Vanessa, l'ultimo nome, l'ultima vita stroncata. Sì, il solito dibattito del dopo: dove stavano le istituzioni, le forze dell'ordine, perché nessuno ha fatto niente, eccetera. Però, smettiamola di essere ipocriti. Ognuno di noi ha sentito di persona almeno un paio di casi che potenzialmente potevano sfociare in dramma - alla nostra età in relazione alle famiglie che si sfasciano - ma a volte ci capita di incrociare una lite tra coppie di ragazzini, in cui lui urla esasperato e sembra pronto alla violenza, lei subisce rassegnata. Quante volte ci è capitato di sfiorare il tema, di sentirne il vento nero. Ma non possiamo dirci "dov'eravamo noi, quando". Certo, va fatto il possibile, sempre, ma non c'è istituzione che tenga, legge risolutiva, né forza dell'ordine, né la possibilità di intervento perenne, collettivo o personale. Il mostro maschile nasce all'interno di una cultura, di un'epoca. Dilaga una violenza strisciante, insita nei rapporti s
La lingua è psiche profonda. Il rapporto tra l'italiano e l'inglese, fin dai tempi della "perfida albione", è segno di una altern a nza tra senso di superiorità storica e sudditanza psicologica, ché neanche gli arbitri con la Juve… Lo si coglie dall'italianizzazione ridicola e forzata, quando ce la tiravamo da Impero e Superman diventava "Nembo Kid". Come è noto, "kid" è termine italianissimo! Mai stati capaci di essere autarchici, da soli combiniamo niente, non avendo cultura amministrativa e materie prime. Tranne una, presente proprio nella ricchezza semantica della nostra lingua, che è ricchezza psicologica, volendo. L'italiano lavora meglio, inteso come lingua, e guarda caso anche inteso come persona. È sessualizzato, avverbiale, indaga quel che esprime nelle pieghe stesse della sintassi. Non è rigido, è duttile, apre scenari inediti, parte da lontanissimo, dalla notte dei tempi, e cerca sempre territori nuovi del suo esprimersi.
" Quella destra o troppo trash o troppo snob " , l' interessante spunto dell'amico Angelo Mellone. La divisione populisti/elitari è STRApresente anche a sinistra, anzi, più marcata. Sgarbi e Buttafuoco sono più eclettici di tanti puzzettoni progressisti in grisaglia, unidirezionali. Allora, si chiede Mellone, perché noi di destra siamo fuori dal cinema, dalla pubblicità, dal design? Do per scontato che non intenda parlare di cooptazione, o mera occupazione di spazi, perché in questo il ventennio berlusconiano ha abbondantemente risarcito la destra italiana. Ma i risultati del loro apporto, nella televisione, nel cinema, sono stati quasi nulli. «Perché non siamo stati capaci?». Immagino sia questa la vera domanda di Angelo. Semplificazione per semplificazione: non sarà che il nucleo di fondo (Dio/Patria/Famiglia, anche nella forma aggiornata Io/identità/comunità) della cultura di destra, se non si mette in discussione, si presti poco a diventare fucina di dinamiche
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