Sacro Santo

Intervista a Umberto Veronesi
di Dario Cresto-Dina


 
MILANO - "Ho l'impressione che il dialogo con i vescovi sia diventato un monologo. Bisogna fermarlo", dice Umberto Veronesi: "Mi sembra che la Chiesa voglia condizionare le scelte di un paese che, se devo giudicarlo alla luce dei comportamenti dei suoi abitanti, è a maggioranza non credente, o poco credente". Nel tentativo di contribuire a frenare questa "invasione di campo" il professore ha scritto un libro su un tema spinoso che da sempre gli sta a cuore. È un libro che difende l'eutanasia volontaria.

Il titolo è un manifesto, nel senso che dentro c'è già tutto: 'Il diritto di morire', la libertà del laico di fronte alla sofferenza. Dove la parola laico è un simbolo, un marchio.

    Professor Veronesi, mentre lei parla di eutanasia il Vaticano attacca su concordato, pillola abortiva, pacs, e fermiamoci pure qui. Un autentico contro potere italiano?
    "No, perché di solito i contro poteri sono occulti. I vescovi, invece, fanno tutto alla luce del sole. Ma adesso rischiano di oltrepassare il limite. Come scriveva Montanelli, stanno cercando di obbligarci a adeguarci a un credo nel quale non crediamo. Le ultime dichiarazioni del cardinale Ruini, per esempio, devono far pensare. E sono difficili da accettare".

    Si riferisce alla condanna della pillola Ru-486?
    "Sì. Quando Ruini dice che l'uso della pillola equivale a un omicidio, manifesta un pensiero che va in realtà ben oltre il significato delle sue parole. L'obiettivo della Chiesa è rimettere in discussione la legge sull'aborto. La verità è che ci vogliono togliere la 194, diciamolo con chiarezza. Uno stato laico deve reagire, ricordare alla Chiesa che ci sono confini da rispettare".
 
    Ma il partito dei cattolici è forte, è trasversale e le sue file si ingrossano. Il presidente della Camera Casini ieri ha detto che le parole della Chiesa sono proposte, non imposizioni.
"Guardi, io rispetto le opinioni di tutti. Ma un conto sono le idee, un altro le leggi. La legge sull'aborto è stata votata dal 70 per cento del popolo italiano. La posizione della Chiesa è, quindi, in opposizione non solo allo Stato italiano, ma al popolo italiano. La Ru-486 è in linea con la 194, il suo utilizzo, naturalmente all'interno di regole precise, non deve costituire un problema. Si tratta, in sostanza, di praticare l'aborto per via farmacologica invece che chirurgica. Se è diventata un problema, è perché se ne è voluto fare un caso politico. Non dobbiamo sottovalutare poi che proibire questa pillola, accettata dalla maggioranza dei paesi europei, porterebbe inevitabilmente alla nascita di un mercato nero. Il proibizionismo non è mai una risposta efficace".

    Perché la Chiesa è così aggressiva?
    "Forse perché è in crisi, forse perché sta vivendo un momento di transizione, ma non dimentichi che c'è smarrimento anche nella società ed è in periodi come questi che si riafferma il proselitismo della fede, delle religioni. Benedetto XVI lo ha capito benissimo, questo Papa non è certo un vescovo che sta in mezzo al fiume: è intransigente, è tradizionalista, è coerente. Non si può essere un uomo di chiesa soltanto per metà o per un terzo. I cardinali fanno il loro mestiere, altri invece no".

    È una critica al governo?
    "Non solo. Mi riferisco alle carenze e alle assenze della politica. Sia a destra, sia a sinistra. Mi riferisco allo Stato. Ho come l'impressione che improvvisamente siamo diventati tutti ferventi credenti. Tutti rinoceronti, come nella commedia di Ionesco".

    Ed è in questo clima che lei propone di autorizzare l'eutanasia?
    "Voglio semplicemente porre il problema, tentare di aprire un confronto su un argomento tabù, un tema di cui nessuno vuole parlare".

