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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Il sogno del mostro

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Alfano vorrebbe eliminare l'articolo 18 entro agosto. Eccoli ancora,  quelli convinti che il lavoro si crea togliendo regole e diritti. Così gli investimenti sarebbero più "liberi", nella loro testolina sempre presidiata un "investitore supremo" che nel suo mondo ideale vorrebbe forza lavoro gratis, desindacalizzata, fisco e regole zero. È una patologia che ci tiriamo dietro da decenni, e ci ha mandato a bagno. Mi pare nella natura delle cose che il lavoro si crea innovando, facendosi venire idee vincenti e dotando la società della cultura giusta per accoglierle. Pagare bene il lavoratore, per farlo stare sicuro, dargli un senso del progetto di vita, che ti ritorna in consumi. Ma quali consumi? Su cosa investire? Il vuoto pneumatico di questi anni? Questa è la Rivoluzione, uscire dal Capitalismo inteso come moltiplicatore di profitti fittizi, incultura e carte truccate, specchio esatto della moltiplicazione degli interessi sui debiti pubbli

Quando Nik Novecento era solo un bambino

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Piastrelle bianche in cucina, sotto i piedi un caleidoscopio satinato. Tra le tapparelle lame di luce. I dolcevita. I bottoni laterali sulle bluse, la girandola sul manubrio. Il valvolare, forse Phonola. Il design nelle sedie popolari, terrazze, le corti di cemento. E quei pelucchi sull'obbiettivo, materia in movimento sulla vita. Quando Nik Novecento era solo un bambino. https://www.youtube.com/watch?v=7mVz6ToK2f8&feature=share

Broken Trail, un viaggio pericoloso (regia di Walter Hill)

Questo film per la tivù mi ha fatto impazzire. La recitazione naturalista di Robert Duvall imprime il ritmo disincantato, strascicato, quasi hippie a tutto. Greta Scacchi ha un fascino indicibile, spesso esaltato dai silenzi, appunto. Mai bisogno di sesso esibito, di parolacce, di violenza gratuita. Tutto avviene con una certa grazia, anche le cose più ruvide. In questi anni, il miglior western è una riflessione sulla parabola discendente, sulla vecchiaia, sulla crisi del maschile, sull'ultimo viaggio prima della meta, una meta qualsiasi dove ritirarsi a fumare e pescare nel laghetto.

Il rintocco.

Impossibile essere pessimisti sull'uomo, quando c'è un punto, nella musica in cui ogni essere umano, di ogni tempo e posto, si unisce in un unico battito. Dalla Persia, alla Mongolia, all'India, dall'Islanda agli aborigeni d'A ustralia, d'America, alla tamurriata di Napoli, la pizzica del Salento. Tutto in uno. Sì, come la guerra, in ogni tempo e luogo, ma quella è l'altra faccia della medaglia. In falsa luce. Va scelta l'ombra vera, custode della malinconia dell'inizio e della fine. Il battito primigenio, quello finale, che scende e sale, potenza di mezzo, fino a diluirsi in basso nel rintocco degli atomi di carbonio, e lassù in quello delle stelle.