Fort Charlie Hebdo

Quando l'attacco arriva al cuore del progresso, dell'illuminismo, della laicità, paradossalmente, i deliri dietrologici, destrorsi, fanatizzati e "religiosi" all'opposto - mentre sembrano risplendere di fulgida fiamma - iniziano a spegnersi. La Francia era ammorbata da un libro di Houellebecq, che espone la solita trita tesi, quella della ultima Fallaci. Che noi europei siamo pigri, spenti, vecchi, sfibrati, sfiniti. E che questi arrivano e ci colonizzeranno, perché sono giovani, tanti, "pieni" di fanatismo e tensione ideale. Una reazione sempliciotta che gioca sul verosimile e tradisce la solita visione guerriera della vita di chi si sente sconfitto perché vive in pace, e non sa dove depositare i suoi istinti. E non capiscono, costoro, che l'assalto nazi-islamista è scomposto ed impossibilitato ad alcunché, proprio perché arriva da una dimensione incompatibile. Gli istinti di un mondo senza integrazione, sregolato, saranno sempre rivendicativi di un qualcosa. Ma gratta gratta, con buona pace di queste cellule di pazzi e sanguinari sacerdoti del nulla, il quadro generale è semplice, lo stesso di tutto il Novecento: creare imperi economici nascondendosi dietro un pretesto. L'ultimo pretesto si chiama "Califfato". In tutto il Novecento ci hanno provato in tanti modi a sopprimere l'umano, il razionale, il relativo. Per un po' ci si riesce, ma poi l'umano torna, e vince. Le nostre donne non metteranno mai il velo, la nostra musica non si spegnerà mai, e se eravamo silenziosi, ora grideremo di più. Kobane, la resistenza curda, le donne, i canti, erano solo la prima trincea. Certo, da questo 7 gennaio, nulla sarà più come prima. Ma non perché decolleranno bombardieri, ma perché la redazione di Charlie Hebdo diventerà un fortilizio inespugnabile, quello coi martiri laici, e produrrà il più efficace dei bombardamenti: infondere coraggio a tutta Europa. Quella laica, quella che ragiona, che sa cosa fare, ora. Il terrorista non può nulla, solo uccidere, non potrà più neanche terrorizzare. Per il semplice fatto che alcuni di noi prenderanno le misure, sapranno comunque ridere, e vivere l'eros come terapia del futuro, a differenza dei grigi sessuofobici, amanti del buio, nostri e loro. E "i loro" cadranno, alla lunga, le loro donne rideranno, toglieranno il velo, torneranno all'eros-di-sé, come dimensione dell'anima. Georges Wolinski diventa l'icona laica di tutto questo, il profeta non voluto. Ecco cosa succede, quando muoiono dei vignettisti, s'irradia uno spirito del tempo, una personalità collettiva, una intera storia. Cosa che non capita quando muoiono soldati. Obbiettivo ceffato, canaglie.

Lorenzo Calza



Commenti

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!