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Visualizzazione dei post da 2018

Furiosa

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Come al solito, orrida locandina , ché ai tempi mi rese prevenuto. Anche perché la saga di Mad Max non mi ha mai detto nulla. Tempo fa, però, sono incappato in un video tratto da questo film. Poi, un altro. Irresistibili. Ieri, me lo sono visto tutto e sono rimasto basito. Un capolavoro assoluto, per tanti motivi. Due ore di inseguimenti : veicoli sputafuoco lanciati all'assalto permanente di una blindoscisterna, un camion corazzato e teschiato a dovere, guidato da una guerriera ribelle di poche parole e con un braccio solo (una Charlize Theron da urlo). Il grande veicolo trasporta acqua e benzina, elementi base di una umanità-base. In realtà nasconde donne, sementi, fertilità: elementi base dell'umanità-tutta . In un contesto di strane civiltà : minions cadaverici, sabbipodi motorizzati. L'imperatore incazzoso, a metà tra Predator e Darth Fener, che controlla il flusso dell'acqua e schiavizza le genti. Schema tipico da filmone a cartoni

L'uono che guardava passare i tre

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Che libro meraviglioso, m'ha regalato mio padre. Contiene uno scritto di John Simenon , che aiuta a capire il padre, come nessun altro mai. L'artigiano artefice del suo successo, della sua "leggenda", edificata curando ogni dettaglio: dalla grafica della copertina, a quella del logo, al font della firma, al tipo di rapporti di publishing con l'editore, fino alla singola operazione di marketing di ogni romanzo uscito. E ne uscirono a centinaia, con vari pseudonimi, a seconda de l genere. Come fece in America un altro grande, Ed McBain , e in Italia Giorgio Scerbanenco . Il figlio spiega come la matrice profonda del lavoro di Georges Simenon sia psicologica, l'influenzata dalla sofferenza privata: l'abbandono materno, la perdita della figlia suicida, del fratello morto in Indocina durante il reclutamento forzato nella Legione Straniera. Tutti temi trattati dalla stessa memorialistica simenoniana, in primis dal capolavoro: "Lettera a mia madre". Me

I 15 dollari

Sanders esulta per una vittoria di stampo socialdemocratico. Giusto, per carità, bravo senatore: l'ottenimento del 15dollari orari è forse il primo parametro giuslavorista ottenuto nell'anomia della web economy. Una soglia di dignità del lavoro, oltre che psicologica. Ma basta guardare bene le immagini di quel ciclo produttivo e il ghigno di Bezos per essere percorsi da un brivido. Lo sappiamo bene come andrà a finire. Che senso ha stappare spumante per due briciole, mentre  stai per essere sostituito da un drone? Questo è il motivo profondo della crisi socialista, e della sinistra, ovunque, Badate bene, è anche crisi del pensiero liberale. Una manciata di titani economici che gestiscono il pianeta tramite il web. Qualcuna di 'ste aziende, nella crisi delle istituzioni tradizionali, finisce pure al governo. Una società tutta automatizzata, senza più il lavoro, con un reddito universale a briciole, quanto basta per pagarti la tecnologia adeguata al mantenime

On the other side

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Trent'anni fa, la Germania visse una sua "Vermicino". L'intera nazione seguì in diretta radio-televisiva la "Crisi degli ostaggi di Gladbeck" . Due rapinatori scapestrati, dopo un colpo in banca fallito, usarono i media come protezione per attraversare mezza Europa centrale, tenendo in scacco forze dell'ordine allo sbaraglio. Morirono due ostaggi, un ragazzino che voleva proteggere la sorellina, e una diciottenne bellissima, Silke Bischoff, che dalle immagini sembrava in preda a  una strana sindrome di Stoccolma. Come si fosse invaghita dell'assassino che la teneva prigioniera. Avevo diciassette anni anch'io, quella storia mi fece impressione. La Germania, più libera da perbenismi puritani o cattolici, sa elaborare le proprie cose in modo creativo, anche estremo. Silke Bischoff fu il nome di una band musicale post-punk tosta e potente. Figuriamoci cosa sarebbe successo, qui, se un gruppo dissacrante si fosse chiamato "Alfredino Rampi"

