Domenica 11 sono a Chiari, in provincia di Brescia, al festival della microeditoria. Alle ore 15 sarò intervistato da Nadia Busato, che ha scritto anche l'articolo qui sotto:
Una donna siede in casa, sola. Sa di essere l'ultima persona viva al mondo: tutti gli altri sono morti. Suona il campanello. Il racconto perfetto. Non una parola in più del dovuto. È un pezzo di Thomas Bailey Aldrich, segnalato dal grande Dashiell Hammett nell'introduzione a "Red Brain", una bella antologia dell'Urania. Poi Hammett scrive "Il punto culminante di questo tipo di storie è quando il 'non può' diventa 'non deve'...'' Convincere che ciò che non può essere è. Ma anche nel nuovo piano di lettura irrompe il "No, non deve succedere questo, no !..." “Latherface” si agita nel tramonto, urlando, con la sua motosega dimenata a caso. È la fine d i "Non aprite quella porta". Forse l'ultimo grido della generazione dei Settanta. La fobia della provincia americana, i boschi, il deserto. “Un tranquillo Week-end di paura”, “L’ultima casa a sinistra”, “Le colline hanno gli occhi”. Un modo cittadino di spave...
Donne e blog. Sono loro l'aspetto più interessante di questo incredibile fiume carsico di comunicazione dal basso. Il blog è metà rivista e metà diario privato. Impagini il tuo vissuto, in modo da comunicare qualcosa al prossimo. Oppure crei un vissuto immaginario, in modo da stupire il prossimo. Oppure cazzeggi, esaltando l'aspetto weird del web. O tutte e tre le cose insieme. C'è un erotismo-in-sè, in questo mezzo. Che mai, mai diventa pornografia, anche nei post più arditi. Anzi, sembra il contraltare perfetto di quell'altro immenso fiume che scorre in internet. In senso dinamico le donne navigano in 'queste' acque in un modo molto più agevole (non ho detto 'sincero'). Mi pare che governino la situazione alla grande. La presenza maschile è residuale, ansiogena, stupita. Cazzo, che bello... la fine della pornografia! Però è anche la fine di un dominio. Classico scenario. Femmina trincerata dietro un nick-nam...
Ciao, Julietta. Qui si parla pochissimo di te. Ho sempre avuto pudore, sei donna riservata,caratterialmente così diversa da me. Ti esponi solo lo stretto necessario. Questo, è uno di quei momenti per cui vale la pena, direi. Domani, sono dieci anni che ci conosciamo. Ti sei affacciata alla ribalta del nostro paese esattamente il primo ottobre del 1998. Ci ha presentato Giancarlo Berardi, l'artefice del tuo avvento. Da allora è cambiato il mondo, e le nostre vite. La mia, sicuramente. Tutti i santi giorni, ore e ore insieme a questa misteriosa femmina, a trasformarmi in lei. I suoi mal di testa, la Morgan 4x4 del 1967, quella grande casa, le avventure, la città immaginaria e così reale. I criminali, l'università. Leo, Webb, Irving. Quel che resta della sua famiglia. Vestire abiti femminili. Insomma, calarsi nella testa di una donna del nostro tempo. Con i suoi problemi, i suoi spazi, le sue gioie, i suoi travagli. Un'esperienza che non auguro al mio peggiore ...
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