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Visualizzazione dei post da 2013

Stay

"Web Tax" tutta la vita, nel senso ben spiegato in QUESTO LINK . A studiare la web economy, ci si rende conto di come sia indispensabile sempre di più una giurisprudenza mondiale, per calmierare un turbocapitalismo unificante che sta concentrando il futuro nelle mani di cinque sei aziende al massimo. Con esternalizzazioni di tutto, con operai schiavi sottopagati, con spacchettamento fiscale e logistico di ogni loro attività. Chi fiuta l'ingiustizia della globalizzazione non stia a perdere tempo in stupidaggini autarchiche, tipo la sovranità nazionale, la frantumazione dei continenti, delle monete e i ripieghi antistorici. Il ritorno alla comunità di base è una naturale reazione alla crisi globale, come chiudersi in casa col terremoto. Ma la salvezza è nel percorso opposto: aprirsi, uscire, correre. Seguire il senso di unificazione planetaria delle notizie, dei problemi, delle coscienze. E della nuova lotta di classe, per dirla come la penso davvero. Aprirsi

Cubature

Guardavo i disegni del mio piccolo, è il momento di quella finestra che gli si apre nella testa. E vorrei esserci in ogni momento del suo panorama, ramo per ramo, sole, lava, mostri. Invece, meglio togliersi, stare zitti. Guardarlo volare a distanza. Non è piccolo, non è mio. È Simone . https://soundcloud.com/our-sweetest-songs/annarella

Matrice 2

La gratuità (illusoria) finirà presto. E "l'uomo nuovo" plasmato in rete sarà un povero schiavo nevrotizzato di un capitalismo olistico, che riduce tutto a indistinta unità.

Restitution al posto di Revolution

Cheppalle, 'sta retorica dei soldi da restituire, le diarie, gli stipendi, i conti in tasca di tutti. L'abbiamo capito che l'Italia è gestita da schifo e che gira troppo denaro lassù, ma abbiamo anche capito che tenete avviluppato tutto il dibattito a un livello PER NIENTE STRUTTURALE, che va giusto bene per i forconi e simili. Non a caso, tutti i moralizzatori, da tangentopoli in poi, alla fine c 'avevano la rogna. Ricordate un certo Bossi, un certo Di Pietro, lo stesso Caimano? Hanno creato movimenti (guai a chiamarli partiti, per carità) personali, di cui detenevano il marchio, e che alla fine si sono SEMPRE rivelati bluff. Ci vogliono anni, magari, in cui si evocano secessioni, manette, epurazioni, ampolle del dio po, rivoluzioni liberali e blablabla. Travaglio fa in tempo ad innamorarsi e poi disamorarsi (come con Di Pietro), ci becchiamo annate di Pontida e Vaffanculo Day, ma i nodi alla lunga vengono al pettine. Sulla base di tutte 'ste badilate

Duduismo

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Strano, però. Napoli viene seppellita dai rifiuti durante il governo Prodi. Ci si fa la campagna elettorale, poi spariscono d'incanto col nuovo governo del papà di Dudù. La rumenta torna a fasi alterne, quando serve. Il fatto che sia la Camorra a gestirne il traffico è pura coincidenza. Intanto, s'imbastisce una legge elettorale basata sui risultati di Lombardia, Campania e Sicilia. Poi, in un altro passaggio delicato, spunta in Sicilia il Movimento dei Forconi, utile strategicamente al papà di Dudù. Ora il Movimento risorge d'incanto e grida "TUTTI A CASA". Si bloccano i trasporti, gli snodi ferroviari, spuntano improvvisati leader dalla campagne, con facce e nomi improbabili. Appaiono megafoni, microfoni e palchetti. Si induce la serrata convincendo/minacciando con rodata esperienza i negozianti. La rivoluzione viene curiosamente calendarizzata pochi giorni dopo la decadenza del papà di Dudù e la sua uscita dal governo, si aggregano  pure gli ultras del calcio,

