L'impossibile necessario
C'è una prateria da riempire, lasciata vuota dal centrismo ultradecisionista di Renzi. Ma serve l'impossibile, essere ancora più bravi di lui, enormemente più innovativi. Far capire che altri sono già passati attraverso quelle ricette, liberare il mercato da lacci e lacciuoli, mentre nessuno è mai passato attraverso una rivoluzione vera. Che non può essere tecnocratica, ma libertaria, fatta di cose umane non solo numeri. L'esatto contrario delle mostruosità dette da quell'imprenditore farlocco, Serra. No, né Landini, che fa altro mestiere, né Civati che è un Renzi pigro, possono combinare qualcosa. È una rete che sale dal basso, un intreccio di esperienze, pratiche, cultura. Parte da tanti esempi: gli innumerevoli comitati civici, i Gruppi di Acquisto Solidale, gli orti urbani, il ritorno alle comunità, a studiare l'ambiente, le soluzioni, uno spirito che in parte si trovava dentro lo spontaneismo dei primi meet-up grillini. Ma che non può essere impia...