L'estate nera

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Questo qui , che era "comunista padano", in cuor suo, non è fascista, non è razzista, non è niente. Gioca con la comunicazione, vellicando elementi reazionari e razzisti ben radicati nella società. Covavano nella crisi, bloccati dai freni inibitori della democrazia liberale. Incapace di affrontare da statista la crisi, s'è messo a giocare con i mezzi a disposizione, ha alzato il tappeto, facendo riemergere il bacillo della peste di Camus. Anche i vari Di Maio e accoliti, con tutte le loro sparate contraddittorie sono personale politico senza cultura, senza radici, totali incompetenti ben diretti da un'azienda di web marketing; il nulla che si plasma alla bisogna. Lo stesso dicasi per la "pezza accademica": il Fusaro che imperversa parlando da cosplayer di un filosofo, prendendoci per i fondelli anche nel linguaggio finto forbito, rievocando nei contenuti il sempiterno giochino dei rossobruni. In scia al lavoro destrutturante fatto su questo fronte da an

Lenzuola

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Non lo dimenticherò mai. Il pubblico vero era quello dietro le finestre, nascosto. Gli invisibili che al pomeriggio sentivamo gemere, cantare, inveire. Guardavo i padiglioni, e le finestre accese erano occhi. Di quelli di ora, che possono sentire la musica, il canto. Di quelli che per tanti anni furono rinchiusi tra quelle mura, in silenzio. Le nostre ombre si proiettavano sulle lenzuola dei degenti, stese da noi, e sulle mura stesse. Non avevo voglia di rockn'roll, di chissà quale frenesia. Quella era una messa laica, nel cuore delle nostre questioni, chiedeva una certa compostezza. LC -- Arbos dal vivo all'ex-Op di Quarto, 29 giugno 2018

Duel

Leggere ai ragazzini i racconti di Matheson, esperienza indicativa. Alcuni, faticano a capirli, bisogna tornarci su. Poi si illuminano, vogliono sapere, cercano il film che ci hanno ricavato. Ma all'inizio si impatta con la perdita di sense of wonder nelle giovani generazioni. Tutto è risucchiato dai dispositivi, dalle mille app, dai games, che però esercitano il cervello a pratiche immaginifiche molto passivizzanti. Scegliere l'avatar, cantare la canzone in playback, con i  passi di danza codificati, giocare al calcio privato, irreale. La dopamina che appaga rilasciata dagli score, dai like. Parlare poi con l'edicolante, col gestore del cinema. Percepire la desertificazione di un immaginario, di un'economia, di vite e famiglie. La fine dei giornali, della carta, del racconto. Chiude tutto. Riviste, edicole, cinema. Interi settori vanno a sbattere. "L'unico rimedio è chiudere internet" ringhia l'edicolante: "se uno fa l'abbonamento

Dieci anni dopo.

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La torrida giornata

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Mi ricordo di Orgosolo. All'ingresso del paese c'è la statua di Antonia Mesina , una donna uccisa nell'opporsi a un tentativo di stupro, poi beatificata. Il tema è da sempre scottante, in quel paesino meraviglioso e controverso della Sardegna profonda. Ci andai con la mia ragazza, molto discinta in quella torrida giornata. Eravamo soli per le stradine, e restai colpito da cosa accadde. Gli uomini si avvicinavano, ci seguivano, commentavano ad alta voce, i ragazzi e rano spudorati, si riunivano per aspettarci agli angoli. Per la seconda volta in vita mia, mi sentii insicuro circa l'incolumità della donna con cui ero. La prima volta capitò a Parigi, a capodanno, con la mia fidanzatina di allora. Eravamo giovanissimi, e decidemmo di andare ai Campi Elisi. Fu una battaglia: torme di magrebini si avventavano sulle ragazze, anche accompagnate. Era più che altro una carnevalata, un gioco, ma creava una grossa ansia, e conteneva un messaggio culturale. Lo stesso di Orgosolo; ri

