Oltre la nebbia

Caro Valter o Walter (non ho ancora capito se ci vuole la "v" o la "w")...

Sono un bimbo del Nord, e l'altra sera a cena ho sentito il mio papà parlare di te. Un uomo con la faccia arrabbiata e la voce strana, ha detto in televisione che tu al nord non pigli un voto. Mio papà gli ha dato ragione e poi ha fatto una risata cattiva. Io sono preoccupato. Sì perchè mio papà da sempre retta a quell'uomo lì, e si vanta di bere l'acqua del Po filtrata nella brocca della Brita. Io so che non è vero. Abbiamo visto in televisione un documentario di Santoro su come abbiamo ridotto il Po, che sta diventando salato. Una volta mio papà è andato anche alla sorgente, sul Monviso, vestito come quelli di Asterix, e ha sposato mia mamma con un rito che si chiamava driudo o druido, non mi ricordo più. Poi, dopo il crollo dei due palazzi in america, hanno sostituito i nanetti in giardino con delle statue che a me fanno paura. E la mamma non ride più. Dicono che c'è la brutta gente, gli immigrati, hanno messo il filo elettrico intorno. E poi, il papà è preoccupato per l'azienda, perchè dice che i cinesi ci spazzano via. Abbiamo cominciato a recitare le preghiere prima di mangiare, ma in un modo che non mi piace. Sembra sempre che c'è un peso, e io Gesù me lo immagino diverso. Ieri la mamma mi ha detto che finite le medie faranno venire una professoressa in casa per un anno e poi vediamo. Forse papà vuole che vado a lavorare con lui. Insomma, vedo che escono sempre il sabato, con un fazzoletto verde e vanno ai gazebo. Però, mamma e papà, anche se sono d'accordo sulle cose fuori dal filo elettrico, dentro no. Non si guardano più, hanno sempre una faccia scura e parlano sempre di soldi e di tasse. Litigano con i vicini per un muro e per i rumori e il fumo del barbecue, e l'altro giorno sul comodino di papà ho visto una rivista con dentro i fucili e le pistole. Io non sono contento. Non mi sembra giusto. E' come se io non ci fossi più. Come se non ci fosse più il futuro.
Ho una professoressa di italiano (è la mia preferita e mio papà dice che dovrebbero licenziarla perchè ha l'accento strano) che ieri ci ha dato un compito. Di ascoltare il tuo discorso di mercoledì e poi di fare i nostri pensierini scritti. Non lo dico al mio papà, perchè altrimenti me lo impedisce e va a parlare al preside. Userò internet e le cuffiette, che per fortuna mamma e papà non ci capiscono niente. Perchè ti ho visto una volta in televisione parlare dei bambini dell'Africa a "Screensaver", e mi sei stato simpatico. Non ci capirò molto del tuo discorso di mercoledì, ma ti guarderò in faccia. Perchè, se non ti offendi, ti devo fare una confessione. Mi ricordi uno dei nanetti che avevamo in giardino, prima del filo elettrico. Era buffo e mi faceva divertire.

Purtroppo so che sarai serio come tutti i politici e come i miei genitori quando parlano di politica. Però, spero che parlerai anche un po' dei bimbi dell'Africa, voglio sapere se almeno loro sono più contenti adesso.

Ciao da
Umbertino

Commenti

  1. Questa lettera aperta è bellissima e .. Uolter nel finale, forse avvertito del tuo post, non ha dimenticato l'Africa.

    Bye, V.

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  2. bellissima questa lettera, lorenzo.

    e adoro le persone che hanno ironia.

    ciao.

    laura

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  3. per quanto può valere, ti ho inserito tra i miei link preferiti.

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  4. @ Valter, con la "v".


    Umbertino ha ascoltato tutto il discorso, ieri. A un certo punto, si è assentato per fare pipì. Al'inizio, Uolter era un po' emozionato e Umbertino avrebbe voluto essere lì per dirgli "Vai, Vai!".

    E' stato un po' lunghino, e alcuni passaggi non erano per bambini, e lui non li ha capiti. Gli è piaciuto molto quando ha parlato dell'ambiente, dell'aria e che bisogna imparare a dire più sì che no. Che l'ambiente è l'unica cosa dove per migliorare bisogna tenere le cose come sono, e per tenerle come sono bisogna innovare...

