L'isola in cui

Per stroncare il nipotino gli ho letto "Le avventure di Sindibad il marinaio". Lui è crollato alla terza pagina, io sono andato avanti. Che viaggio, in tutti i sensi… Non solo nel fantasmagorico, ma in un tempo in cui il mondo arabo era scambio, apertura, contaminazione, stupore, erotismo. Le merci erano materiche, implicavano trasporti, incontri. L'avventura araba - a differenza di quella occidentale che è ricerca di radici perdute, nel mito di Ulisse - portava come premio ric chezze e fasti. L'innesco dell'avventura successiva stava proprio nel non fermarsi, nel non sedersi mai. Come se oggi, gli emiri si mettessero in continua discussione, ripartendo ogni volta daccapo nel percorso del loro accumulo, anziché accontentarsi di fantastiliardi, ori, harem, squadre sportive, macchinoni, strategie di orrore planetario. La cultura - nel caso delle "Mille e una notte" stratificazione di leggende orali, come la nostra Odissea - è il diaframma di tutto ...