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Visualizzazione dei post da settembre, 2007
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Intervista a Moni Ovadia che lancia una proposta e denuncia l'ondata xenofoba e razzista: «E' nazifascismo»   «Diamo il Nobel per la pace al popolo Rom»   di Tonino Bucci «Sono comportamenti nazifascisti. Non ho altre parole per definirli. Guai a noi se sottovalutiamo questi fenomeni e guai alla sinistra se non capisce che c'è un filo nero nella storia italiana, un problema irrisolto della nostra memoria con il fascismo». Non ci prova neppure Moni Ovadia a tenere sotto controllo l'indignazione. Impossibile per questo artista ebreo nato a Plovdiv, in Bulgaria, e milanese per adozione, musicista e autore di teatro, immaginare che ai giorni nostri si possa ancora inneggiare ai pogrom soltanto perché c'è qualcuno che viene dall'altra parte di un confine. Linciaggi, aggressioni, spedizioni punitive e, negli ultimi giorni, assalti di ronde armate ai campi Rom di Pavia, Milano e Roma: c'è un escalation in questi episodi che dimostra «uno scivolamento del senso co

Domani, in rosso

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Mi chiamo Ilya

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Berlino, 13:14 (da Repubblica) OLOCAUSTO: PARLA LA MASCOTTE DELLE SS, "DOVEVO DIVERTIRE" Per quasi quattro anni un bambino bielorusso ebreo, sfuggito al massacro della sua famiglia e degli abitanti del suo villaggio, è stato la 'mascotte' delle SS, ignare della sua origine, riuscendo così a sopravvivere allo sterminio. Lo racconta lui stesso nel libro "The Mascotte: The Extraordinary Story of a Jewish Boy and an SS Extermination Squad" , appena pubblicato. Alex Kurzem, emigrato nel 1949 in Australia, fino al 1997 aveva taciuto alla sua stessa famiglia la vicenda di cui era stato protagonista. Il 20 ottobre 1941 le unità della Wehrmacht occuparono un villaggio della Bielorussia e passarono per le armi tutti gli uomini. Nottetempo il bambino fugge nel bosco; il giorno seguente i tedeschi massacrano anche la madre, il fratello e una sorella. Per mesi il bambino vaga senza meta e affamato, finché cade nelle mani di un'unità lettone delle SS, che decide di fu

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L'altro giorno ho letto un articolo di Sarkozy. Un discorso lucido, colto e appassionato rivolto agli architetti, in cui spiega la sua idea di "architettura sociale". Poi, leggo in un trafiletto che i liberaldemocratici inglesi hanno votato al loro congresso la mozione più ecologista della storia occidentale. Poi, Saviano e il reportage quasi intimo del suo difficile bagno di folla, di follia e tensione nel paese di origine. Poi ho letto "Duel" di Richard Matheson. Dal racconto si capisce meglio il valore allegorico. Non so, mi sono quasi incazzato. Dico, basta così poco a sentirsi il cuore pieno di cose importanti. Perchè il rumore di fondo, qui, è così angosciante? Perchè è così vuoto di cultura, di sensibilità? Perchè, ieri sera mi sono trovato ad urlare alla televisione? "Diglielo che anche Grillo è un pregiudicato, che è stato condannato per omicidio colposo! Diglielo!" Perchè ci riducono così? Ah, ho capito. (Scusate. Non ho voglia di titoli, di

Un tanto al chilo

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"Il kilogrammo ufficiale (unica tra le unità di misura definita in relazione a un manufatto e non a una proprietà fisica), custodito a Parigi al Bureau International des Poids et Mesures di Sèvres, non è più quello di una volta e pesa 50 microgrammi in meno." Questa notizia mi diverte tantissimo. "La massa standard fu creata nel 1875 ed è costituita da un cilindro retto a base circolare di 39 mm di altezza e diametro, composto da una lega di platino e iridio. Esistono altri prototipi nazionali che ogni 10 anni vengono confrontati con l’originale. Tutti gli esemplari sono identici e conservati nelle stesse condizioni, con una scrupolosa prudenza nell’esporli alla luce o a qualsiasi variabile esterna. Eppure le Grand Kilo ufficiale sta perdendo peso e nessuno sa spiegarsi il perché." Perché non considerare l'ipotesi che abbia "ragione" il prototipo? Destino vuole, forse, che il chilo standard diminuisca. E come l'hanno fatta 'sta misurazione? Eq

Lavavetri, Grilli, Cicale

Una canzone può crescere nel tempo? Chiudete gli occhi. Concentratevi bene sul testo. Okay, vi aspetto... Ricominciate a leggere dopo averla ascoltata. . . . . . . Eccoci. Ditemi, non avete sentito l'eco di qualcosa? "Renato Curcio il carbonaro" , le polemiche contro le dichiarazioni di Fanny Ardant a margine del Festival di Venezia. I polacchi ai semafori. Il ministro dei temporali, i tromboni, i Pinocchio. Quella piramide di Cheope che volle essere ricostruita. L'autocoscienza della piramide. Gli addetti alla nostalgia, il cadavere di Utopia. Quelli che hanno cantato per i longobardi e per i centralisti. I convertiti del Novanta, poi dispensati nel Novantuno. I cantanti, i comici, le troie di regime. " Voi avete voci potenti lingue allenate a battere il tamburo voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo". Però, il Vaffanculo-Day io lo sento nei versi finali: "mentre il cuore d'Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante p

Il non più

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Che razza di mistero. Che poi ti restano questi sospesi banali. Cos'avrà letto per ultima cosa. Cos'avrà visto, che film, che libro. L'idea di quel numero di telefono che non chiamerà più. E torni a casa dal bimbo che si sbraccia e ride e frulla le braccine come a voler riportare la sua mamma a sè.  E anche tu cerchi il modo, ma non è giusto. E quel viaggio, lo strazio, il magnifico strazio. Tutti coraggiosi cagasotto. La somatizzazione. L'egoismo, le frontiere ultime del pensiero umano. La semplicità. Una sdraio, il calore. Tenerezza. Il vestito del matrimonio, la maglietta del matrimonio. Quel bacio sulla fronte. E giù a bere, a ridere. Come avresti voluto tu. Che merda sa essere la vita. Che bella sa essere la morte. Nel Tex c'è ancora il segno. Ecco svelato il mistero. Debra Goertz, "Sonstairs"