Matrice

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Zizek , l'anno scorso, cercava di sistematizzare questo momento del capitalismo, considerandolo strabordante e totalizzante, con il tramonto della borghesia d'impresa , sostituita dall'indistinto management. Una sorta di fine della proprietà per passare alla gestione. Concetto che cambia le dinamiche del potere stesso. Nel mio piccolo, intravedo una minaccia più pervasiva, proprio nella dinamica del web, il cui modello riorganizzativo degli accessi e dei saperi è totalizzante e monopolista ormai per definizione. Possiamo giocare tutti agli emancipati che scaricano pia cer i , giocano, s'informano, si masturbano, si conoscono e possono tutto, ecc. ecc. Ma non facciamo altro che compilare form, lasciare dati, regalare pezzi di vita. Un'euforia illusoria per distoglierci da quello che si muove sotto : non c'è un'altra Amazon, né una Google, un'E-bay, anche Spotify si avvia al monopolio del suo settore. Come l'olio sparso nell'acqua che ti da l

Il drappo

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Fabrizio Pambianchi era un militante umano, di quelli moderni e antichi insieme. Aquilano. Animatore di un posto chiamato CaseMatte. Non lo conoscevo, ma oggi vedo tutte le sue immagini . Lo trovi arrampicato sulla montagna, a piantare bandi ere. Lo trovi nella neve, sott'acqua, con un trapano perforatore, sullo snowboard, sui pattini, sui prati, con un pennello a imbiancare, con un altro a dipingere. Lo trovi alla chitarra, a sognare di lanciarsi nel vuoto, lo vedi con un monaco buddista, con altri come lui di tutto il mondo, lo vedi in piazza a manifestare, scorgi una bandiera della Palestina, una dei No-Tav, lo vedi abbarbicato a tubi innocenti, a montare palchi, mettere altre bandiere. Artigiano totale, fisicità totale. Lo vedi tuffarsi in un fiume, riflettere nel gelo con un colbacco. Lo vedi in un video sul prato a cercare il vento con altri militanti. Lo vedi coi suoi tre figli, sempre in qualcosa da fare. Senti la sua frenesia, la passione che straripa,

Occhi

Non si può avere prosciutto sugli occhi. Come il grillismo rappresenta per molti un modo per togliere un tappo esistenziale, tornando a contare qualcosa nella vita, anche con violenza, pressapochismo e toni deliranti, il renzismo centra lo snodo generazionale, coglie il groviglio immobilista e si pone il problema di riannodare tanti di quei fili, che poi perde il filo del discorso. Alla fine sono due codici simili, epurativi, che si arrampicano su torri di parole e soluzioni arzigogolate, pescate da mille cesti. Due chiavi della speranza: una plumbea, l'altra col sole della pubblicità. Sono perfettamente interfacciati ad una generazione giovane, che si sente persa, e ha gli occhi fissi sull'orizzontalità di un tutto indistinto, che sente il buio e vede l'illusoria luce dei new-media. Nessuno dei due, Grillo e Renzi, basta guardarli negli occhi, ha la tenuta di un pensiero. Ognuno di loro si sente pura "funzione". Ognuno di loro dice che la politica

La nave morta (storia di un brano)

Questo pezzo unisce tre suggestioni, tre episodi, tre citazioni: 1) "Il Galeone", tra i migliori canti anarchici di sempre. 2) Un fatto realmente accadutomi, descritto QUI . 3) " La nave morta ", poi, è il miglior romanzo di B. Traven , tra i più grandi narratori che abbia mai letto. Un anarchico dall'identità misteriosa, che arrivò fino ad Hollywood, la cui vita è avventura pura e coinvolse in peripezie pure me, nel cercare notizie su di lui, qui a Genova. Volevo reperire la chicca descritta QUI .   La militante anarchica che mi passò il libro mi diede appuntamento in un bar mezzo nascosto, dove si mise a parlare ad alta voce di attentati passati o in via di definizione.   Io la fissavo basito, e non solo io.   Era il bar della Questura.

Rush finale

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L'abito fa il monaco e il cartellone il film, IMHO. Ron Howard è bravo, sono sicuro che ha lavorato bene. Ma io non riesco a entrare in un negozio con la vetrina pacchiana. Che cultura "illustrativa" esprime questo poster? Cosa sottende? Co sa potrà mai differenziare la materia trattata qui da quella di Iron-man? È questo il punto, la spaventosa caduta culturale di tutte le maestranze dell'immagine, devastate dall'omologazione della computer grafica. Questo, ovunque, anche perché, seguendo il mood del cinema, che traccia le linee dell'immagine, anche gli illustratori, i grafici pubblicitari e i disegnatori di fumetti - salvo mille eccezioni, per carità - si dividono tra i computeristi e quelli che si beano del tirare via, del disegnare male. Come se passassero così per caso nei territori del loro mestiere. Tipo i giovani attori o scrittori quando siedono nei salotti televisivi. Quel finto understatement, che in realtà nasconde un mix tra insip

