Megafoni

V=S/T. Velocità, uguale spazio fratto tempo. Aumentando la velocità dei processi di trasformazione, se tiriamo su muri a difesa degli spazi, ci esplode il tempo. Sembra questa la condizione della (sur)modernità. Mi sono appuntato due recenti fatti piacentini, in apparenza distanti tra loro. Il primo è la morte di Abdelsalam, il lavoratore travolto da un camion durante un presidio in una delle particelle impersonali della logistica. Quella tragedia locale contiene qualcosa di globale. La velocità, per esempio: valore in-sé, nella percezione neuronale cui ci ha indotto il web. Il camion doveva partire, la logistica esige scambio immediato, il lavoro è diventato come la comunicazione. Un magazzino di Amazon, per dire, non può permettersi discussioni. Nel sommo modello aziendale, quello dell'efficienza auto-indotta, il concetto stesso di sindacato – la rivendicazione – diventa impensabile. Il nuovo paradosso parmenideo è questo: devo recapitarti al più presto il megafono che ordini per...