    Significa sostenere la bontà del suicidio?
    "Assolutamente no. Il suicidio è un fenomeno psicologicamente complesso che ha radici profonde e antichissime. È una pulsione tipica dell'uomo, che non esiste in altri esseri viventi. Io sostengo il valore dell'eutanasia come richiesta volontaria e cosciente di porre fine alla propria esistenza. Cosa che può maturare quando la vita diventa insopportabile per il dolore, la sofferenza e la perdita della propria dignità. Dai dati dell'Olanda, dove l'eutanasia è legale, appare che la richiesta riguarda per l'85 per cento i malati terminali".

    Ha scritto Norberto Bobbio, verso la fine della sua vita: "L'unico rimedio alla stanchezza mortale è il riposo della morte". È a questo che pensa, professor Veronesi?
    "Credo che il diritto di morire faccia parte del corpus fondamentale dei diritti individuali: il diritto di formarsi o non formarsi una famiglia, il diritto alle cure mediche, il diritto a una giustizia uguale per tutti, il diritto all'istruzione, il diritto al lavoro, il diritto alla procreazione responsabile, il diritto all'esercizio di voto, il diritto di scegliere il proprio domicilio".

    Ma la richiesta di eutanasia non contrasta con la natura?
    "La natura non ha previsto l'immortalità dell'uomo, anzi, la morte è uno dei suoi principi. Non si può rimanere in vita quando la vita non è più vita".

    Eppure proprio la scienza e la medicina sembrano volerci cancellare la prospettiva della morte e la chirurgia estetica ci illude persino sul prolungamento della giovinezza.
    "È vero, la medicina spesso espropria il diritto alla morte. Macchine complesse tengono in vita persone senza coscienza per settimane, mesi, anni. Questa è una vera violenza alla natura. Ma il compito della medicina non è quello di legiferare. La scienza aspetta una legge che faccia chiarezza sui limiti del suo intervento".

    Lei pensa alla legge olandese?
    "Potrebbe costituire un buon punto di partenza. Stabilisce una procedura seria e accurata, ma permangono dubbi sulla genuina volontà del paziente che manifesta il desiderio di eutanasia. È difficile capire fino a che punto conti l'influenza dei famigliari, oppure il livello di depressione nel quale il malato precipita. Il cammino sarà lungo, ma ritengo sia importante cominciarlo. Sarebbe un segno di civiltà".

    Imparare a vivere significherebbe imparare a morire, come sosteneva Jacques Deridda?
    "Sì, anche se è molto difficile. Ma chi sta in trincea, come i medici, sa quante volte un paziente chiede di venire aiutato a morire".

    E i medici lo fanno?
    "Sì, sarebbe ipocrita negarlo: negli ospedali italiani l'eutanasia clandestina viene praticata. Nessuno lo confesserà mai, eppure esiste. Si allontana l'infermiera con una scusa, si aumenta un po' la dose di morfina... Ci sono molti modi".

    È un omicidio?
    "No, è raccogliere un appello alla pietà".

(Repubblica, 18 novembre 2005)


 Vi rendete conto, sì?




 

Commenti

  1. La vita, la morte... confini così sottili... Esistono scienziati e medici pazzi, con deliri di onnipotenza, senza scrupoli, che in nome del progresso ci porteranno probabilmente alla dannazione dell'eternità...

    Ma esistono persone a cui, nel nostro paese, viene negato il diritto alla morte quando la vita non è più vita. Viene negato il diritto ad una gravidanza assistista, costretti ad emigrare in Svizzera o in Spagna per poter continuare a sperare, sempre che ce lo si possa economicamente permettere! Un Paese in cui Stato e Chiesa boicottano un referendum per la vita. E a chi, come me, si sente chiamato in causa in prima persona, ed è andato a votare, non rimane altro che un senso di abbandono, additato con vergogna, come cittadino di serie B...

    E io continuo a vedere il gregge di pecore bianche che va in una direzione, e un'unica pecora nera che va in quella opposta!

