Pitagora, Ippaso, tardo capitalismo, l'assessore Cioni, mutui e Pil-men
Pitagora ebbe tante intuizioni. Pose il numero come principio primo della realtà. Tutto quello che esiste dipende da una trama numerica, fatta di aritmetica e geometria. Il "10" divenne l'emblema della perfezione, con la sua espressione grafica, chiamata tetraktys . E giù calcoli, studi, misure. Una volta, passando vicino alla bottega di un falegname, sentì battere i martelli. Capì che il rumore variava a seconda del peso. Cominciò a fare studi sulla musica, scoprendone il segreto. Quella che Maupassant, secoli dopo, avrebbe definito "aria tradotta". Il segreto, ovviamente, era fisico-matematico. Per i pitagorici la musica rifletteva l'armonia dell'interno universo, che consisteva nelle combinazioni dei quattro numeri semplici. Che meraviglia. Elaborò una filosofia così potente che arrivò a governare intere città, come Crotone. Peccato, che a un certo punto, la cosa prese una brutta piega. Suggestionato ...