"Io, schiavo, non lo sono mai stato"
Ripenso all'occhio in fico di
Gattuso, a Batistuta che fatica a camminare, ai simboli nelle curve, a
Ronaldo che arranca scendendo la scaletta dell'aereo, a quelli intubati
sul lettino che salutano i tifosi, alla Gea, ai burocrati trentennali
del pallone, alle decine e decine di morti, agli "zingari" e le
scommesse. Ai saluti romani, al riciclio del peggio, l'ostracismo del
meglio. A quanto siano stupidi tutti coloro che, ancora oggi, difendono
il Caimano, a chi fa scrivere sul giornale Luciano Moggi. Forse, a quel
povero ragazzo che sabato ha provato a rialzarsi tre volte, prima di
finire con la faccia nell'erba putrida del calcio italiano.
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