Il rintocco.

Impossibile essere pessimisti sull'uomo, quando c'è un punto, nella musica in cui ogni essere umano, di ogni tempo e posto, si unisce in un unico battito. Dalla Persia, alla Mongolia, all'India, dall'Islanda agli aborigeni d'Australia, d'America, alla tamurriata di Napoli, la pizzica del Salento. Tutto in uno. Sì, come la guerra, in ogni tempo e luogo, ma quella è l'altra faccia della medaglia. In falsa luce. Va scelta l'ombra vera, custode della malinconia dell'inizio e della fine. Il battito primigenio, quello finale, che scende e sale, potenza di mezzo, fino a diluirsi in basso nel rintocco degli atomi di carbonio, e lassù in quello delle stelle.

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