Shoutout

Non so cosa stia succedendo, noto che l'algoritmo mi ha relegato in un limbo.

Oggi, poi ho subito un "phising", che mi ha costretto a cambiare la password, e mi è arrivata una proposta di "shoutout".

Shoutout.


Nella pausa pranzo, per preparare la mostra di Anzola, sfogliavo centinaia e centinaia di disegni di She fatti in questi 10 anni. Ne ho contati 503 tracciati su foglietti 10X10; 238 su fogli 11.5X11.5. Poi ci sono un altro centinaio di disegni realizzati su A4, alcuni su cartoncino, uno sul biglietto del treno, un paio su tovagliolini del bar. Tantissimi andati persi… Gli appunti di testo, le frasi tansheant… Migliaia e migliaia, scritte ovunque, anche su microscopici post-it gialli o sul retro degli scontrini. Ce n'è per sei vite, un'esondazione infinita. Qualche tempo fa, per i vent'anni di Julia, mi sono trovato a contare spannometricamente quante tavole di layout ho sudato per la serie. Ci avviciniamo alle 15 mila. In più, le centinaia di vignette generiche, il mitico Sonny Cocker. Decine e decine di logo, disclaim, disegni ideati per cause, progetti, o regalati ad associazioni, iniziative, comitati. Per non parlare dei dieci anni di ciclostile, quando si politicava duro, o si stava nel lavoro sociale.
Tonnellate di carta, riempita di un qualsivoglia tratto e senso.

Questa è una piccola parte del lavoro di una vita.

Ci sono più di cento episodi di Julia scritti, 130 credo, tra quelli pubblicati e quelli in lavorazione… Due romanzi usciti; due che non usciranno mai, temo; decine di racconti; un saggio sulla scrittura; un libro sull'arteterapia nell'autismo, sentito, vivo, quindi impubblicabile. Decine di ore spese insieme ai ragazzi nelle classi, a quelli disagiati dei quartieri difficili, a quelli con patologie, in carcere, nei vari laboratori che mi sono capitati. Sempre scelti in base a un parametro. Stare nel cuore del mio lavoro: scrivere, disegnare, raccontare.

E quella arriva dall'America, col suo commentino, e mi spedisce la proposta di shoutout… Non so bene cosa sia, lo immagino.

Qualcosa di simile allo scambio di favori per il procacciamento di followers nelle aziende social, che va tanto di moda.

Volevo risponderle "Sorry, I'm anti-capitalist!", ma ho cancellato.
Poi ho scritto "Sorry, I'm professional.", ma ho desistito.
Da ultimo ho digitato "Sorry, I'm human…"

Quello, l'ho lasciato.

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