Ieri, sull'autobus, c'era corrente e volevo chiudere un finestrino. Un tizio ha ringhiato. "La gente ha il diritto di respirare, non c'è solo vostro figlio!" . Ne è nato un alterco sgradevole. Poi ho notato che il tizio parlava da solo, probabilmente una persona malata, sofferente. Siamo stati la miccia, ha proiettato su di noi il senso della sua giornata. Mi ha lasciato una sensazione di vulnerabilità, di vuoto. La stessa di cui parla Lorenzo Jovanotti a proposito degli spettacoli di Beppe Grillo, da cui si esce svuotati, non carichi. Come "le Jene", "Striscia". Certa indignazione svuota, anziché riempire. Sensazione gelida. Come i saldi, le vetrine degli outlet, i viaggi esotici. Solitudine al botulino, folla compressa. Spot che vendono suonerie con gli animaletti carini a utenti che non hanno mai visto animaletti veri, che s'inteneriscono senza avere grammatica degli affetti. Giganteschi Hummer incastrati tra i vicoli. La gene...