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  2. Io la vedo così. Pecora nera capobranco, alleata col cane da pastore, bianco. Un immenso gregge sempre più grigio. Qualche pecorella rossa dispersa in collina. Tutte belano in modo indistinto. Il pastore dorme sotto un albero. Sull'albero, una mela.

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  3. Che dire... Sei un mito... Solo tu potevi dipingere un quadro così!!

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  4. non leggo più niente sulla chiesa. non sono più membra da quest'estate. pero' ammiro chi crede davvero in qualcosa. stanno molto meglio seconde me. credere in qualcosa ti fa stare bene perché hai sempre un "perché"!


    Tri

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  5. Anch'io ho un 'perché'. Perché il credere in qualcosa deve diventare limitante per me che credo in qualcos'altro? Credo ad esempio che uno possa amare e convivere senza sposarsi. Credo che possa fare figli senza battezzarli. Credo che per casi gravi, o da lei ritenuti gravi, una donna possa abortire senza essere considerata una assassina. O credo che possa ricorrere alla fecondazione assistita senza sentirsi una presuntuosa che si sostituisce a Dio. Non credo che ognuno di questi passaggi sia superficiale e da prendere con leggerezza. Credo nella serenità e nella libera convivenza tra chi ha un tipo di 'perché' e chi ne ha un altro.


    Strano che tu sia uscita da una cosa per sentirne poi la mancanza. Mica te la dovevi sposare. Tu e la chiesa potreste essere un'ottima 'coppia di fatto'! ;)

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  6. un saluto in punta di piedi

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  7. Miskin, dalla piccola foto mi sembri del tutto simile a Chris Isaak, per cui cammina pure tranquillo! ;)

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  8. L'amore e l'odio appartengono alla natura umana. Forse le religioni sono nate per permettere all'uomo di dar libero sfogo ad entrambi i sentimenti. E di riuscire poi a trovarci un perchè. Per chi ci crede, ovviamente.

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  9. Avevo dato un'occhiata all'intervista qualche giorno fa, ma ho il grosso difetto che quando sento dire cose giuste come quelle che ha detto Veronesi e una controparte (Chiesa & Co.), la vista mi si offusca da istinti troppo "cattivi"...

    Dovrei imparare a sublimare, come dicono le teste d'uovo:-)

    La Chiesa e' aggressiva non perche' sia in crisi, ma perche' e' cosi' che e' sempre stata, al di la' della facciata politically correct.

    E l'invasione non c'e' mai stata; e' sempre stata presente, tipo realta' parallela..La Chiesa e' il vero prototipo di essere infiltrato, dovremmo prenderne da esempio la tattica, altroche'...

    E' veramente qualcosa di pazzesco questo tornare a moralismi, discussioni su diritti acquisiti con lotte faticose, calpestio sulla pelle delle donne..Boh, sembra davvero impossibile..

    In questi momenti (e sempre piu'spesso vorrei essere la' in Patagonia con i pinguini..)Una mia vecchia fissazione..


    SI

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  10. ..forse il problema è che continuiamo a sentirci "pecore"...che continuiamo a volerci etichettare e a voler etichettare...

    Non sarà giunta l'ora di finirla con pecore (di qualsiasi colore siano) e lupi?

    Bacio,

    Misty

    P.S. Chris Isaac il cantante di "wicked game"? ma davvero!?! ma dove?!? ;-)

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  11. Il problema "Chiesa cattolica" è una questione decisamente italiana. Penso che siamo l'unico paese al mondo che ad ogni dichiarazione del Presidente della CEI imbastisce un dibattito politico a tutti i livelli.

    Questo è il problema.

    Se negli altri paesi civili il presidente della conferenza episcopale locale parla, la politica e quindi i media e quindi il popolo se ne strabatte altamente.

    Qui no.

