La stuprazione

Leggo di persone leggiadre, colte e sofisticate che invocano la fucilazione per il reato di stupro. La fucilazione, sul posto. Forse, anni fa, agivano solo i freni inibitori. Cioè, certe cose erano dentro, ma l'opportunità sociale ti impediva di tirarle fuori. In questo senso, il web, è maieutico, si fa outing, così, con leggiadrìa. Siamo tutti quella cosa lì. Io, per esempio, sarei per la fucilazione di chi ha permesso di dire a tutti che siamo per la fucilazione, sdoganando il senso della fucilazione. Fucilerei i CEO delle aziende che ci hanno infilato in questa cloaca. Fucilerei chi non regola la cloaca, i politici e i media che ci fanno parlare d'altro, fucilerei chi fiancheggia la cloaca. Fucilerei anche gran parte di chi vi partecipa, individuando in questo meccanismo uno stupro mentale permanente. Non a caso il concetto di stupro è un crocevia. "Sei libertario, fai il complesso, il radical-chic, fatteli venire a casa tua, gli stupratori". Se loro sono "negri" e tu sei donna, funziona meglio. Se sei anche un po' antipatica e col birignao, lo stupretto di rivalsa fila via liscio come balsamo nei capelli. Anzi, come il pistone oliato nel cilindro, così l'immagine è più evocativa. Se ti chiami Boldrini, e siedi su un'altra poltrona, poi, diventi un bel pretesto per stuprare un intero mondo: le mitiche élite, la loro colpa di esistere. Che è una colpa esoterica, non legata a meccanismi reali: esistono, sono caduti dal cielo, a dannarci. Fuciliamoli. Anzi, un bello stupro di gruppo, di massa, l'helzapoppin. "Two thousand maniacs", i cittadini che smembrano e divorano tutto in base alla loro nuova morale indotta, alle regole tribali del villaggio, qui globale. Due mila, poi due milioni, poi venti… Poi due miliardi, tre… La massa che partecipa, fucila, stupra, e si suicida concettualmente, e si autostupra, fiera, così, danzando intorno al totem tecnologico… Con leggiadrìa.



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Vanessa

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