Spiragli






















Mi ero portato grafici e contrografici, pronto al dotto seminario. Ma quando hai davanti gli studenti, lanci tutto all'aria, basta una vignetta alle spalle, da cui si irradia il concetto. I ragazzi, in genere, sono molto giustizialisti. Quando uno di loro, con mascella serrata (non quel mio clone ricciolo in foto) prende il microfono e parte con il "vorrei vedere se capitasse a lei, che un assassino…", parte il boato di applausi. Allora non puoi mollare, è il momento in cui accettare la sfida, con tutta la forza e gli argomenti che hai. "Aboliamo il carcere" è la cosa più controcorrente che si possa affermare al giorno d'oggi, nella violenza giustizialista dei nuovi media. Porta a comparare l’intuizione al contempo utopia e pragmatica di Franco Basaglia sui manicomi. Trovi resistenze. Eppure, in loro a poco a poco si apre uno spiraglio, che si allarga al mondo: si arriva a quanto capitò nel Sud Africa di Mandela, o in Ruanda. Per una volta i ragazzi si trovano alla frontiera ultima del loro ragionamento, che sta partendo, germina. Tutti premettevano "Io ho sedici/diciotto anni e non so nulla della vita", e la cosa inteneriva tanto. Uno di quelli con la mascella serrata alla fine mi avvicina, mi stringe la mano e dice: "Grazie, complimenti. Non la penso come lei, ma so che lei ha rispettato quello che ho detto".

"Perché ce l'ho dentro anch'io", gli ho confidato. "E dammi pure del tu."

Commenti

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!

Stagecoach