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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

I film gemelli

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"Questa terra è mia" , di Jean Renoir (1943). Visto dopo "Anche i boia muoiono" , di Fritz Lang, dello stesso anno, sullo stesso argomento: l'occupazione nazista. In Lang si trattava di Praga, qui di un villaggio della Francia. In entrambi i film, scritti da Dio ( nel secondo film incarnatosi in Bertold Brecht ), la figura del nazista abile, scaltro, colto, capace di insinuarsi nelle menti, di utilizzare il ricatto soprattutto psicologico per fiaccare ogni resistenza. Libertà, resi stenza e ribellione sono incarnate nella figura femminile, qui una Maureen O'Hara mozzafiato. Charles Laughton è il professore pusillanime, che alla fine si riscatta, con un epico discorso dal banco degli imputati, fino al finale in cui legge ai suoi studenti la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo , prima di essere portato via. Smuove tutto, a un livello tale che spenta la tivù ho comprato il DVD. Voglio che i miei figli lo vedano subito. Il ti

Majorette

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Commuoversi per un un video dove l'ignara majorette viene coinvolta in una richiesta di matrimonio a sua insaputa, complici le compagne di danza. La ragazza piange e accetta l'anello dell'amato, applaudita dall'intero palasport. Commuoversi e chiedersi il perché. Qual è la motivazione per cui il romanticismo ci rimesta qualcosa di profondo? Per magia, trovo la risposta in un libro di Giovanni Bollea, quando dice che l'adulto serve al bambino, tanto quanto il viceversa. Il bambino non è solo la gioia affettiva e la nostra proiezione dell'Io nel futuro, nell'Eterno, ma serve all'adulto da specchio. Ecco, il romanticismo, forse, è lo specchiarsi in un progetto di bambino.