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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Homemade

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Il tema del fact cheking , della verifica dei fatti, è diventato un problema epocale. L'umanità interconessa nel dibattito narciso, vissuto come scontro, sta regredendo in un flusso di informazioni non verificabili, scorporandosi dall'oggettività. Lo dimostra l'aggressione a qualsiasi metodo : quello scientifico, quello giornalistico, quello dialettico. Lo si nota anche nel faceto, dal flusso totalmente falso delle immagini del diletto, il lavoro subliminale esercitato da candid - camera tutte farlocche. Ma proprio tutte, tutte. Così come la difficoltà di collocazione nel tempo e nello spazio delle immagini di cronaca : le migrazioni, i bombardamenti, aerei che cadono ; le prime vittime delle stragi sembrano essere propio le fonti. La perdita di ogni spontaneità, del valore reale delle cose importanti - la risata, il dolore, l'indignazione sono emozioni base - sta portando l'umanità intera a livello della stessa menzogna su cui si fonda l'economia liberist

Il piano sequenza dell'Io

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So che è dura da capire, ma neanche THE REVENANT mi avrà, perché questi registi superfighi di oggi, per mio conto, stentano a cogliere la differenza tra il video-gioco (in tutti i sensi) e la profondità di campo dell'umano, che per natura è soffusa. È chiaro fin dai trailer come l'immaginario moderno sia tutto ipercinetico, in close up, un primo piano narciso e viscerale sull'esperienza del singolo che si cimenta, si dibatte fino a livelli parossistici, e combatte la sua batt aglia per affermarsi senza esclusione di colpi, occupando quanto più schermo possibile. La vendetta è solo un pre-testo. Ti ammazzano il figlio, ti seppelliscono, sono i cativùn più cativùn del pianeta, per cui puoi tutto, sei libero di esondare, mister, vai col selfie esibito dell'indignazione cosmica. Manco la natura ti ferma più, mister. Sbadabim, sbadabam, sbrodolon! Mi tengo le lampade anni Settanta, John Boorman, Lee Marvin, la coscia infida di Angie Dickinson, la scrittura di

Matteo Salvatore

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"Padrone mio ti voglio arricchire, se sbaglio dammi le botte, ti prego non mi cacciare!"  Dalla prolifica Puglia, uno dei più potenti canti di protesta di sempre, basato sul paradosso. E parla a noi. Siamo tutti qui, inconsapevoli, ad arricchire i colossi del web che usano la nostra infinita prestazione d'opera gratuita per distruggere - tramite noi - il concetto stesso del lavoro salariato. E il paradosso diventa l'impietosa fotografia di cosa significa non rendersi più conto di nulla.