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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Matrioske

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107 miliardi di fatturato in un anno, sulla pelle dei lavoratori. Nessuna regola, nessun sindacato, extraterritorialità assoluta. Ceo con la potenza di capi di stato, capaci di ricattare interi continenti. Ragazzi assunti per 15 giorni di prova, poi per uno, o dieci, costretti a correre, a reperire pacchi in 10 secondi. Si lavora con le piaghe ai piedi. A breve non ci sarà neppure bisogno di loro, è ovvio. Amazon pensa ai droni. Questo mostro, come tutti gli altri della web e conomy è esclusivo e totalizzante e ingloba tutti gli altri simili, strangola sul nascere ogni barlume di concorrenza o di battaglia per i diritti. A breve produrrà le merci stesse che vende, anzi succede già, anche nel settore creativo. I colossi crescono e divorano ogni cosa, come gigantesche cavallette. La piccola impresa moderna è una semplice start up, cerchi di renderla efficiente e innovativa, per fartela comprare al volo dal colosso. Non la crei perché duri. Non assumi, non espandi. Devi solo esplodere e v

La logistica

In questa tragica storia dalla mia città di origine , il nostro tempo. La logistica: il misterioso comparto economico esploso sulle ceneri della civiltà industriale, che raccoglie in sé lo spirito stesso del precariato. Spostamenti di merci, dislocamento. Merci prodotte chissà dove, destinate per chissà dove. Tutto un moderno spostarsi di oggetti e persone, in flusso, ma gli oggetti hanno più valore e diritti delle persone. Un operaio muore durante la rivendicazione dei suoi,  schiacciato da un camion che diventa l'emblema stesso del nuovo capitale, bramoso di spostare di continuo particelle, in velocità "logistica", negli spazi congestionati. Così come il camion di Duel era l'emblema della competizione animalesca del vecchio capitale fordista, quello delle ampie strade da colonizzare, il camion-fabbrica, la Balena Bianca metallica. "Vai, parti!" gridano al camion della logistica, bianco come i capannoni. Forse alla guida c'era un uomo violento la cui in
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«Quest'estate, mi sembra che è passata in due giorni!» Simone. «Perché piangi, tu?» «Ho paura…» «Della scuola, Jacopo?» «Di diventare grande…»