Detto, fatto

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Voglio scrivere un libro intitolato:  ONTOLOGIA DEL VIRTUALE   In quarta di copertina reciterà: "Dalla moneta all'apparire: come sono cambiate le dinamiche del capitalismo totalitario grazie alla rete: il ricatto della visibilità come merce di scambio. 'Obsolescenza programmata': la strategia degli ingegneri informatici per estinguere i terminali a una certa data. La disperata lotta delle pers one e dei nuovi lavori per non fare la stessa fine. Oltre la bioetica, la cyberetica. Che ne è della morte, se resta in vita la persona virtuale? Il valore dell'identità: una generazione al completo servizio gratuito di aziende. Ovvero, manuale di sopravvivenza della dignità umana e appunti marxiani per il nuovo millennio. Quello del viaggio su Marte, appunto. " Bene, argomento svolto, non c'è bisogno di scriverlo!

Tra le righe

Scopro in questo viaggio tanti scrittori che non conoscevo ; resto colpito dalla loro umiltà, dall'empatia e dal livello culturale. L'America profonda, quella del centro del viaggio, degli Stati interni, è scorporata dal cuore consumista, a ttraverso la letteratura si affronta di continuo. Ognuno di questi cow-boy bianchi si è costruito un ranch in un luogo emblematico e scrive di natura e indiani, arrovellandosi tutt'oggi sul tema della deprivazione delle terre, del genocidio dei nativi. Sono scrittori onestamente macerati dal senso di colpa, che usano la prospettiva naturalista come chiave esistenziale e politica. Parlano al mondo dal cimitero indiano sulla collina di fianco al ranch. Alcuni, apertamente socialisti. Stessa cosa per i neri degli stati più a sud. Sono il mio retroterra culturale, faccio questo viaggio mentale da sempre, da Steinbeck, London, Thompson, McCoy, Faulkner, Caldwell, Maltz, Wright e tanti altri. Poi i "noiristi" delle due

Vado al Massimo

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Faticherò a crederlo. Un marxista affezionato a un miliardario è roba da intercapedine idiota del calcio italiano. Però, era così. Massimo Moratti, tra l'altro e per assurdo, era un compagno. Per questo l'hanno sempre tenuto ai margini, gli squali puttanieri nostrani. "Ma come, un bauscia coi dané che usa la squadra per finanziare gli zapatisti?! Allora è il fratello scemo della ditta!…" Spendere una montagna di soldi per amore, capendoci poco, testardo d'amore. Nossignori, era il fratello migliore. Mai, neanche quando alzava le coppe al cielo, l'ho percepito come vincente. Stessa maschera di malinconia, stessa frangia, le sigarette e l'espressione sghemba e dolente di De Andrè. Indonesiani? Okay, tutto scorre, nel delirio capitalista. Ma l'icona, l'impronta del cuore, restano. Quel presidente schivo, d'altri tempi, da solo in tribuna. Cappotto d'inverno, camicia d'estate, sempre di fretta pigra. Non con

Volevo essere protetto

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« Brutta giornata » , mi dice la mamma. « È nervoso. »   Luca, come spesso capita, ha inveito contro una signora sull'autobus. Difficile trovare il mix farmacologico che lo equilibri. Sto usando i giornali come base creativa. Siamo partiti dalle proteste a Lampedusa, fino ad elaborare i concetti e l'immagine.  « Tu protesti mai? » « Sì, sull'autobus ». Come se avesse capito dove volevo andare a parare.   Durante il cammino verso la vignetta sono emerse cose delicate, anche riguardo il rapporto con la madre.  « Dimmi quali sono le cose giuste che fai, Luca. » Cose giuste: - sto zitto - leggo - disegno - guardo la televisione « E le cose giuste che fai con la mamma?»  Ci pensa. « L'accarezzo. »   L'elenco delle cose sbagliate: - aggredire con la voce - aggredire E riguardo la madre: « La spingo. » Lo induco ad affrontare anche il tema delle parolacce. Definisce cosa significa essere nervosi. Arrabbiati, perché ci si sente insulta

