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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Ruspe a San Siro

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La prima volta che ci entrai era il 6 novembre del 1983. Un derby. L'impatto che ti dà entrare in un canyon spiovente, immagino, o in una cattedrale durante la cerimonia più affollata di sempre. Da restare senza fiato. Mai vista tanta gente tutta assieme e tanta carta ai bordi del campo, il tumulto della folla esercitava un fascino irresistibile. Passai più tempo a guardare gli spalti gremiti che la partita. All'epoca non c'era la copertura, e la nebbiolina del pomeriggio milanese ti entrava dentro, insieme all'odore dei fumogeni e dei panini farciti da casa. Quel tumulto intorno sembrava l'urlo di una giungla d'asfalto, il rito umano della metropoli. Mai una volta, tra la mia prima e tutte quelle seguenti, mi è capitato di restare indifferente ai vicini, o di risultare indifferente a loro. Si parla, si affina la battuta, visto che a un certo punto ci si abbraccerà, o ci si sconforterà insieme. La vita è una, siamo insieme, cazzo. Di sera, poi, ogni sensazio