrofica, ultraveloce, tutta prestazionale. Come fossero la foto "social" del capitalismo, che attraverso le lacrime e i sorrisi vorrebbe cancellare il mistero di chi non può essere attivamente sulla scena delle merci, e allora deve occupare la scena delle emozioni, che poi sottendono merci. Mentre la malattia, la disabilità, dovrebbero essere quel territorio sacro, in cui tutto rallenta, in cui si sperimenta il silenzio e l'inazione, in cui nel dolore si colgono sfumature nuove ed è il "sano" a dover prendere i tempi - anche psico

Scantinati

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«Addio Unità». Senti come suona la frase stessa. In molti ridacchiano, altri fanno i duri contro il finanziamento pubblico all'editoria, presente in tutto il mondo occidentale, come per altri comparti della cultura, ma noi siamo quelli a t asso civico zero. Siamo anche quelli che leggono meno, non a caso. Poi, esiste il discorso non aggirabile. La sinistra italiana era tra la più forti e culturalmente innovative del pianeta, si era ridotta a considerare questo importante giornale come palestra per esercizi correntizi di partito, roba terra terra, senza nessun respiro. Negli anni, un passo alla volta, è stato un continuo arretrare, mollare per strada un principio, una posizione, un diritto. L'anima stessa. Finché, alla fine, non si esiste più. Ci sarebbe un immenso territorio da esplorare - giovane, movimentato, sperimentale, pieno di direzioni diverse, soprattutto internazionali. Ci sarebbero migliaia di stimoli per rielaborare un senso organico della cultura e

Molle

Un tempo, aprivi un fumetto, di qualsiasi parte del mondo, e io forse sapevo riconoscerti il disegnatore. Sapevo come inquadrava dal basso Gene Colan, la plasticità di Steve Ditko, il crepitio di energia di Jack Kirby, l'espressività cinematografica di Milazzo, come disegnava i carri Callegari, la neve di Pratt, e le macchine west di Rodolfo Cimino, la fantasia di Bottaro, tutti i valvolinici italiani, i mondi onirici francesi. Era ben prima che una manciata di "moderni" piallassero lo stile di quasi tutti. Era prima delle tavolette grafiche, di Quentin Tarantino al cinema. Anche le automobili avevano ognuna il suo stile, e un suo particolare "molleggio". Mi piaceva testare le sospensioni a balestra, quelle elicoidali, quelle idropneumatiche. Adoravo le Citroën. La Diane, la 2Cv, la Ami8, sembravano un'altalena, la GS, la DS, la CX le accendevi e si alzavano come per magia. Ieri con i bambini abbiamo provato a schiacciare il cofano delle auto moderne postegg

Has Fidanken!

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La lingua è psiche profonda. Il rapporto tra l'italiano e l'inglese, fin dai tempi della "perfida albione", è segno di una altern a nza tra senso di superiorità storica e sudditanza psicologica, ché neanche gli arbitri con la Juve… Lo si coglie dall'italianizzazione ridicola e forzata, quando ce la tiravamo da Impero e Superman diventava "Nembo Kid". Come è noto, "kid" è termine italianissimo! Mai stati capaci di essere autarchici, da soli combiniamo niente, non avendo cultura amministrativa e materie prime. Tranne una, presente proprio nella ricchezza semantica della nostra lingua, che è ricchezza psicologica, volendo. L'italiano lavora meglio, inteso come lingua, e guarda caso anche inteso come persona. È sessualizzato, avverbiale, indaga quel che esprime nelle  pieghe stesse della sintassi. Non è rigido, è duttile, apre scenari inediti, parte da lontanissimo, dalla notte dei tempi, e cerca sempre territori nuovi del suo esprimersi.

Le squame, la felce.

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Molti della mia generazione hanno visto i cartoons di Hanna&Barbera. Spesso realizzati in economia, ma alcuni erano particolari, pieni di personaggi bizzarri. Parlo di Shazam, Birdman, gli Erculoidi, Plastic-Man, Superman, i primi Fantastic i Quattro. Bene, dietro quei prodotti di artigianato medio si celava l'arte del più grande di tutti: Alex Toth. Questo volume spiega il mestiere. Come si tratteggia, con passione e dovizia, anche lo sketch dell'ultimo dei comprimari. Come si affronta la difficile arte sequenziale dei layouts. Come una serie poteva essere presentata ai produttori tramite illustrazioni a colori di tale livello che potrebbero oggi valere centinaia di migliaia di dollari. Toth aveva la grazia nel segno, ma anche la potenza. I suoi personaggi hanno sempre un "peso", un'idea intorno alla quale ruotano. Il tocco dei migliori, subito riconoscibile, come un assolo di Hendrix, una svisata di Charlie Parker, una finta di Ronaldo, il soun

1973

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Nel marzo del 1973, Playboy intervista Evtuscenko che intona lodi all'URSS: "nel giro di due o tre generazioni potremo diventare la prima nazione di intellettuali" . Nel numero di giugno, nella rubrica della posta, rispondono Alberto Moravia e Federico Fellini, citati nell'intervista al poeta, con due letterine da antologia, gioielli di ironia. Poche pagine più avanti, Bertolucci risponde alle stroncature di Pasolini a "Ultimo tango a Parigi", presentandolo come una specie di padre putativo, e che dopo le critiche del padre ora si sentiva più libero. Poi definisce Pasolini un "poeta reazionario", "nel senso che per lui conta solo il passato". A volte mi scopro reazionario anch'io, visto quel che si poteva leggere su Playboy, nel 1973.

Manipol azione

Fantastico vedere esposte e argomentate le tue intuizioni, QUI . Se mandi affanculo qualcuno, sputi su questo e quello, o diffondi teorie strampalate parascientifiche o complottiste, ti becchi i mi piace o gli spernacchi, sei in linea col momento . Se induci la gente a capire quello che fa, dov'è, cosa c'è davvero sotto, si dileguano tutti. La rete ci sta uccidendo, inscenando il contrario, e solo un manipolo lo sta capendo. Questo è il cuore della crisi, altroché Bilderberg e i rettiliani.  http://stagliano.blogautore.repubblica.it/2014/07/04/lanier-il-web-sta-uccidendo-la-classe-media/

Croci

"Gaibu", termine genovese stupendo. Significa grazia, leggiadria, avventatezza, ed è anche l'equilibrio utilizzato dai portatori di croci nelle processioni. Per sollevare centosessanta chili di Cristo non basta la forza.

Sovversione

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L'autismo è autoreferenzialità, tra le altre cose. Io credo che far incontrare il ragazzo autistico con i bambini sia la cosa più importante del mondo, del suo mondo. Che è simile a quello dei bambini. Luca, sovvertendo i timori, cercava il contatto. E questo serve tanto anche al bimbo non autistico, è la relazione nella sua forma più meditata e intuitiva insieme. Luca ha personalizzato gli auguri a Simone.