Visione

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Ci fosse ancora [duel], la rivista di Gianni Canova, ne avrebbe parlato a lungo, e come si deve. Il filone sci-fi di Steven Spielberg, come sempre, cattura il segmento di tempo in cui viviamo, attraverso lo sguardo preciso del regista. Dall'ottimismo universalista anni Settanta di " Incontri ravvicinati ", a quello fiabesco di " Et " e poi di " A.I. ", che sembravano indicarci la via infantile allo stup ore dell'alterità tecnologica, conservando il cuore. Poi, nel nuovo millennio, il cammino più complesso di " Minority Report ", l'affacciarsi del conflitto interno al sistema tecnologico, fino all'esito cupo e disperato del meraviglioso " La guerra dei mondi ". " Ready Player One " è un'esondazione di tutto, come lo è il momento in cui viviamo. Sembra un videogioco, anzi lo È esplicitamente, a suo modo è un film radicalissimo, e MOLTO politico. In Oasis , la matrice della storia, ci ho trovato l'essenza

La casa ti parlerà

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È tutto QUI , compreso il codice della lotta. Casaleggio ha annunciato che la piattaforma Rousseau diventerà una blockchain . Milioni e milioni di persone non si rendono conto di quanto sta loro accadendo. Si scherzava, ma stanno davvero vincendo Scientology , Amway , i sistemi di vendita multi-level anni Ottanta presentati come religione. Ma questi non ti suonano il campanello come i rivenditori Just , questi SONO il campanello, e il prodotto, e la casa che ti parlerà, implorandoti di comprare proprio quel detergente perché così il tuo destino terreno sarà compiuto. Sono pazzi e suggestivi, viaggiano come la luce. La lotta non potrà consistere nel fermare l'oceano con le dita, ma nell'imparare a navigarci per davvero, costruendo l'Arca umana.

I ritmi del delirio

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Uber . Una app globale che unisce semplicemente domanda e offerta, quotata 70 miliardi di dollari, senza produrre alcunché, senza possedere neanche un veicolo. Presente in 73 paesi, 450 città, solo 12.000 dipendenti, un esercito di un milione e mezzo di autisti, che ci mettono auto, rischio d'impresa e fatica, coinvolti in un alienante sistema di reclutamento all'americana. Dopo un primo periodo di esclusiva e vacche grasse, ora costretti a guidare il doppio per la concorrenza, e la conseguente riduzione del compenso a chilometro. Dall'azienda, niente previdenza, niente copertura assicurativa, solo una misera percentuale. Molti di loro, in USA, per mantenere i ritmi del delirio, non possono tornare a casa e dormono in auto, nei parcheggi dei supermercati. La maggior parte non regge più di un anno. Il sogno dell'inventore di questo mostro moderno, Travis Kalanick , era sostituire il trasporto pubblico, con lo sharing privato. Si sta realizzando. L'economia della con

Il dispositivo del dominio

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Non mi venite a dire che c'è una mancanza di rispetto nei confronti della povertà. Il reddito di cittadinanza - così concepito - fa parte di un disegno politico più complessivo: il trionfo del capitalismo delle piattaforme, che mira a privatizzare ogni comparto della nostra vita, a partire dal welfare. Non si tratta di un semplice ammortizzatore sociale, né di una misura assistenziale (magari, significherebbe teorizzare la priorità dello Stato su ogni altra cosa). In realtà è  il compendio di una visione apocalittica sul futuro immediato. L'idea che l'automazione prenderà il sopravvento su tutto il lavoro umano. Non è un destino ineluttabile, anzi opporsi intelligentemente a tutto questo significherebbe creare il nuovo lavoro, lavoro "rivoluzionario", improntato alla creazione di una nuova dimensione pubblica della rivoluzione tecnologica. La battaglia, ora come sempre, consiste nel riportare il profitto all'interno di una compatibilità umana. Lavorare non è u