La penisola dei conigli

Leggo che questa strage sta stimolando l'abominio. Commenti subumani dilaganti, che però non posso giudicare. Arrivano alla Kyenge, alla Boldrini. Passano tutto l'armamentario del contemporaneo. Una scrive: "Tanto, se muoio io, nessuno mi considera". Mi ricorda quel deputato spelacchiato che ieri chiedeva attenzione in aula. Diceva stupidaggini, nessuno l'ascoltava e lui: "Presidente, mi guardi, s to parlando. Guardatemi…". Non la finiva più, come se il suo status su FB non avesse "mi piace", o nella fila della posta nessuno lo facesse passare. Allora ha cominciato a lanciare invettive, mezze minacce, qualcuno l'ha convinto di essere la palingenesi. C'è davvero un materiale orribile depositato sul fondo della nostra società, quella povera gente che viene da fuori muore anche perché noi siamo morti dentro. E il conflitto tra il fuori e il dentro è ingestibile per chi non ne ha gli strumenti. Uno una volta mi ha detto: &quo

Eresia

Tra un delinquente inestirpabile, dei guitti nerd che minacciano di aspettarci a chissà quale varco salvifico, una poltiglia di centrosinistra sempre più curiale - in un modo che se fossero cardinali 'sto Papa li vorrebbe più svegli - uno fatica a non dire le cose banali e qualunquiste. Se sentite urlare da qualcuno "devono andare tutti a casa", state sicuri che quello invece ne vuole promuovere uno preciso, che magari sta urlando come lui, o proponendo scorciatoie magiche, di cui è fan totalizzato. Il punto drammatico è la scomparsa della politica in dimensione umana, potabile, come territorio della comprensione e della condivisione di intenti. Dell'emancipazione, prima di tutto culturale e poi pratica. O, per meglio dire, quella politica vive in altri luoghi, quasi sempre dove c'è sofferenza, necessità di rimboccarsi le maniche o di pensare per davvero qualcosa che superi la pura dimensione monetaria. Quei ragusani che si sono tuffati in mare per

Lettera al contrario

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Qui si relativizza e si sbeffeggia tutto. Ma leggo di un Papa che sta cambiando il profondo della Chiesa nel senso che dicevi tu, compreso il dialogo con le sue parti ostracizzate, il teologo delle liberazione Boff, e addirittura con gli atei. Un Papa che a partire dalla scelta del nome si è posto l'obbiettivo di tornare pastore, spezzare catene, mettere in discussione dogmi secolari circa omosessualità, aborto, divorzio, non certo cambiando la dottrina come vorrebbero gli illusi e i maicontenti, ma l'approccio. Significa tantissimo, apre varchi enormi. Il suo predecessore scrive una lettera pubblica di grande livello a un - per mio conto - mediocre ateista, facendo volare i concetti e le idee. Concetti e idee che attraversano il mondo, si incarnano in un presidente statunitense che per la prima volta nella storia, dopo la differente vicenda della Baia dei Porci, mette in OFF una campagna militare che era già in ON, e poi riprende il ragionamento da dove lo avev

Amala

Ricordo che mi suonava bene il nome, sarà che sentivo cantare l'Internazionale alle Feste de l'Unità e procedevo per assonanze. Poi vivevo in quella stessa nebbia che portava a Milano. I colori del cielo e della notte, consoni al segno zodi acale. Insomma, la sentivo nell'aria, era destino. Ricordo l'impatto di San Siro, ero in prima media, un muro di gente a riscaldare l'inverno, due anelli arrampicati verso il cielo come un'astronave. Ricordo anni dopo quella volta che scavalcammo, con un ridicolo fumogeno nelle mutande, simbologia troppo facile di adolescenziale ricerca d'identità. Unico comunista in curva, disegnai anche gli adesivi dei Forever Ultras, e me ne vergogno. La neve, il liquorino caldo. I ragazzi a torso nudo di Gallarate, Rho, Cesano. Tutto l'hinterland milanese che scaricava lì i suoi risultati urbani, la sua maschera dura. Girava droga, le donne erano altro, accettate in quanto uome. Gli scontri nel piazzale di San Siro erano di impron

Daddy Camp 2013. Donetta di Torriglia.

