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Visualizzazione dei post da 2019
Lo sapete, sì, che dobbiamo tornare a parlarci tutti? Io l'ho appena fatto, con un amico, ed è importante, soprattutto fra uomini. Lo sapete che ci stiamo perdendo una generazione ? Lo sapete che i bambini che abbiamo trattato come semidei in una società interconessa nel consumismo, diventati ragazzini, sono alle prese con il loro specchio di Narciso e non accettano più nessun ostacolo, nessun brutto voto o rimprovero? Lo sapete che il mondo degli adulti, ai loro occhi è evane scente? Lo sapete che si baciano col pallottoliere, per Instagram, che tutto per loro è quantitativo, che ogni affettività sembra svanita, compresa quella per chi li trattava come semidei? Lo sapete che la loro vita sessuale sarà condizionata da questo imprinting anaffettivo ? Lo sapete che la musica moderna viene campionata usando come test i ragazzini pre-adolescenti? Li avete studiati i loro games, gli upgrade delle loro vite virtuali? Le vedete le pettinature? Lo vedete questo vissuto a sciame, in perenn

Strozzare le nuvole

Non farò riferimento alcuno, ovviamente, ma finché verranno chiamate "Graphic Novel" e celebrate come eventi, opere di cento pagine che rappresentano il corrispettivo dei layout e della stesura provvisoria dei dialoghi delle prime dieci pagine pre-lavorate di un professionista, il settore fumetti si avvia a morire per asfissia bulimica. Grandi case editrici, spesso di ambito solo letterario, si sono abituate a pubblicare opere a fumetti con disegni e trame a volte dilettante schi, zeppe di splash-page, di primi piani muti, o pensieri sparuti, inframezzati da lunghissime didascalie-spiegone, spesso illeggibili. Oppure, sequenze di illustrazioni pittoriche senza reale sequenza di azione. Come se al cinema invece dei dialoghi e della regia, si assistesse a un mutismo a piani fissi, o a continue voci fuori campo costrette a spiegare quel che succede, su immagini ad effetti speciali, senza effetti reali, soprattutto nel campo delle emozioni. Qualcuno la chiamerebbe rarefazione,

La foto

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Butto la plastica. Intanto un'auto urta con la ruota il bidone della spazzatura e si ferma. Alla guida, un anziano con gli occhiali. L'avverto di stare attento, lui scende. Cercava il camion dei rifiuti speciali. Glielo indico, è dall'altra parte della piazza. «Le dò una mano…» mi propongo, temendo più le manovre al volante di eventuali pesi nel baule. «Grazie…» fa lui, e sfila il portafoglio dai pantaloni. Resto basito. «No, aspetti… Non ha capito!…». Il portafoglio è vuot o, tranne una foto. Me la mostra, è in bianco e nero, sgualcita. Riconosco la scalinata della chiesa, con un gruppo di bimbi in posa nel sole, indossano il grembiule. Mi indica il primo: «Questo sono io…» lo sguardo tra il commosso e l'orgoglioso. «Conosco questo piazzale…» Sorride, con occhi belli. Mi sono sentito il mondo dentro, ottant'anni interi, da quel suo settembre. C'è così tanta emozione, in giro. Così tante storie da vivere.

L'isola in cui

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Per stroncare il nipotino gli ho letto "Le avventure di Sindibad il marinaio". Lui è crollato alla terza pagina, io sono andato avanti. Che viaggio, in tutti i sensi… Non solo nel fantasmagorico, ma in un tempo in cui il mondo arabo era scambio, apertura, contaminazione, stupore, erotismo. Le merci erano materiche, implicavano trasporti, incontri. L'avventura araba - a differenza di quella occidentale che è ricerca di radici perdute, nel mito di Ulisse - portava come premio ric chezze e fasti. L'innesco dell'avventura successiva stava proprio nel non fermarsi, nel non sedersi mai. Come se oggi, gli emiri si mettessero in continua discussione, ripartendo ogni volta daccapo nel percorso del loro accumulo, anziché accontentarsi di fantastiliardi, ori, harem, squadre sportive, macchinoni, strategie di orrore planetario. La cultura - nel caso delle "Mille e una notte" stratificazione di leggende orali, come la nostra Odissea - è il diaframma di tutto

