Cuccioli

Intenerito da una cucciolata di animaletti, con i loro occhioni, mi sono ricordato di un periodo della mia infanzia in cui detestavo quel tipo di sensazioni, le cose fragili e indifese le avrei stritolate. Avevo un po' di sadismo, dentro, e mi facevo paura. Ma riuscii a contenermi, magari immaginavo di torturare lucertole, ma poi - a differenza di tanti amichetti - non l'ho mai fatto. Scattava un freno. Mi sono sparato anche il cinema più estremo, anche musica sanguinante, pagine splatterpunk. Eppure, col tempo, nella psiche è avvenuto un ribaltamento totale, che mi ha dimostrato cose. Dal peggio, il meglio. Il mio angelo viene dai peggiori bar di Caracas. Non esiste morale, in astratto, esiste l'esperienza, anche quella emotiva. La coscienza si stratifica. Ora, se vedo una cimice chiamo mia moglie, e se schiaccio una formica mi sento in colpa. Perfino la zanzara non mi lascia indifferente. È questo che non capisce, chi vorrebbe censurare tutto il brutto. Per non affrontare la quota del medesimo che ha dentro. Che è una grande risorsa cognitiva.
C'è quel bellissimo titolo del saggio di Robert I. Simon che tengo sempre presente: "I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno".
Vale per noi, penso, e per la società tutta.

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