Carnage.

Colpiti al cuore, ancora. E quando succede, il pensiero di tutti, anche il mio, corre alla guerra indispensabile, nel nome dei figli, dei tuoi cari, dei luoghi dove sei stato e dove andrai. Sospendi ogni ragione, idea, opinione, pensi ad un massacro del nemico ormai necessario, allo sterminio definitivo, che non ne resti nemmeno uno. Ma di chi? E dove? Ti fermi un attimo. Ci pensi. Si veste al mattino, si imbottisce di armi ed esplosivo. Inizia a correre in una città, sa che morirà, colpisce i luoghi simbolo, lo stadio, il rock, la movida. C'è una missione, in questo. Quale? La guerra, appunto. La dichiara lui, forse s'è mosso di sua sponte, giusto con un invisibile gruppo a lui prossimo. Un gruppo tanto invisibile in quanto pulviscolare, sfuggente ad ogni controllo. Il resto, tutte pedine inanimate della sua missione. Ma tu dove la vai a fare, poi, la guerra? A chi? A uno stato? A tutti gli stati possibili? Casa per casa? A villaggi finiti sotto il controllo dei tagliagole? Da radere al suolo insieme ai soggiogati? E questo che effetto a catena avrebbe? Lui, il carnefice, lo sa che sei in questo crocevia. Bombardi mezzo popolo siriano, quello che s'è rivoltato ad Assad? Bombardi mezzo Iraq? Bombardi gli Hezbollah? Bombardi Hamas? Bombardi sciiti e sunniti insieme? O bombardi il Qatar, che finanzia i tagliagole con i soldi che gli diamo? Allora, se arrivi in fondo al ragionamento, dovresti bombardare tutti gli snodi del Capitale, della finanza mondiale, che ha i vari Qatar al centro, che alla voce "armi" vive sempre stagioni floride. Alla fine, ti toccherebbe bombardare te stesso. Ma questo è un artificio retorico. Ti attaccano, ti devi difendere. Sì, ma da chi? Dai migranti? Quelli che arrivano perché li hai prima colonizzati, poi impoveriti, poi divisi o resi schiavi, poi liberati posticciamente tenendoli schiavi economici. E ora sono lì, a frotte, nei quartieri dormitorio delle tue periferie. Li vorresti cacciare tutti, dal primo all'ultimo, perché pensi di non averceli portati tu, qui da te. Sei abituato per legge e contesto a mentire, a mentirti. E hai ragione, già ti tocca vivere così, perché ti devi dire la verità? Però, cazzo, al diavolo i grandi ragionamenti, Parigi sanguina. Ci sarà il Giubileo, cazzo. Metti a letto i bambini. La stessa pioggia di emozioni dell'11 settembre 2001, anche se non avevi ancora bambini. L'11 settembre, la svolta sembrava. Si reagì a caldo, nel modo più drastico, bombardando, radendo al suolo interi stati, ora eccoli, hai i risultati storicamente provabili della spirale di sangue, morte, follia. La ferocia, la ferocia. La ferocia dovrebbe spiegarti. Ti portano a impazzire, ad agire al contrario. Hai voglia di buttare via tutto: emozioni, opinioni, analisi, la Politica, la cultura della Pace. Entrambe con la "P" maiuscola. L'azione che non sia reazione. Con l'orrore vogliono illuderti che non si deve ripartire da lì. Dalla vera, nostra, reazione indispensabile. L'unica possibile.

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