De paura!
Una donna siede in casa, sola. Sa di essere l'ultima persona viva al mondo: tutti gli altri sono morti. Suona il campanello. Il racconto perfetto. Non una parola in più del dovuto. È un pezzo di Thomas Bailey Aldrich, segnalato dal grande Dashiell Hammett nell'introduzione a "Red Brain", una bella antologia dell'Urania. Poi Hammett scrive "Il punto culminante di questo tipo di storie è quando il 'non può' diventa 'non deve'...'' Convincere che ciò che non può essere è. Ma anche nel nuovo piano di lettura irrompe il "No, non deve succedere questo, no !..." “Latherface” si agita nel tramonto, urlando, con la sua motosega dimenata a caso. È la fine d i "Non aprite quella porta". Forse l'ultimo grido della generazione dei Settanta. La fobia della provincia americana, i boschi, il deserto. “Un tranquillo Week-end di paura”, “L’ultima casa a sinistra”, “Le colline hanno gli occhi”. Un modo cittadino di spave...
Auguri papà.Ogni tanto mi assale la malinconia per il mio.Ciao, antonio g.
RispondiEliminagià. quanti pensieri. quanti. ma che meraviglia voi. auguri!
RispondiEliminaAbbraccio, compagno.
RispondiEliminaAnche la meraviglia ne è piena, Furlanute.
auguri!
RispondiElimina(gli tiene tutte e due le manine)
:-))
Grande, sono riuscito a vedere una volta tuo papà senza la videocamera in mano........in fondo è stato dopo di voi il protagonista assoluto del 14 luglio....
RispondiEliminaAuguri.
Orpo, ma è sempre più grande! Cos'ha, già quindici anni?
RispondiEliminaIl piccolo, non il nonno! :)
Avete lo stesso sguardo penetrante.
RispondiEliminaNonno, padre e figlio.
Auguri a tutti e tre.
Werner
gran blues, bro.
RispondiEliminagrazie ancora per il 29.
achab
che belli tutti che siete.
RispondiEliminaauguri cari.
laura
Un bel regalo di compleanno, non c'è che dire!
RispondiEliminaE mi unisco al commento di Werner.
Ma quanto belli siete, tutti!