Scarico ostruito

Io, gramsciano, la lettera virale dell'insegna(n)te contro Signorini, la D'Urso, la De Filippi come simboli di decadimento morale e culturale del Paese, non la pubblico. Mi annoia. Non è con i "je accuse" che si risale una china, ma con un duro lavoro di ritessitura. Anche a partire dalla scuola, certo. Però, detesto anche chi dice che bisogna ripartire dalla scuola. Non significa nulla, 'sto scarico sull'altrove è il nulla. Io, per esempio, ho sempre detto che bisogna partire dal racconto, e dai generi. Questo sì, che è stato piallato dal combinato disposto tra accademismo radical chic e il popolaresco cialtrone in salsa Mediaset. Le case editrici italiane sono dei sepolcri, cumuli di narrazioni morte, di conseguenza il cinema e la televisione. Non a caso, tutti settori che sono stati sotto lo stesso padrone, e lo stesso linguaggio. Per via che si rivaluta "il Silvio". Col cavolo… Comunque, per paradosso, i mostri elencati rappresentano un residuo vitalismo, in un deserto di linguaggi tutti inutili o morti. I vipponi piagnoni e mutandati, nella casa, purtroppo, coprono un buco, servono a nutrire pulsioni che esistono, non rimovibili. Ai bei tempi narrativi, Scerbanenco scriveva racconti anche sulle riviste femminili, al martedì la Rai mandava l'horror d'autore, Lucio Fulci scioglieva Mirabella nel blob acido del filmaccio di nicchia che faceva il giro del mondo, le edicole erano assaltate, un'intera parete era a fumetti. Ora chiudono perfino Stracult, manco il trash badedas per cinquantenni ci lasciano più. Signorini è solo il Pippo Baudo di un'epoca narcisa e cattiva, e pure moralista. Studialo bene, il linguaggio reazionario del GFvip, caro professore, o maestro, non è dissolutezza, è egemonia, regime. Per cui, fare la morale alla morale è solo un cortocircuito, caro insegna(n)te.

Commenti

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!

Stagecoach