Parkland

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Andate a teatro, andate al cinema, andate alle manifestazioni culturali, politiche, a qualsiasi convegno. Osservate il colore dei capelli, calcolate l'età media. Poi fate le vostre considerazioni. Sembra essersi spezzata ogni cinghia di trasmissione tra le vecchie e le nuove generazioni, una frattura carsica sempre più lacerante. Ma in natura non è così, non può essere vero. Quindi, la questione riguarda il capitale, quel che stiamo costruendo, quel che stiamo perdendo. Prova te a cercare qualcosa di classico nella musica che ascoltano, nei cartoni animati, nei games, nei dispositivi che maneggiano quotidianamente, nei loro stessi disegni. Guardate come viene loro presentata la natura nei documentari del mainstream a pagamento. Una minaccia continua. Così come il diverso, e il futuro stesso. Lo facciamo per eliminarne l'essenza, il loro spirito critico, ogni ribellione vera. Per vendergli i prodotti, nella drammatizzazione dell'intera realtà. Così il prodotto diventa panace

Si spengono le luci

https://www.wired.it/lifestyle/salute/2018/02/16/svezia-bambini-rifugiati-sindrome-da-rassegnazione/ E l'altro giorno si leggeva dell'aumento degli "hikikomori", gli adolescenti che si ritirano nella loro stanza, con la sola tecnologia, isolandosi dalla vita sociale. Stiamo modellando il peggior mondo della storia umana, al netto delle statistiche su mortalità e alimentazione. E non mi si parli di pessimismo, è proprio l'amore per l'umano, la tristezza di ogni spegnimento, che spinge a capire, lottare, reagire.

Faine

Nei commenti, la vita umana vale sempre meno. È in atto un processo di 'spersonalizzazione' già visto nella storia. Il termine "displaced persons" , indica i migranti, lo stesso che si usava per le masse di ebrei prima dei pogrom, «privati di ogni diritto fino a diventare un niente, nei lager. Questo processo di 'anonimizzazione' dell’altro è un’ombra che si proietta anche sul nostro presente» avverte la filosofa Laura Boella . Provate a leggere come si commentano le manifesta zioni di questi giorni, i reciproci sciami. Cosa si scrive delle 'zecche' comuniste che vanno schiacciate, estirpate, eliminate dalla faccia della terra. E, badate bene, compagni, stesso rischio dall'altra parte. Le parole sono sempre un'avanguardia dei fatti. Io il fascismo lo voglio spazzare via con la forza delle idee e della cultura, separando l'ideologia dalla persona. Il lavoro non può che essere quello. La persona la affronto a tutto tondo, amando la sua esiste

Attrezzi

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Questi fingono di scherzarci, ma l'ossessione per la forma fisica esiste e dilaga: si chiama vigoressia. Si è acuita di pari passi col narcisismo dei new media. La Ferragni e le sue foto premaman, per esempio, sono esplicative. Fatte apposta per poter dire "ohhh, ma non ti si vede neanche il pancione!". Dentro, ci sarebbe un bambino, e avrebbe già bisogno dei suoi spazi. Poi nasce, e non è un attrezzo per mantenerti in forma. Sul piano psicologico, 'sti bimbi vedono questo, l'impossibilità di penetrare la barriera egotica del genitore, quindi di crescere emotivamente. Il video a me non fa ridere. Sulla strage di Parkland, la prossima puntata…

Ogni inquadratura, un'idea di destra.

