Postumi


Non l'avevo più rivisto, come spesso capita con i film che vorrei custodire intonsi. In effetti, a distanza, mi sono accordo di cos'è "Blade Runner". Stile, ricerca estetica. Rispetto alla cavolate di oggi, già tanto. La sceneggiatura presenta alcune voragini, all'osso la narrazione è ben poca cosa, se gli levi il lavoro emotivo incredibile della colonna sonora, con il colpo di genio del sax. Si percepisce che la produzione è stata travagliata e farraginosa, il film saltabecca, si nota la volontà shakespeariana di Rutger Hauer di imprimere le sue lacrime nella pioggia, gigioneggiando. Da parte di Ridley Scott c'era la convinzione, riuscita, di passare alla storia stilisticamente, raccogliendo suggestioni dagli anni quaranta e da certe parti ombrose di Star Wars. Tutto questo, rende Blade Runner paragonabile a "Casablanca", altro film imperfetto e travagliato, misteriosamente primo in tutte le classifiche di gradimento della storia del cinema. Impressionante notare come nel 1982 fosse il Giappone lo spauracchio dell'immaginario occidentale, per la sua pervasività tecnologica, culturale ed economica. Oggi, quegli schermi giganti sulla metropoli dovrebbero parlare mandarino. Tenera, la pubblicità luminosa dell'ATARI, ridicola quella della Budweiser. Il film è ambientato nel 2019, ma anche l'odissea Kubrickiana raccontava un 2001 sulla cui messa in scena potremmo ironizzare. In realtà, certa fantascienza apre scenari sempre plausibili, toccando alcuni universali. È di oggi la notizia di una donna-robot-sessuale danneggiata (o molestata?) dal pubblico, durante un'esibizione in Austria. Le hanno spezzato due dita, come il replicante fa con Deckard, nel finale. La vendetta postuma dei pervertiti umani.

Commenti

Post popolari in questo blog

Vanessa

Has Fidanken!