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Su quel foglione appeso dietro c'è una pagina a fumetti. Nella panoramica il posto dove papà e figlio vorrebbero andare insieme, il loro sogno. E lì prevale sempre la preferenza del figlio. Nella vignetta dopo, i due camminano in quel luogo , visti di fronte. Poi il figlio chiede al padre dove vorrebbe andare lui, e lo facciamo disegnare dal padre. Il padre risponde il suo sogno, e lo facciamo disegnare dal figlio. Poi li vediamo in Campo Lungo, allontanarsi con una frase finale che chiude il loro dialogo. A me piace così, il lavoro dal basso, gli incroci dove ci si guarda negli occhi. "Quand'è che esploderai?" mi ha chiesto un amico, papà, che sta leggendo Panico. "Preferisco implodere, più divertente" gli ho risposto. "Papà, in tutti i posti dove vai tu fai sempre un lavoro…" mi ha sussurrato Jacopo, quella sera. E lì, sulla sinistra della foto, che osserva, mentre Simone vuole essere più protagonista.  Ecco cosa intendo per lavoro cultura

ILVA

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Il senso della rAeltà.

Un ragazzotto di questi che non sono a Ballarò ha letto in Parlamento una congerie di teorie complottistiche prese da internet, senza indovinare una pronuncia, ovviamente. Le due torri se le sono buttate giù gli americani, punto. Era lo stesso dei microchip sottocutanei. Quando ha pronunciato "Alènde" ami ha fatto tenerezza. Quel nome l'ha sempre letto, evidentemente, mai sentito, né detto. Intanto, siti che non sono a Ballarò divulgano nuovi scoop. Il cancro arriva dai vaccini, un'azienda l'ha inoculato apposta, un dirigente avrebbe confessato: 50 milioni di morti! Niente di più stupido della dietrologia posticcia, una religione fai-da-te, risolve tutto con la formuletta magica. In fondo è roba da templari, esoterica, reazionaria, di chi ragiona massonicamente vedendo massoneria ovunque. Tipo il signoraggio, roba da raeliani. Evitare la struttura vera dei sistemi, dei fenomeni, la catena delle cause e degli effetti, che è il senso stesso del progresso. La rivol

Con versione.

Che grande intellettuale, è stato. Da Marx ha trovato Dio, attraverso un abisso. Ma a vedere i soggetti dei suoi quadri dal mondo greco gli arriva il senso dell'eros come forza propulsiva, universale umano. E a sbirciare le foto con cui li preparava, tutto questo era anche Pop. Dal minuto 11.30 fino alla fine, poi, c'è dentro tanto di quel che penso. Quasi tutto, e un notevole di più. Che grande intellettuale, Pietro Barcellona.

L'edificio

La Siria sembra la guerra di Spagna del mondo islamico. Il nord nelle mani dei ribelli laici, con un 30% di jihadisti convenuti da ogni dove. Il Sud ancora del regime, tranne la sacca di Daraa. Su un fronte e sull'altro convergono interessi religiosi e politici di tutto il medio-oriente, allargandosi poi in scala al mondo intero. Non è vero che non ci riguarda, come dicono i relativisti, bisogna intervenire, bisognava farlo da tempo. Se la storia insegna, dovremmo ricordarci che tipo di mostro è uscito dalla guerra di Spagna. Invece di infarcirci di reciproci pretesti e menzogne, per annullare reciproche opinioni, stiamo ai fatti. Il gas Sarin è stato sì usato dal regime, e ci sono sì frange della ribellione composte da feroci tagliagole. In punto è: in un quadro così complesso che senso hanno i bombardamenti mirati? Secondo chi li vuole, è un modo per indebolire il regime e sperare che la ribellione più laica e ragionevole abbia la meglio sull'altra fazione. Ma forse (già ci s

Marsupio

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Immagino come la declinerà "Il Giornale". Dentro la storia del professore di Saluzzo si srotola tanto dell'immaginario italiano del momento, ipermachista. Minorenni consenzienti o sfruttamento di un ruolo impositivo? Ricatto psicologico? La stimabilità popolare come criterio di impunità? Una cosa è certa, quell'uomo non era Raul Bova: piccoletto, indossava sempre la polo sotto il maglione e un orrido marsupio. In base ai criteri estetici odierni, le stimmate della mediocrità. Evidentemente era un abile manipolatore, usando strumenti intellettuali, e qui il Sallusti dovrà fare salti mortali, altro schema di gioco. Forse il prof non era in grado di "ipnotizzare con uno sguardo", come racconta una certa Ape Regina di ben altro manipolatore. Resta un tema irrisolto, che riguarda la ragazze, il loro momento. Ieri, in centro, ho visto compagnie di adolescenti uscire dal cinema, le osservavo. Tante ragazze di Saluzzo, truccatissime, sboccate, inchiodate al cellular