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Bello manicheo, ma che goduria, e che Genova di grigio acciaio, percorsa in lungo e in largo. Il manifesto fa un baffo al sotto citato Blade Runner 2049 e cavolate grafiche recenti. Il film tutto - per me - fa un baffo a tanti i finti noir odierni e all'intera produzione di Quentin Tarantino, che è stata uno svolgimento di secondo grado su questo tema. Un Enzo G. Castellari in stato di grazia: montaggio, luci, cambi di scena in piano sequenza. Un inseguimento di otto minuti, in onore del faro ispiratore: "Il braccio violento della legge" di William Friedkin. Si sente l'influenza di Peckinpah e dei kung-fu movie, in un gioco di contaminazioni reciproche, più che citazionistico. Come in "Keoma", le scene melodrammatiche di Castellari si concentrano sul primo piano di Franco Nero, in una mistica cristologica che rasenta il ridicolo, senza trovarlo mai. Siccome la materia è quella evocata dal titolo - la società che si ribella alle pastoie burocratiche, seguend

Pay on mars

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Elon Musk, quello di PayPal, corona il suo sogno. Sul razzo per Marte è montata un'auto Tesla, un manichino la guiderà nel buio siderale; colonna sonora di David Bowie. Urla e strepiti in sala, come fosse un flash-mob planetario. Le immagini in split screen, l'impresa da ogni angolazione. Quando, al minuto 38, i boosters tornano alla base, si resta a bocca aperta. Tutto perfetto, sembra un videogame. Com'è piccola la Terra, vista da duecento chilometri lassù. Una sfera govern ata da una manciata di miliardari, con la fregatura della rete, del capitalismo delle piattaforme, hanno accumulato introiti superiori agli stati, in barba alle leggi, a ogni forma di controllo. I soldi fatti sul nulla possono tutto. Giusto che decollino loro, coi razzi. Sono partiti alla conquista di Marte, su cui, giustamente, intendono sbarcare da veri tamarri. "Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità", disse Armstrong. "Forza, cablate tutto" ordi

Iprite

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Bravo, Pres. Si smonta la fandonia dei fascisti del terzo millennio, sempre intenti a rimescolare le carte della Storia, derubricando le leggi razziali a "incidente", errore, conto da pagare all'alleato tedesco. Neanche i nazisti promulgarono leggi così vergognose; pianificarono il genocidio come operazione militare, in qualche modo esterna alle norme statuali. Mussolini, invece, arrivò alle leggi razziali dopo il Regio Decreto Legge del 19 aprile 1937, n. 880 , nato per norma re la questione delle colonie. Sempre più italiani si accoppiavano con donne etiopi ed eritree, per cui si stabilì l'impossibilità del meticciato, il figlio nato da queste relazioni non veniva riconosciuto, gli era negata la cittadinanza italiana. Su questo si fondò la più generale teoria della razza italica da preservare, brodo di cultura per lo scempio dell'anno successivo. L' Uomo Nuovo fascista si fondava su questo punto, l'autarchia si fece biologica. Il

Cos'è la vita per me

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Non aveva ancora trent’anni il Jack London che scrisse questo appassionato, tremendo, apocalittico e scioccante saggio. Scelse di chiudere così la raccolta di saggi Rivoluzione del 1910: un incontro tra ideali, visione razionale e sociale, desiderio per sé e per tutti di emancipazione. E dolore, molto dolore. London rimane unico perché lanciava sfide a carte scoperte. Aveva detto “trasformerò il giornalismo in letteratura”: e così aveva fatto conquistando il mondo con Il richiamo della foresta.  Erano poi arrivati gli scritti politici, nei quali egli stesso aveva bisogno di credere in qualcosa, e l’ultima cosa – come confesserà nel 1913 nella sua confessione capolavoro John Barleycorn. Memorie di un bevitore – sarebbe stato “il popolo”. London è stato un uomo e un artista che si metteva continuamente alle corde, costringendosi a scrivere ciò che, nella sua immensa lucidità mai intrisa di cattiveria, sapeva descrivere senza risparmiare nulla. Neppure (a) se stesso. https://sott