L'eterno presente

Io non so bene cosa sia la bruttezza assoluta. So che ne vedo tracce, qui. In quei filmati a ciclo continuo dove la gente tortura animali, per esempio. Il gesto del filmato non mi appare tanto più grave del gesto del metterlo. È il mare di replica dell'orribile nel quale navighiamo, ormai assuefatti. Intervallato dalla risata crassa, da gente che cade, vacilla, si fa male senza volere, o fenomeni strabilianti che sbigottiscono gli occhi dei giudici del talent. La coscienza deriva dall'essere sociale, è la vita che ci plasma la coscienza, non viceversa. E quale coscienza sarà mai quella che si nutre solo di indignazione, o dalla fascinazione per un estremo periferico? Per il fenomeno, sia di malvagità che di abilità. Pensare che l'uomo sia malvagio, o che da solo, baciato dal talento, possa tutto, come nei games. Che belle consolazioni conservatrici. La voglia di linciare il torturatore di animali, lo sfogo liberatorio a parole. «Vorrei averti fra le mie mani, bestia, farti ...