Ciao, Julietta. Qui si parla pochissimo di te. Ho sempre avuto pudore, sei donna riservata,caratterialmente così diversa da me. Ti esponi solo lo stretto necessario. Questo, è uno di quei momenti per cui vale la pena, direi. Domani, sono dieci anni che ci conosciamo. Ti sei affacciata alla ribalta del nostro paese esattamente il primo ottobre del 1998. Ci ha presentato Giancarlo Berardi, l'artefice del tuo avvento. Da allora è cambiato il mondo, e le nostre vite. La mia, sicuramente. Tutti i santi giorni, ore e ore insieme a questa misteriosa femmina, a trasformarmi in lei. I suoi mal di testa, la Morgan 4x4 del 1967, quella grande casa, le avventure, la città immaginaria e così reale. I criminali, l'università. Leo, Webb, Irving. Quel che resta della sua famiglia. Vestire abiti femminili. Insomma, calarsi nella testa di una donna del nostro tempo. Con i suoi problemi, i suoi spazi, le sue gioie, i suoi travagli. Un'esperienza che non auguro al mio peggiore ...
:'-(
RispondiEliminaChe tristezza...
Penso che chiederò asilo politico in qualche Paese più serio del nostro. Abbiamo perso? Voglio la testa dei generali, voglio che l'intera classe politica sia rinnovata. Qui si fa cabaret sulla testa della gente.
RispondiEliminaAltro che sodo, caro Lorenzo...
RispondiEliminaQuesto è un uovo marcio.
Nausea, nausea a gogò questa mattina.
Sodo?
RispondiEliminaNon ti sembra di esagerare coi complimenti?
Un salutino, buona settimana!