Voglie

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Boris Artzybasheff - Cybernetics Leggo dei primi viaggi di turisti spaziali che dovrebbero partire entro l'anno, e che il sistema potrebbe sostituire quello aereo in poco tempo. Leggo della Cina che arriverà alla luna. Leggo del programma di conquista di Marte, dei volontari che si sono prenotati per un viaggio senza ritorno. Leggo dello smantellamento delle agenzie spaziali nazionali a favore di quelle private, dei miliardari. Leggo di questi scenari affascinanti, ma non leggo più buona fantascienza moderna, solo pessima fantasy, che è il racconto magico di un passato per iniziati. Come se l'uomo avesse perso la voglia sociale di progettare e raccontare il suo futuro. Manco lo spaventa più, proprio lo rimuove, spandendolo nella tecnologia momentanea, che lo avvolge di un presente totalizzante. Non è possibile che il domani sia una questione solo per miliardari, riprendiamocelo, insieme alla voglia sociale! 

Di un certo tipo

Eravamo tra i migliori al mondo a fare cinema, inquadravamo come nessuno. Eravamo tra i migliori nell'illustrazione pubblicitaria, nei cartoni animati sperimentali, nell'utilizzo dei materiali in arte, negli effetti speciali. Nelle luci. Colori, tessuti, design, gusto. Abbiamo fatto una musica che abbracciava il mediterraneo coniugandola alla profondità. Ci capivamo perfino di fantascienza, anche dalla provincia. Eravamo gli unici a fare fumetti di un certo tipo. Abbiamo generato la costituzione più avanzata di sempre, la pedagogia più avanzata di sempre, la narrativa infantile più avanzata di sempre, oasi aziendali tra le migliori di sempre. Leggevamo il tempo e lo interpretavamo, avevamo i marxisti più lucidi della storia, i religiosi più illuminati ed eclettici, singoli liberali caustici e scorticanti. L'esperienza territoriale socialista più ricca e illuminata del pianeta, le comunità di base religiose degne dell'utopismo ottocentesco, un laissez-faire cattolico che

Siria

Ho visto immagini strazianti, macellai che ammazzano due minorenni. L'incappucciato legge il solito proclama islamico, poi il solito grido "Allahu àkbar, Allahu àkbar!", e raffiche di mitra. Nel video si dice che si tratta di ribelli, cioè insorti. Me lo chiedo, con curiosità vera: perché i ribelli dovrebbero uccidere bambini? Come sono le dinamiche del conflitto? A me risulta lo scontro tr a esercito e milizie - mercenarie o meno - ma di certo non tra milizie e popolazione, tantomeno bambini. Sono davvero i qaedisti, quelli? E allora cosa può essere successo, perché quell'esecuzione? Qui, tra informazione e controinformazione incrociate non si distingue più nulla. Ma non è tanto questo il punto. Penso a quel grido, "il mio Dio è il più grande", ormai da tanti anni risuona nelle nostre orecchie come urlo di morte, di orrore puro. Sicuramente avrà tutt'altra origine. E penso alla musica greca, a quella del nostro sud, a cosa è stata la matrice sufi

Catena

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Accettasi dritte, ma oltre Karl Marx e qualcosa del Cyberpunk, io non riesco a trovare una teoria strutturata di quel che sta accadendo, qui, ora, nel cambio di fase della rivoluzione digitale. Dopo una prima spinta positivista, espansiva, in cui tutto sembrava eden di scelta e conoscenza, adesso siamo al rimbalzo, al contrappasso implosivo. Ci siamo aggrovigliati in un bulimico notizificio, in un vacuo commentificio, donando in toto la nostra vita ad aziende, arrivando a mettere direttamente a loro disposizione identità, emozioni e sentimenti, elementi che il modello economico fordista riusciva a carpire solo indirettamente. Le Corporations ci inoculano virus distruttivi attraverso app e aggiornamenti, determinando il timing di durata di ogni prodotto, di ogni passo del nostro cammino, controllando ogni nostro movimento, acquisto, orientamento. Ogni sillaba. E più accentriamo in una macchina tutte le sfaccettature della nostra vita, più ci rendiamo monadi, piccole sfere dominabili tr

Meduse

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"Papà, ti devo dire una cosa brutta e una bella…" "Partiamo dalla brutta, Jacopo!" "Ieri, il mare era pieno di meduse viola." "Ah, pensavo peggio. E la bella?" "Che poi le meduse vanno via."