    Non è nemmeno concesso fischiare il porporato di turno, che un giorno si e un giorno no detta i temi dell'etica e della moralità alla politica. Che si schiera apertamente al referendum sulla fecondazione assistita, e si tira fuori da quello sulla devolution che non permette piu ad un bambino siciliano di farsi curare a Bologna coperto dal servizio sanitario nazionale. Un embrione vale piu di un bambino.


    w la vita.


    Bado

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  12. SI. La società dei pinguini è comunque più dura della nostra. Non lasciarti abbindolare da Fiorello! ;)


    Misty. Miskin, non Misty. Lui. ;)


    Grande Bado, terrone di Siena bruciato! ;) Un (g)rosso abbraccio a te!


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  13. Da quel che mi risulta, Veronesi non propone una dose di morfina letale. Propone di spegnere la macchina e di accompagnare con la morfina il paziente alla fine, lasciando che si spenga naturalmente.

    ''... Poiché la finalità del medico non è provocare la morte, ma affidare alla natura la scansione delle ultime ore della vita, o attenuare il dolore rendendo le ultime ore sopportabili''...


    Stile le invasioni barbariche, ripensandoci, un film su Veronesi! :)


    Baciotto, Erika. E grazie.


    ah, l'ha sentita quella che possono farsi preti anche i gay, purchè giurino che non lo sono più da almeno tre anni?


    Stiamo vivendo in un pessimo romanzo.

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  14. Io ho molta difficoltà a chiarire dentro di me fino a che punto possa essere giusta l'eutanasia.....Penso che dovrei trovarmi in una situazione simile per poter essere veramente obbiettiva in merito. In quest'incertezza sicuramente hanno frande influenza i miei valori cattolici. Sono però da sempre contraria ai dictat, a volte assolutamente incomprensibili, della Chiesa. La Chiesa non puo' che dare un'interpretazione degli scritti cristiani e la storia insegna come queste "interpretazioni" sono state date in maniera assolutamente strumentale per scopi ben lontani da quelli religiosi



    solare

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  15. Gesùaveva un amico molto giovane, poco più che adolescente, a cui era molto affezionato: Giovanni, che infatti si definisce pudicamente nel suo Vangelo "il discepolo che egli amava". Divenuto anziano, scrisse una lettera molto bella, e molto chiara; lui lo aveva conosciuto bene, a ad un'età che non ammette compromessi, nè aggiustamenti. Beh, lui scrive:

    "Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato." (Cioè, aggiungo io, incontrando e amando tutti)

    "Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.

    Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

    Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

    Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.

    Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello."

    Sine glossa.

    Baci

    Erika

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  16. "ah, l'ha sentita quella che possono farsi preti anche i gay, purchè giurino che non lo sono più da almeno tre anni? "


    Sulla falsa riga dell'uscita qualche settimana fa del Pastore Tedesco che sulla questione dei divorziati risposati ha promulgato il suo pensiero progressista (sulle orme del suo predecessore): "i divorziati risposati possono vivere insieme purchè promettano di farlo da fratello e sorella."


    Perchè nessuno di quelli che contano ha il coraggio di dire che questa è una cagata pazzesca?

    Perchè in TV quando si parla del Papa e della Chiesa ( ieri sera a Porta a Porta) tutti fanno la corsa a chi fa l'elogio più grande? E nessuno si permette mai di fare notare qualcosina?

    Eppure da Berlusconi a Fini passando per Casini sono tutti nel peccato del divorzio.


    Ieri sera Buttiglione a precisa domanda di Vespa, "cosa fece quando seppe dell'attentato al Papa?", ha dato una risposta memorabile: "ero in aeroporto, mi sono seduto e mi sono messo a piangere."


    Amen


    Bado

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  17. Lorenzo: mi fai così stupida? certo che avevo capito Miskin....ma il commento resta lo stesso..

    Bacio,

    Misty

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  18. Mah, la Chiesa è fatta di misteri !


    Will.

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  19. Erika. Si può 'incontrare e amare tutti' senza 'dimorare in Cristo'? Si può navigare in un sentimento senza istituzione ed esclusiva? Forse no, sono il primo a dirlo. Ma non mi arrendo all'evidenza :)

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