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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

L'insorgenza umana

Che grande documento. Da vedere nelle scuole. La storia, lo slancio di una generazione di sconfitti che ci ha provato. Una grandissima storia, con un giornale importante nel cuore. Ai tempi si scelse di fare de l'Unità uno strumento di massa, popolare, davvero ispirato da Gramsci, del tutto diverso da l'Humanité, e soprattutto dalla Pravda. Il giornale di Fortebraccio, delle invenzioni, del meglio della cultura italiana. Fa specie vedere che oggi sia usata come Pravda del renzismo, senza coraggio, senza mare aperto. Dice Ingrao: "Ce lo dicono ogni minuto dalle televisioni che ci vuole chi comanda… Bisogna parlare di più di quelli che stanno in basso, a testa china, di quelli che sono deboli… A me piacerebbe rivalutare la debolezza, e anche un po' l'esitazione… Quando si vedono parlare in televisione tutti questi della politica, non lo dico con disprezzo, sembrano tutti molto sicuri… Sanno, e sanno mandare in paradiso e all'inferno… Secondo me esitare un po

L'ostinata incalcolabilità della vita

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Parlavo poco prima dei nuovi rapporti fra uomo e macchina. Ho letto nel più grande giornale borghese italiano, il Corriere della Sera, uno scritto di Gianfranco Dioguardi, dal titolo: «Quando lo schiavo è troppo bravo». Era uno scritto che ragionava sui nuovi ritmi di velocità, con cui oggi un calcolatore elettronico in una macchina computerizzata può reagire agli stimoli e determinare tempi di decisione e di lavoro, che l'addetto umano alla macchina computerizzata fatica a reggere. É l'antica favola della macchina che s'impadronisce dell'uomo che l'ha creata. La cosa interessante è la spiegazione che veniva data di questa discontinuità fra macchina computerizzata ed essere umano: essa veniva indicata nella diversa velocità di decisione tra la macchina e l'uomo. Velocità. Riflettete un attimo al senso vero di questa parola per ciò che riguarda l'uomo: scopriremo allora che una diversa velocità umana sì c'è, ed ha a che fare