    E poi quella cosa sul futuro, che non si può passare la vita a litigare e a pensare al passato. Che ci sono quelli che difendono gli interessi del presente e quelli che pensano agli interessi del futuro. E poi, quando si è rivolto ai suoi amici, dicendo di partire insieme per quel nuovo viaggio, di farlo con un po' di divertimento, più lieve, più leggero. Gentilezza. Insomma quelle cose per cui lo prendono in giro, ma che a Umbertino sono piaciute. Perchè sente che in famiglia tutto è diventato pesante, serio.


    Dicono che Ualter ha fatto i compitini e basta. Ma per Umbertino va bene così. Lui ha capito che quell'uomo è buono ma anche deciso. Come il suo papà non è più da tempo. Credo che la professoressa sarà contenta di quello che scriverà Umbertino.


    @Lagrrr. Grazie, certo che può valere!


    Quello nella foto, ieri, era particolarmente contento, elettrico. C'è un bel vento, ha spazzato via l'umidità.

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  5. bella la lettera.

    bella.

    io l'ho sentito un po' in internet.

    Mi aspettavo piu coraggio ma meglio di lui in giro non c'e' nessuno.

    Un vaffanculo a rutelli mi sarebbe piaciuto, cosi a tradimento.


    abbraccio caro. sto lavorando per giungere nella superba. non e' facile, spero negli impegni di lavoro in spagna ... ;)


    achab-teo

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  6. @ Che bel regalo sarebbe, Teo. Avvisami appena puoi!


    Veltroni oggi dice che sente un "bel vento nuovo", come nell'ultimo commento.


    E' evidente che legge questo blog! ;)

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  7. ... e io che mi sono sempre lamentata dei miei genitori, comunisti osservanti e praticanti, che non mi hanno mai comprato la Barbie, simbolo reazionario.....


    Continuo a credere che Veltoni abbia fatto un appello alla ragione pubblica. Se dobbiamo bilanciare le opposte necessità dell'agire politico, cioè la necessità di decidere e la necessità di rappresentare, e se dobbiamo difendere in modo adeguato una causa, in un contesto pluralista, è bene rinunciare alle ragioni più radicali, o metafisiche, o religiose o istintuali.

    Sono queste che stanno producendo conflitto permanente e sostanziale impossibilità decisionale. Quanto più forti sono le differenti visioni del bene collettivo, tra persone o tra gruppi, tanto più serve un linguaggio politico comune, ispirato alla ragione pubblica. Per avere almeno una possibilità di dialogo.

    Quando dico questo, con facilità vengo classificata come moderata-centrista-consociativa..... e non me ne dò pace.


    Comunque, abituata al peggio, sentire Veltroni è stato un sollievo.


    ciao, anto

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  8. Condivido quello che ne hai desunto, Anto.


    Io ho letto soprattuto anche un tentativo di cambiare "clima", creando con-divisione. Mi è piaciuto quel passaggio sui confini, che possono diventare interconnesione. Mentre il clima dilagante è un po' quello che ha portato all'aggressione fascista al concerto della Banda Bassotti.


    Anch'io, da marxista-satanista, trasecolo dal vedermi così ancorato a un discorso, alla richiesta di bontà, diagolo e progresso.


    Vuol dire che oltre all'analisi c'è in campo l'autoanalisi. Però, con ago e filo bisogna creare tessuto, trama, tappeto di gente e partecipazione.


    Per una volta, però, bando alle idee buie, all'apocalisse immenente.


    Abiutuato a frequentare il peggio, un po' di senso del futuro è stato comunque di sollievo.

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  9. ...io c'ho una sorta di legame con Ualter..mi piace da sempre..sarà perchè pure a me hanno sempre detto fai la buonista..senza capire che se uno pensa "buono" non è coglione..e mi è piaciuto pure la poesia del suo libro..ho solo paura che lo fagocitino...

    buona fortuna ..


    Elisa

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  10. ... bella lettera, vedrai che sfonderà anche al nord!

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