I conti tornano
























Calcoli del premio Nobel per l'economia 2001, Joseph Stiglitz.
Se la guerra continua, il costo potrebbe innalzarsi dai mille ai duemila miliardi di dollari. I paesi ricchi, per gli aiuti allo sviluppo e contro la povertà, ne spendono cinquanta all'anno. La guerra brucerà il corrispettivo di vent'anni di strategie solidali.
Finora sono stati rimpatriati diciassettemila feriti; il venti per cento ha lesioni gravi alla testa o al cervello. Non basteranno trenta miliardi di dollari per garantire loro le cure a vita di cui hanno bisogno. Il risarcimento alla famiglia per un soldato morto si aggira sui cinquecentomila dollari. La vita umana negli Stati Uniti - in base ai dati assicurativi sugli incidenti mortali - viene valutata in media sei milioni e mezzo di dollari. Una dozzina di volte in più.
I tagli sugli equipaggiamenti portano a un aumento esponenziale di morti e feriti. E relativi costi.
"L'economia statunitense vale tredicimila miliardi di dollari. Il punto non è se possiamo permetterci la guerra o no… Se investiamo le nostre risorse nella campagna in Iraq, ci vengono a mancare i soldi dalle altre parti. Abbiamo visto quel che è successo a New Orleans."

L'analisi interna, dalla pancia dei "dollars builders".
Peace&Love conviene, è questo il maledetto, fottuto, punto.
Come direbbero loro.

Edwin Georgi, "Outline for an evening" '36

foto, bimbo iracheno

Commenti

  1. E dopo che i Grandi Semplificatori, e i loro alleati tra cui noi, avranno lasciato l'Irak, dopo che vi hanno scoperchiato il vaso di Pandora, quale triste spettacolo lasceranno? un popolo schiacciato dalla guerra civile, dalle fazioni in lotta, un paese che non hanno cercato di capire PRIMA nella sua complessità, e che ora lasceranno tutti, come fu un giorno per la Somalia, in preda a se stesso.

    Povero bambino, in quella foto c'è tutto l'orrore della guerra.

    Bisognerebbe tornare a ascoltare i racconti dei nostri vecchi, prima che ci lascino, e prima di decidere di suscitare altra violenza nel mondo. Con la scusa magari di curarlo dalla violenza.

    Erika

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  2. Eppure sospetto che i conti se li siano fatti anche loro. Forse allo stato la pace conviene, ma non è che ai pacificatori convenga, di molto, la guerra?

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  3. Erika. A parte l'ennesimo lutto che ci ha colpito (lutto di serie B, a quanto pare. Ieri sera non hanno interrotto niente, tranne "le Iene". E prima dell'edizione straordinaria hanno passato la pubblicità), arrivano notizie inquietanti.

    Da un pulmino sono stati fatti scendere i passeggeri, documenti alla mano. Sunniti salvi, sciiti abbattuti a mitragliate. Oltre al bagno di sangue, la spirale della pulizia etnica. Sto documentandomi sul Rwanda, e un brivido mi ha percorso la schiena...


    Todomodo. Vero. Alla fine faremo i conti in tasca a Cheney e Co. Piccoli bastardi, "geeks", fottuti mercenari, canaglie.


    Come direbbero loro.

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  4. Il costo del petrolio continua a salire. Anche qui ho l'impressione che qualcuno ci stia guadagnando. E parecchio. Scommettiamo che per l'estate la benzina supera 1,50 euro per litro? Io comincio a fare un po' di manutenzione alla bici.

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  5. che dire? che fanno schifo....

    ma è tutto un sistema di cose e comportamenti che hanno corrotto un pò tutti...

    una sorta di imperante cinismo....

    fino a quando?

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  6. Conseguenze di eventuali sanzioni all'Iran? Stiglitz risponde così.


    "Sarebbe un colpo tremendo: il prezzo del barile potrebbe salire sopra i cento dollari…

    Il barile a 100 o 120 dollari comporterà dei cambiamenti radicali nel nostro stile di vita. Le vendite di automobili, per esempio, crolleranno. I poveri invece saranno costretti a decidere se riscaldare la propria casa o mangiare."

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  7. guardando il bambino sento una morsa nello stomaco e rabbia....

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  8. Non è che l'esposizione delle FOTO di Al-Zarqawi, ieri - in stile saloon di Pecos - sia stato uno spettacolo molto edificante.


    Come quelle orride carte da gioco, prima. E i figli di Saddam. Quanto è debole chi sventola trofei così?


    Hanno ammazzato il tagliatore di teste, quindi inquadrano la testa. Come se fosse decapitato. Sul piano mediatico, si portano allo stesso livello.

    Mamma, che melma.

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