Numeri da spiaggia

Ieri, sulla spiaggia di Sestri Levante ho sentito un infinito intervento di Mario Calabresi che raccontava la crisi, più percepita che reale, in base alle statistiche. Un tempo c'era mortalità infantile per leucemia al 90%, oggi c'è l'80% di guarigione, negli anni '60 in 4 case milanesi su 10 dei quartieri borghesi non c'era il bagno in casa, negli anni Settanta la metà delle famiglie italiane acq uistò la Pastamatic per poi sbatterla in dispensa, ecc. ecc. Poi la storia della sua famiglia, di come tutti i Calabresi erano umili e coraggiosi. Avrei voluto intervenire gridandogli un solo dato. Nel 1970 un manager prendeva 20 volte in più dell'operaio, oggi 169 volte in più. I giornali non vendono, hanno milioni di euro di debiti, ma i direttori hanno stipendi da faraoni. Dilla tutta, direttore. La crisi è nell'allargarsi della disuguaglianza, dell'ingiustizia sociale, calmierata solo da quel po' di stato sociale che siamo riusciti a difen

C'è

La borghesia italiana è la più cialtrona del mondo. Montanelli la definiva inesistente, invece c'è, eccome. Ha inventato il fascismo, s'è ingrassata di prebende senza mai produrre nulla, né cultura, né imprenditoria. E' violenta, vendicativa, ignorante. Prova a sentirne il linguaggio. Su questo Pasolini sbagliava, non abbiamo assistito all'imborghesimento del proletariato, ma alla sottoproletarizzazione della borghesia. Tranne che nei soldi, ovviamente, quelli se li tiene ben stretti.

Bypass

Analizzando questo LINK sul piano strutturale, marxista, siamo al compimento ultimo del sogno dei padroni. Ricavare profitto senza spese di produzione, sul lavoro gratuito. Sta succedendo con l'Huffington Post, con i blog dei vari giornali che usano i vostri articoli con questo ricatto assurdo del darvi "visibilità". Quando eccepisco su 'sto crimine della fruizione gratuita della fatica altrui mi si replica che però hai visibilità, alla fine ti fa gioco. A chi? Alla piattaforma che poi vende inserzioni, così come grido da sempre circa un certo blog politico. Cioè, uno si fa un mazzo impressionante per mesi, anni, per vedersi rubare il prodotto dalla massa bramosa di libertà a suon di click. La gratuità diventa l'imperativo diffuso, però il ricavo si centralizza, e il cervello del fruitore si depotenzia, perché non analizza l'atto che compie col click, se non in termini utilitaristici individuali. Mai scaricato un film o un brano musicale, giuro.

La commissione Rodari

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Ci mancava una bella commissione per fare le riforme costituzionali, visto il meraviglioso clima costituente che fermenta nel paese. Basta una sola riforma, anzi due, anzi tre, anzi tante. Cancellare la legge 30, la 40 e la controriforma Gelmini. Eliminare l'innaturale insiemistica anglo-sassone dai programmi delle primarie, riconcepirli in base alla nostra cultura. Cultura, non aziendalismo. Bast a educazione binaria. Eliminare le carceri dalle nostre menti. Permettere alle persone di amarsi, riprodursi e concepire progetti d'amore come meglio uno crede/sa/può/vuole. Integrare la marginalità parlandole chiaro. La svolta alla fine diventerebbe un'esplosione economica, scommettiamo? E' lo stress che è diseconomico, che ti fa dimenticare i bambini - in tutti i sensi, purtroppo, come ci dice quella tragica notizia da Piacenza - diseconomico l'odio, la rivalsa, la competitività insana. Chiamiamola "Commissione Gianni Rodari", diventeremmo la pr

LASCIAMOCI PRENDERE DAL PANICO!

