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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Fare i socialisti?

Per mio conto non si può imputare QUESTO CASINO (clicca)   alle scelte di gruppi dirigenti. Vecchia analisi, sempre la più semplice. Siamo nella crisi ideologica delle società post-industriali, riguarda anche le destre, sempre più oltranziste e populiste. L'onda arriva a mettere in crisi la democrazia stessa, quello su cui si fondava. Lo si capisce anche da segnali pre-politici, come lo spezzarsi del patto civile e culturale che stava alla base della vaccinazione di massa, per esempio, o la lotta contro la refezione scolastica universalistica in Italia: tutte declinazioni implicite del sentimento antifiscale, ovvero antimutualistico. Siccome siamo sempre in ritardo di qualche annetto, era tutto anticipato dal Tea Party americano. Quando ci si appiattisce sulla lotta indiscriminata contro 'sto "establishment", come concetto indistinto, si arriva a far coincidere l'establishment con il concetto stesso di Stato. E allora la risposta diventa protezionista, autarchica

Spiragli

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Mi ero portato grafici e contrografici, pronto al dotto seminario. Ma quando hai davanti gli studenti, lanci tutto all'aria, basta una vignetta alle spalle, da cui si irradia il concetto. I ragazzi, in genere, sono molto giustizialisti. Quando uno di loro, con mascella serrata (non quel mio clone ricciolo in foto) prende il microfono e parte con il "vorrei vedere se capitasse a lei, che un assassino…", parte il boato di applausi. Allora non puoi mollare, è il momento in cui accettare la sfida, con tutta la forza e gli argomenti che hai. "Aboliamo il carcere" è la cosa più controcorrente che si possa affermare al giorno d'oggi, nella violenza giustizialista dei nuovi media. Porta a comparare l’intuizione al contempo utopia e pragmatica di Franco Basaglia sui manicomi. Trovi resistenze. Eppure, in loro a poco a poco si apre uno spiraglio, che si allarga al mondo: si arriva a quanto capitò nel Sud Africa di Mandela, o in Ruanda. Per una v