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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Iron ciapét

Immagino la serata dell'amico lontano che non ha potuto salutare sua madre per l'ultima volta. Di là, i cuccioloni ridono chiusi nella loro stanza. Il vip straf atto è anche quello che si è speso di più. Ci sono i deejay che pompano da stanzette al neon. Tutti i propositi erano fuffa. Non ho letto un rigo, fatico a scrivere. Per ora è tutto compresso, troppa l'attesa di mezza parola positiva, da qualche parte. Si parlava tanto della perdita di futuro, era un vezzo. Poi, quando arriva per davvero, raspi la terra per cercarlo, il futuro, come fosse l'oasi di un deserto improvviso. Abbiamo scoperto il potere lisergico delle "Iron Ciapèt" della Hunziker. Due tiri di pallavolo rubati in un angolo di cortile chiuso, nel timore che il pallone cada, perché nessuno senta. Le finestre intorno, i terrazzi arati da lunghe telefonate. Rimpiangere le corti, con il ciacolare tra le ringhiere. Ogni sentimento in clandestinità, tranne quelli fra le mura. Le campane lente, le

Plank

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Flusso, scusate. Ogni giorno uno stato d'animo diverso, anzi, ogni sei ore, ormai. Tra poco muterà a fasi orarie, alla fine al minuto. Rabbia, ironia, preoccupazione, risate, ansia, dolore, il flash-mob, le dirette dalle case, quelle dei narcisi influencer, il canto dei palazzi, le news ossessive, un abbraccio, la paura nel riceverlo, le brutte notizie da amici e parenti, quelle belle, i video divertenti, il pretesto del cane a pisciare, che ridere, la passeggiata, il pensiero apprensivo per i clochard, trovare sexy le donne in mascherina. Gli scampoli di dialogo con gli umani là fuori, i pochi incrociati durante la spesa, condensare in poche battute ciò di cui si ha bisogno emotivamente. Battute fulminanti, tra il guardingo e l'empatico. Ogni cosa minimale, ogni cosa all'eccesso. Stranamente, di notte si dorme, come se ci si spegnesse. Poi, al mattino, per un attimo ci si chiede se tutto questo è vero, cosa diavolo ci è capitato. Poi si svegliano i ragazzi, per un attim

Virus

Ne usciremo diversi, ne sono convinto. Anche dal punto di vista economico, ci sarà un'esplosione di voglia di vivere, ridere, viaggiare e fare cose. Questo capitalismo al collasso, che da tempo ci ha trasformati in zombie, sembra messo in scena dalle strade deserte con la gente chiusa in casa, gli scaffali vuoti e i ragazzi impauriti per il futuro; ancora in questi giorni specula, il vampiro moribondo, giocando cinicamente con borsa e spread, insieme a chi soffia da tempo sul la paura e ora vede gli effetti del chiudere tutto, temere il prossimo, con la gente in casa. Tutta 'sta merda ansiogena e crudele, nel film della realtà, ha le ore contate. La argineremo, come il virus, agendo insieme, ovunque. Per poi uscire, spazzare via tutto. Ci voleva una grande paura collettiva per farci capire. Faremo un'economia sociale, di pura energia e voglia di futuro, interconnessi come si deve. Non 'sto schifo. Te li dò io, i ricchi, gli ospedali privati, la menzogna, i privilegi e l