La coperta orgonica

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"Lo ieri, l'oggi e il domani si assomigliano. La stupidità che c'è oggi è avvalorata anche dal consumismo, dalla tecnologia che aiuta la stupidità; la sviluppa, la fotografa, la filma, la divulga. La stupidità, ieri, c'era ugualmente, non era divulgata perché non c'erano i mezzi tecnologici. Lo stupido compra l'Alfa Romeo per sembrare ingegnere. Il consumismo aiuta la stupidità, ha bisogno dello stupido. Perché lo stupido acquista, compra. C'è 'sto bel televisore, che ce l'ho come l'avvocato… Il consumismo ha bisogno dell'uomo colto che gli costruisce l'oggetto consumistico e dello stupido che glielo fa consumare." Poi il discorso sulla coscienza critica della spazzatura, la visione olistica che finisce con "sai suonare, Pippo?" "Che ore sono, signori, ché dovrei dipingere qualcosa…" Dal minuto 56:25 Roberto Maini , era detto "radiolina". Pittore ispirato dall' energia orgonica . La

SORCIAL

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"La storia che indigna i social"… Sempre la solita. Quante tigri saranno state uccise a bastonate da comunità umane, per difendersi? Quanti coccodrilli, leoni, cinghiali? Quanti topi? Quante zanzare uccidete voi, nelle serate estive? Chi si arroga di stabilire il livello di sacralità della vita in natura? I social, ovviamente, nella relatività dello sguardo collettivo. Salvo poi invertire tutto il senso di fronte ai video della sofferenza umana sui barconi. Quelli diventano p er magia "effettacci buonisti". Perché tutto questo è un'IDEOLOGIA. Non si dice, per esempio, che la tigre del video che "indigna i social" aveva ucciso due uomini, feriti tanti altri. Non davanti a una telecamera, però. Non lo si dice per lasciare svolgere al video la sua funzione ideologica. Ieri ho visto un topo sulla balaustra del terrazzo, oggi abbiamo messo l'esca. Spero che nessuno filmi il possibile scempio, o sono un essere umano finito, un essere disumano. Anzi, lo

In Secolo saeculorum!

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Premio Coco!

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Etna Comics 2019 - Premio Coco come migliore sceneggiatore italiano . Motivazioni: Per aver contribuito a introdurre nel fumetto italiano ad ampia diffusione – proseguendo con assoluta originalità lungo una strada aperta già in passato da alcuni grandi maestri della sceneggiatura – tematiche di alta rilevanza sociale e politica, dal disagio giovanile alle problematiche connesse all’immigrazione, d all’incontro/scontro tra genti e culture diverse in ambito metropolitano ai punti critici del sistema capitalista. Tutto questo è accaduto e accade sulle pagine di “Julia”, serie creata da Giancarlo Berardi e edita dalla Sergio Bonelli Editore di cui è un autore di riferimento e dove la sua impronta stilistica risulta chiara e riconoscibile, riuscendo a adottare con grande attenzione e sensibilità un punto di vista femminile. È tuttavia noto al pubblico anche per “She”, vignette da lui concepite per il web e improntate su una figura di donna che ragiona attraverso calembour di volta in vol

Specifico

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Interessante il dibattito sulle colorazioni, nell'illustrazione italica. Tutti a discettare su varie tecniche e tavolozze digitali, e modernità di retini e sfumature ecc ecc. Intanto, non so voi, ma io apro solo link annunciati da foto in bianco e nero. Fateci caso. Come se la credibilità, l'autorevolezza di uno scritto, oggi, risiedesse anche nella nitidezza impressionista del chiaroscuro, nel calore primario del "packaging". E noto che in tanti l'hanno capito, e impaginano  solo in b/n; lo stesso discorso che vale per la qualità del suono nei vinili. Ci sarà una rivoluzione vintage, spero, che rimetterà in discussione il concetto di qualità (iper)moderna, tacitando tante altre discussioni. Come se un'umanità confusa da troppe esplosioni chiedesse di passare dagli effetti speciali all'affetto per uno specifico. Al silenzio della comprensione emotiva, la pennellata iniziatica…

Chiaroscuro.

