Piovono pietre

Ti ho fra le braccia, sento il tuo pancino, la poppata ti porta là dove sai solo tu. Tutto congiura verso il bene. Sento un tonfo sordo. Mi volto a destra. A una ventina di centimetri, sui sassi, una lattina. Tutti la guardiamo. E' mezza piena e si è infossata. Arriva da almeno dieci metri d'altezza. Tutti ragioniamo un istante. Il mio ragionamento corre a te. Venti centimetri più a sinistra e cosa sarebbe successo? Dicono d'aver visto un ragazzino che l'ha lanciata e poi è scappato.
Salgo di corsa. Niente, nessuno. Il vuoto.
Tu, quel ragazzino, una lattina.
Ci sarebbe da scriverci un libro. O stare zitti, ad assaporare 'sto gusto potente della violenza.
Bo Bartlett, "Val Mal Contenti"
pelle d'oca
RispondiEliminaun saluto. passavo di qui. ho letto un sacco e.... :)
RispondiEliminaAnch'io sono passato di là, e… :)
RispondiEliminaX MARINA:
RispondiEliminama da non crederci !!!! MARYYYYYYYYY (bacibacibacibaci!!!) ma che bello, ma che sorpresa!!!!!!
certo che sono sempre qui, al ristorante... passa a trovarmi!!!! io so di te tramite terzi ;) e anche del tuo piccino-gigante!!
sono davvero contenta di averti trovata!!!
ti abbraccio forte forte forte!
chicca....
Penso che in momenti così non so se vien più da piangere per ciò che sarebbe potuto essere, o più da gioire per ciò che non è stato.
RispondiEliminaIndubbiamente più la seconda, mi sa.
Sperando che magari a capodanno gli salti una mano coi raudi, al ragazzetto.
RispondiEliminaEh, scusa, quando ce vo' ce vo'.
Un bacio al pupo.