On the other side

Trent'anni fa, la Germania visse una sua "Vermicino". L'intera nazione seguì in diretta radio-televisiva la "Crisi degli ostaggi di Gladbeck". Due rapinatori scapestrati, dopo un colpo in banca fallito, usarono i media come protezione per attraversare mezza Europa centrale, tenendo in scacco forze dell'ordine allo sbaraglio. Morirono due ostaggi, un ragazzino che voleva proteggere la sorellina, e una diciottenne bellissima, Silke Bischoff, che dalle immagini sembrava in preda a una strana sindrome di Stoccolma. Come si fosse invaghita dell'assassino che la teneva prigioniera. Avevo diciassette anni anch'io, quella storia mi fece impressione. La Germania, più libera da perbenismi puritani o cattolici, sa elaborare le proprie cose in modo creativo, anche estremo. Silke Bischoff fu il nome di una band musicale post-punk tosta e potente. Figuriamoci cosa sarebbe successo, qui, se un gruppo dissacrante si fosse chiamato "Alfredino Rampi".

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