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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Megafoni

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V=S/T. Velocità, uguale spazio fratto tempo. Aumentando la velocità dei processi di trasformazione, se tiriamo su muri a difesa degli spazi, ci esplode il tempo. Sembra questa la condizione della (sur)modernità. Mi sono appuntato due recenti fatti piacentini, in apparenza distanti tra loro. Il primo è la morte di Abdelsalam, il lavoratore travolto da un camion durante un presidio in una delle particelle impersonali della logistica. Quella tragedia locale contiene qualcosa di globale. La velocità, per esempio: valore in-sé, nella percezione neuronale cui ci ha indotto il web. Il camion doveva partire, la logistica esige scambio immediato, il lavoro è diventato come la comunicazione. Un magazzino di Amazon, per dire, non può permettersi discussioni. Nel sommo modello aziendale, quello dell'efficienza auto-indotta, il concetto stesso di sindacato – la rivendicazione – diventa impensabile. Il nuovo paradosso parmenideo è questo: devo recapitarti al più presto il megafono che ordini per

Divide et impera 2.0

Per me è ridicola, 'sta analisi dilagante. Se le destre vincono è per COLPA della sinistra che non è più tale. Intanto, perché questi pigri analisti peccano di sprezzo verso il popolo. Come dire che se la sinistra funziona deve vincere per forza, perché il popolo è NATURALMENTE di sinistra. Quindi, il voto a destra sarebbe un semplice incidente di percorso, dovuto a colpe precise. Col cavolo che è così. La nuova destra c'è, e parla un linguaggio comune, dappertutto. Vero, la sinistra è in crisi d'identità, tanto quanto la destra liberale. Non mi convince l'utilizzo del concetto di COLPA di gruppi dirigenti, ovunque, a livello globalizzato. Troppo comodo, magari bastasse imputare fenomeni storici alla mediocrità di personaggi. Basterebbe cambiarli, ma laddove succede non è che il fenomeno si arresta. La Spagna aveva la carta Podemos; l'UK vede ora una sinistra-sinistra; Sanders poteva competere, se l'avessero votato i democratici; qui, Renzi è un fenomeno di camb

Criceti

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Leggo la ridda di analisi. Flavia Perina lucida, come sempre . Ma stavolta, francamente, non ci sto. I fighetti democrats non hanno capito il tempo, l'umore del popolo, intercettato dallo scapigliato istintivo, novello Peron. Vero. Tutte le volte che vincono i repubblicani, o gli outsiders in genere, parte 'sto refrain. Attenzione, però, a non commettere l'errore opposto: interpretare il voto dell'America "profonda e muta" come fosse quello di povere masse di diseredati in lotta contro il sistema. "Buoni" per definizione, perché il popolo ha sempre ragione e scemo chi giudica. Siamo in democrazia, bisogna prendere atto e zitti. Come con la Brexit, si dice. C'è la rivolta mondiale delle genti contro l'establishment, le élite burocratiche della globalizzazione. Quelli che nessuno ascolta, che nessuno capisce. Andiamoci davvero a fondo, su questa storia. Andiamo in campagna, nella provincia lontana. Sicuri che vedremo gli sba