Confidenze
Uno dei movimenti che fece più paura al
"sistema". Li incarceravi e loro si acculturavano in galera,
organizzavano gruppi di lettura, teatro, pensavano che la rivoluzione è
cultura. Guadagnavano il rispetto del sottoproletariato dando l'idea
che uniti e consapevoli ci si emancipa. Li hanno spazzati via usando
soprattutto l'eroina, perché quando un gruppo o una classe sociale si
rende coesa, lo sfruttamento, la violazione di diritti, il razzismo
diventano più difficili. Da allora hanno capito, ovunque, che il
migrante deve sentirsi schiavo, restare nel cono d'ombra degli ultimi,
solo uno ogni tanto può emergere, a testa bassa bassa. Poi hanno portato
la tecnica nelle strade, nei luoghi di lavoro. Dividi, dividi.
Convoglia la tensione giovanile altrove (qui, nelle curve degli stadi),
nei fisici anabolizzati, riempila di stimoli del consumo, immergila in
fiumi di cocaina, introduci la competizione sfrenata, l'idea che la
cultura non sfama, è perdita di tempo. L'etica del SUV. Avrai i moderni
gangsta-rapper, super-ego individualisti pieni di ciondoli d'oro, che
rimano senza melodia in piscina, circondati da geishe seminude che
ammiccano con le chiappe a risucchio. La fisica del twerking. Moderni
sultani di quartiere, eredi di quelli che portarono l'eroina nel Black
Power. E intorno un immenso vuoto, di ragazzi ciondolanti, che si
trascinano nella noia e nel precariato economico ed esistenziale, senza
più grammatica delle cose, degli affetti. Dài loro internet, una vetrina
planetaria: li vedrai filmarsi in ogni modo. Mentre si picchiano a
sangue per strada, mentre si fanno scherzi atroci, mentre torturano
animali, mentre fanno sesso meccanico e sfrenato, senza sguardo, solo
occhi. Erano pantere, li hanno resi micetti imbottigliati, i giovani del
mondo. Almeno, ci hanno provato. Ma io confido che…
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