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    Presentazioni - work in progress: 19 giugno - h 18 - Feltrinelli, Genova  26 giugno - h 18 - Melville caffè letterario, San Nicolò (Piacenza)  27 giugno - h 19 - Caffé letterario N'Importe quoi, Roma  5 luglio - h 21.30 -  Festival Caffeina, Viterbo  23 luglio - h 21 -  Settimana della letteratura, Bobbio (Piacenza)  27 luglio - h 17 - Libreria L'Altro Luogo , Sarzana (La Spezia) 2 0 settembre - h 18 - Circolo della Stampa, Bolzano. 28 settembre - h 18 - Feltrinelli, Mantova 30 settembre - h 18 - Feltrinelli via Manzoni, Milano

Per le rime

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Il freestyle è la sfida in rima con cui la cultura hip-hop ha ridato parole alle strade del mondo. Il certamen underground a costo zero, dai casermoni grigi delle periferie, fino ai ritmi latini, versione moderna delle gare in ottava dei poeti toscani, dei cantores sardi. Vedere su MTV anche questa meraviglia ridotta a talent è sconfortante. Il ring dei contendenti, Marracash arbitro, la giuria con Morgan e Max Pezzali. Ma raccontatemi le strade, disonesti, invece di confezionarvi per la pubblicità. Disonesti.

Altare

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Ha ragione Marine Le Pen, il gesto di Dominique Venner va rispettato e capito. L'ho presa alla lettera, però. Leggendo la biografia, non ho trovato da nessuna parte "sposato, con figli". Poi ho analizzato sguardo e postura, nei video, già notata in altri dell'estrema destra, in alcuni prelati. Qualcosa d'inesplicabile, un'insoddisfazione privata profonda, una solitudine che si maschera d'intransigenza e si impasta col simbolismo di razza e tradizione. Azzardo, fa parte del mio mestiere. Poi, di Mishima abbiamo saputo. Ma non è meglio, anche per il bene della Patria, vivere serenamente la propria sessualità?

Dinamo

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Nel 1970 un manager prendeva 20 volte lo stipendio dell'operaio. Oggi, nel profondo della crisi, prende 163 volte tanto. L'80 per cento degli italiani ha la casa di proprietà e nomina governi per difendere questo immobilismo. Il che rende i giovani pigri, privi di slancio, di musica, letteratura e cinema del disagio. Il disagio è dinamo sociale, se canalizzato dalle forme della sua rappresentazione. Questa è la vera differenza con l'estero, mica i discorsi vacui che si sentono ovunque. Qui ci frena quello che ci salva: la famiglia, la casa, nelle loro versioni conservatrici, sclerotizzate. I bimbi, i ragazzi, sono chiusi tra casa e vuoto. Questo è lo spazio della rivoluzione: distruggere la casa mentale.

Impeto

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 Un bel partito comunista da raduni estivi, pace e bolle di sapone, senza folli burocrati che recitano un copione, condotto da una donna che sorrida, pieno di giovani che fanno l'amore col futuro, che capisca i grandi deejay e il senso tribale del tunz tunz. Che conosca a fondo il grigio fabbrica e il noir, e che vada nelle carceri e nei campi rom. Che riparta dai margini per tornare al centro, pieno del suo tempo. Non solo di quello perso.

La strage del porto

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Un articolo illustrato, come ai vecchi tempi. Quelli del porto. L'ho scritto QUI .

Morto Luciano Lutring

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Resistentissima

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M e napace, lei ha vissuto un'intera vita a sinistra. Come valuta l'Italia di oggi tra crisi, grillismi e larghe intese? "Io sono come un cane da tartufi , annuso e dico: questo paese non è ancora morto. L'Italia è ricca di teatro, danza, culture alternative e anche di modi di vita alternativi, poco noti: la rivoluzione vera nasce da questo, perché il capitalismo è alla fine. E allora la rivoluzione viene dai rapporti tra le persone, dalla rete dei rapporti: mi sento sicura, non se ho la polizia per strada, ma se so che sui vicini posso contare." La politica della piccole cose? "Sì, il vero compito della politica senza grandi illusioni e senza rivalità da campanile, è di ripartire dall'intesa tra le persone; da un'autogestione delle scuole, ad esempio. E anche da un'altra econ o mia che preveda la riproduzione sociale : non il lavoro di cura, ma il servizio alla persona. Che siano bambini o anziani. E che genera, a sua volta, lavoro. La polit