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  È stata una maschera tragica. Un uomo che non ho MAI visto contento, neanche dopo il più clamoroso e inaspettato dei gol. Quando sorride, le rughe segnano una forzatura. Aveva ragione Walter Sabatini, in Spalletti si muove qualcosa di oscuro, imperscrutabile, come le sue conferenze stampa. Sempre un buio nella luce, una luce nel buio. In fondo, ha fatto il suo dovere, di luci e ombre appunto. Gioco mai, ma qualificazioni sempre centrate. Umiliazioni poche, ma anche poche gioi e. Una truppa allo sbando, ma senza mai sbando reale. Interrogato da chi lo indaga, come il Kurtz di Apocalypse Now, si staglia dall'oscurità accarezzandosi la capa tonda, contemplando l'orrore, pronto a immolarsi per il gioco di cui si è consapevolmente fatto parte. Con lui si chiude una pagina gotica della storia nerazzurra, vien facile anche quell'altro rimando cinematografico, il Nosferatu di Murnau. Stranamente, però, il film spallettiano finisce bene, i titoli di coda centrano

Ergo SUM

Interessantissimo il SUM di Ivrea , della associazione Casaleggio. Dentro la rivoluzione digitale, altre rivoluzioni, tra utopia e distopia. Un grande sforzo per rendere più comode le transazioni, la smart city come rete di One Tap Technology: paghi tutto avvicinando il cellulare alle macchine di servizio. Senza estrarre contanti o carte. Le telecamere a biometria facciale per scansionare l'intero corpo sociale, controllare i dipendenti pubblici, fornire nuovi database alle polizie. Dalla città allo spazio. Oggi ci sono mille satelliti, a breve diventeranno 25 mila, con i microsatelliti dei "signori del silicio" che si apprestano a portare internet ai tre miliardi di persone che ancora non ne sono raggiunti. Ma lo spazio non è regolamentato, lo stiamo privatizzando, come ogni anfratto del mondo. La BLOCKCHAIN è la tecnologia del futuro, tracciabilità e trasparenza dei dati, il decentramento definitivo, la fine di ogni intermediazione. Un qualsiasi manipolo di "inizi

Waddà

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Tecniche di comunicazione. Dopo una partitella a pallone sul tappeto guardiamo insieme la Carfagna che le canta a Travaglio. «Ci vorrebbe anche a sinistra, una così…» dice Jacopo «A noi ragazzi piace la gente che ti spegne!».  Poi, al computer, gli faccio vedere il discorso di Simone, il ragazzino di Torre Maura che ha "spento" quelli di Casapound. Il ragazzino, d'istinto parte con l'elogio dell'interlocutore "Secondo me… lei è una persona molto intelligente, molto brava con  la parola, PERO'…» Poi è abilissimo a radicare territorialmente le sue argomentazioni, togliendo legittimità territoriale a quegli altri, che venivano da fuori. Tutta 'sta roba si chiama arte oratoria, e parte da lontanissimo. Con un clic siamo andati sul discorso di Antonio sul cadavere di Cesare. «Bruto è certamente uomo di onore». Si chiama captatio benevolentiae , gli spiego, la stessa che John Ford usò durante la famosa riunione dei registi organizzata da Cecil B. DeMille

Ruspe a San Siro

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La prima volta che ci entrai era il 6 novembre del 1983. Un derby. L'impatto che ti dà entrare in un canyon spiovente, immagino, o in una cattedrale durante la cerimonia più affollata di sempre. Da restare senza fiato. Mai vista tanta gente tutta assieme e tanta carta ai bordi del campo, il tumulto della folla esercitava un fascino irresistibile. Passai più tempo a guardare gli spalti gremiti che la partita. All'epoca non c'era la copertura, e la nebbiolina del pomeriggio milanese ti entrava dentro, insieme all'odore dei fumogeni e dei panini farciti da casa. Quel tumulto intorno sembrava l'urlo di una giungla d'asfalto, il rito umano della metropoli. Mai una volta, tra la mia prima e tutte quelle seguenti, mi è capitato di restare indifferente ai vicini, o di risultare indifferente a loro. Si parla, si affina la battuta, visto che a un certo punto ci si abbraccerà, o ci si sconforterà insieme. La vita è una, siamo insieme, cazzo. Di sera, poi, ogni sensazio

