Pay on mars



Elon Musk, quello di PayPal, corona il suo sogno. Sul razzo per Marte è montata un'auto Tesla, un manichino la guiderà nel buio siderale; colonna sonora di David Bowie. Urla e strepiti in sala, come fosse un flash-mob planetario. Le immagini in split screen, l'impresa da ogni angolazione. Quando, al minuto 38, i boosters tornano alla base, si resta a bocca aperta. Tutto perfetto, sembra un videogame.
Com'è piccola la Terra, vista da duecento chilometri lassù. Una sfera governata da una manciata di miliardari, con la fregatura della rete, del capitalismo delle piattaforme, hanno accumulato introiti superiori agli stati, in barba alle leggi, a ogni forma di controllo. I soldi fatti sul nulla possono tutto. Giusto che decollino loro, coi razzi. Sono partiti alla conquista di Marte, su cui, giustamente, intendono sbarcare da veri tamarri.
"Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità", disse Armstrong. "Forza, cablate tutto" ordinerà Musk "prima che arrivino gli altri!"

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