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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

ARBOS

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Forse è mia madre quella che appare al minuto 7:55, dietro uno striscione. Forse no, non importa. La storia di questa fabbrica è l'inizio della storia della mia vita. Una vicenda incredibile, che dovete assaporare, vivere tutti, che ci parla come nessun'altra, in tempi orribili di legge 30 e poi Job's Act (fatico perfino a pronunciarlo). 1975/1976. L'ARBOS produceva mietitrebbia, il punto di congiunzione tra l'industria e l'agricoltura. Con il grano si fa il pane, e il prodotto era destinato soprattutto ai paesi in via di sviluppo. Ma la proprietà americana da un lato inizia a temere il comunismo italiano, in quegli anni dirompente, dall'altro fa conti sballati e ceffa l'analisi di mercato, con i soliti ottusi manager revisori dei conti tanto in voga oggi. Insomma, gli "yankee" decidono di chiudere. 440 dipendenti, tra cui mia madre, lasciati a casa dal giorno alla notte. No, in quegli anni, in un posto creativo e di frontiera tr

Gli strumenti del potere

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Visto su RAI STORIA. Altroché "House of cards". Nel 1975, noi sapevamo fare sceneggiati storico-politici di livello mondiale. GLI STRUMENTI DEL POTERE, di Marco Leto. Racconta degli intrighi interni al regime fascista, nome per nome, delibera per delibera, azione per azione, con dialoghi ficcanti e ritmo sincopato. La figura di Italo Balbo, il suo scontro con Farinacci e Tamburini a Firenze. Come gli estremisti tenevano lontani i liberali e come questi intendevano portare nuova linfa al fascismo a patto di sciogliere le squadracce. Intanto, l'opposizione clandestina cercava di riorganizzarsi, rinforzata dalla ferocia delle milizie nere. Il controllo delle confederazioni sindacali, le reprimende di Mussolini stesso per la loro conflittualità salariale contro gli industriali. Un modo esemplare per capire quegli anni, e specchiarsi.