BlockWITHOUTchain

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L'intuizione è pigliare quel che c'è, la sua struttura e amalgamarlo con la tua. Molti blaterano di Blockchain come nuova frontiera dell'organizzazione delle cose umane, politica compresa.  Qui, c'è un assaggio dei primi timidi tentativi di applicazione: https://www.startmag.it/blog/politica-blockchain/ Ma il ragionamento sul tema, per mio conto, deve essere analogico, non digitale, se no finisce così: https://www.startmag.it/blog/politica-blockchain/ Il punto non aggirabile   è riedificare un'ideologia politica, un pensiero organico che ragioni sul nuovo tempo e vi si adatti formalmente. Il partito leninista era la proiezione del patriarcato, della necessità del capo-interprete , come emblema del pater familias . Salvini ha saputo calare nei nuovi media questa proiezione,  in  termini di semplificazione reazionaria.  "Il capitano". Ma la complessità, alla lunga, lo porterà in contraddizione. I cinquestelle hanno dato

Shoutout

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Non so cosa stia succedendo, noto che l'algoritmo mi ha relegato in un limbo. Oggi, poi ho subito un "phising", che mi ha costretto a cambiare la password, e mi è arrivata una proposta di "shoutout". Shoutout. Nella pausa pranzo, per preparare la mostra di Anzola, sfogliavo centinaia e centinaia di disegni di She fatti in questi 10 anni. Ne ho contati 503 tracciati su foglietti 10X10; 238 su fogli 11.5X11.5. Poi ci sono un altro centinaio di disegni realizzati su A4, alcuni su cartoncino, uno sul biglietto del treno, un paio su tovagliolini del bar. Tantissimi andati persi… Gli appunti di testo, le frasi tansheant… Migliaia e migliaia, scritte ovunque, anche su microscopici post-it gialli o sul retro degli scontrini. Ce n'è per sei vite, un'esondazione infinita. Qualche tempo fa, per i vent'anni di Julia, mi sono trovato a contare spannometricamente quante tavole di layout ho sudato per la serie. Ci avviciniamo alle 15 mila. In più, l

Storie di Barriera

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Chiudersi per ore e ore in un non-luogo con ragazzi giovani, e trasformarlo in un luogo. Valorizzare lo spazio vita di ogni racconto, di ogni personalità, a prescindere da ogni merito. Un'esperienza quasi circense, nel senso dell'equilibrismo. Quando vibra un'emozione, la senti nella schiena. Dire che s'impara insegnando è banale. Dire che il racconto è rivoluzione, meno. Per me, lavagna è partire dal basso verso l'altro.

I furiosi

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grazie a un fratello nerazzurro che mi ha condiviso i ricordi di battaglie e persone e per avermi segnalato questo piccolo gioiello narrativo e sociologico stilisticamente compatto come una stilettata servita in canti  non un segno di punteggiatura per cento pagine come questo post niente maiuscole a inizio frase perché è il racconto di una gioventù sincopata e straziata a cavallo di tutto e disarcionata dal tempo in cui è stata costretta a vivere in qualche modo c'è l'eco pu re del Battisti di cui adesso tutti parlano compreso il suo alito che puzzava di birra Huari quando l'hanno blindato e lui ha detto che ormai è vecchio e da malato è il tempo della resa e quelli che sghignazzano per la presa e la birra e la divisa e l'alito c'hanno da sventolare il loro racconto di nulla fatto di pose di potere in divisa che annusa l'alito altrui il giudizio è il cancro del commentificio del mondo il giudizio è importante ma se diventa uno sciame che lincia allora è più sin