Criceti



Leggo la ridda di analisi. Flavia Perina lucida, come sempre. Ma stavolta, francamente, non ci sto.
I fighetti democrats non hanno capito il tempo, l'umore del popolo, intercettato dallo scapigliato istintivo, novello Peron. Vero. Tutte le volte che vincono i repubblicani, o gli outsiders in genere, parte 'sto refrain. Attenzione, però, a non commettere l'errore opposto: interpretare il voto dell'America "profonda e muta" come fosse quello di povere masse di diseredati in lotta contro il sistema. "Buoni" per definizione, perché il popolo ha sempre ragione e scemo chi giudica. Siamo in democrazia, bisogna prendere atto e zitti. Come con la Brexit, si dice. C'è la rivolta mondiale delle genti contro l'establishment, le élite burocratiche della globalizzazione. Quelli che nessuno ascolta, che nessuno capisce. Andiamoci davvero a fondo, su questa storia. Andiamo in campagna, nella provincia lontana. Sicuri che vedremo gli sbaraccati di Steinbeck? Incontreremo nei bar i delusi da tutto, lasciati soli, ai margini? Se li ascolti, sì, recitano la parte, le etichette rendono bene, come i servizi dei talk con la musica da film horror a commentare i capannoni abbandonati. Ma andiamo ancora più a fondo, al netto della verità sui conti in banca erosi dalla crisi. Se fosse anche questo un bel mito, pronto e servito, da rispolverare ogni volta che vince una destra de panza? Boh. Io, quando vedo i collegamenti dall'Italia "profonda" con i vari comitati e le fiaccole sento sempre urlare su tasse e migranti. Anche nella campagna sulla Brexit sentivo parlare di migranti e di vincoli economici. Da Trump ho sentito blaterare di muri alle frontiere, islamici da cacciare e welfare obamiano da gettare alle ortiche. Orbàn passa tutto il suo tempo su questo punto, il migrante. Marine Le Pen, pure. Sbarchi, esodi, l'invasione degli ultracorpi. E li vedrai tutti - 'sti qui dell'America profonda, del Veneto incazzato - con i nuovi smartphone, dopo il collegamento, a salire su suv astronavati, ricavati dal residuo conto in banca rimasto dagli anni Ottanta, di Reagan e poi di Bossi, smoccolando contro chi frigna sul riscaldamento globale, a dire che non bisogna andare a rompere i coglioni a quelli del petrolio, per poi tornare nelle fattorie o villette ormai blindate, col filo spinato intorno. Ne conosco uno che tiene un Hummer colossale posteggiato in divieto di sosta fuori dal suo ristorante, non fa una ricevuta manco morto, ma se gli parli è un diseredato conto l'establishment.
Colpa delle élite, dell'establishment. Il format funziona, plasma tutti i leader moderni. Poi vai a studiare bene, e scopri una realtà ancora più complessa. La colpa per loro - la low middle class dei muti e dimenticati - è dello Stato, non solo inteso solo come laidi governanti, ma come società tutta. Vedi che sono perennemente connessi, anche tra loro, non sanno più nulla di storico o complessivo, non vogliono più saperne; basta valori, ideali di fondo. Raccolgono da vari siti teorie raccogliticce o complottiste, a titoli, sui più disparati argomenti. Vivono di alibi. Rifiutano il ruolo delle centrali educative tradizionali, scuola in primis; delle fonti di informazioni tradizionali, giornali in primis. Rifiutano i vaccini, la profilassi pubblica, vissuta come ingerenza biologica esterna. Ogni loro opinione è supportata dell'effetto a sciame intorno a menzogne propalate da siti specializzati. Insegnano ai figli come cavarsela in una giungla di nemici. Parcellizzano tutto e tutti. Il migrante rappresenta l'avvelenamento sociale dall'esterno, esattamente come i virus inoculati dal sistema attraverso i vaccini. Il fenomeno - questo sì, profondissimo - dilaga dalle campagne ai quartieri operai. Si chiama DISRUPTION - http://lorenzocalza.blogspot.it/2016/07/disruption.html
Ci si chiede di portare devoto rispetto per questa fotografia impietosa.
Ma io non ci sto.
Compagni dai campi e dalle officine, cantava l'antico mito. Com'è che quelli che avevano per davvero le pezze al culo capivano che insieme si può? Esisteva anche quella "globalizzazione", l'idea di mettersi in marcia per creare una società, emancipandosi insieme. È stata la storia reale, progressiva, della lotta di classe. Mentre noi pigliavamo le manganellate a Genova, chi osannava la globalizzazione delle élite finanziarie quando funzionava a credito, ora la vede anche a debito (come dicevamo noi). E gli salta tutto, ai novelli diseredati. Siamo andati avanti decenni sfruttando incentivi agricoli, depenalizzazioni fiscali e rendite di ogni tipo, contribuendo a ingigantire i debiti pubblici di un'economia truffaldina e ora, arrivati dunque, si diventa magicamente ribelli.
Come si riesce? Come funziona il format? Semplice.
Finita la fabbrica, eccoci alle prese con la surrealtà imposta dal capitalismo totemico dei giganti web. Si sta giocando tutt'altra partita, altroché guerra all'establishment. Viviamo la sostituzione della realtà sociale con un'altra, fittizia, percepita come funzionante nella misura in cui smantella quella fuori. La vita fai-da-te, la politica fai-da -te, la medicina fai-da-te.
Le democrazia fai-da-te.
È questo che sta cambiando il mondo strutturalmente, ribaltandolo per com'era fatto, non la lettura astratta, quella sì, sociologica della rivolta contro le élite.
A ben guardare, scavando ancora di più, si scopre che tutto 'sto "fai-da-te" è in realtà un'immensa delega. Partecipazione zero, puro affidarsi a scorciatoie. Tanto più rumorose e improbabili, tanto più da sperimentare. Come fossero nuove App da installare.
Il web, con la sua gig economy, ha distrutto una forma mentis, il lavoro e la solidarietà, mira a smantellare la società stessa, sostituendola con una lotta narcisa e inconsapevole, a obbiettivi fissi e grossolani, ben inquadrabili dai piccoli schermi.
Altroché Putin. Forse sono proprio i guru in t-shirt della Silicon Valley i veri entusiasti dell'elezione di 'sto ciuffo reazionario. Così continua il loro esperimento sui criceti moderni, che li rende più ricchi e potenti di interi stati, come mai era capitato nella storia umana. Anche per loro il tema, guarda caso, è il fisco. Loro sì, uniti e monopolisti, globali ed eterei, benefattori; oppure frazionisti, sanguinari, divisivi e ultranazionalisti; a seconda delle circostanze. I globalizzatori tecnologici, che operano surrettiziamente contro la globalizzazione politica e quindi giuridica, unica minaccia sul loro cammino. Ma questo sembra non vederlo nessuno, mentre si discute di fattorie del Wyoming.

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Vanessa

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