Le grand banlieu



Un percorso, come capita.
Da Fazio sento Furio Colombo che dice, se volete capire quello che succede a Parigi prendete un romanzo di Pasolini, uno a caso, aprite una pagina a caso e leggete.

Compro  'Una vita  violenta' allegato all'Espresso. Mi siedo sulla spiaggia. Un po' era vero.
Poi sfoglio l'Epresso. Ci trovo due persone che stimo: Umberto Galimberti e Nichi Vendola, due articoli in sequenza. Si parla del caso Cofferati. Entro in crisi, perchè mi convincono entrambi. Allora mi ricordo di una coppia di amici che tempo fa ironizzava: 'Visto il tuo amico Cofferati cosa sta...', 'Visto il tuo amico Bertinotti cosa sta...'.
Mi sento un Giano Bifronte.
Leggo su Repubblica Serra che parla di due sguardi possibili. Quello di chi vede il disordine e cerca l'ordine e quello di chi vede l'iniquità e cerca l'equità.
Mi sento un Giano Bifronte, strabico.

Torno su Galimberti, un concetto mi ha colpito. I demografi, che, al pari dei geologi, nessuno ascolta, avevano annunciato che nel 2030 i quattro quinti dell'umanità si sarebbero raccolti in 30 città. Significa che le città avrebbero perso i loro connotati, per diventare pure estensioni di uomini concentrati l'uno a fianco dell'altro, con l'unico vincolo che è il procacciamento del denaro. Non più un denaro prodotto da arti e mestieri, ma un denaro del tutto sradicato, che ha nei confini del territorio il suo maggiore ostacolo. In questo contesto le ordinanze del Sindaco di Bologna rappresenterebbero la difesa del territorio, con la specificità dei suoi usi, costumi e rapporti fiduciari...

Vendola pone un problema. Perchè linea dura contro gli ultimi, dimenticandosi delle vere piaghe: mafia, abusi edilizi, inquinamento ambientale? Come si può partire così dal basso, quando lassù vige l'eden dei corrotti e dei condoni. 'Questo tipo di società produce, marginalizza e infine punisce la povertà'. Troppo, in effetti. 'Non si può guardare ai fenomeni, senza occuparsi delle persone'. Bravo, mi lucido l'orecchino.

De-ter-ri-tor-ia-liz-za-zio-ne, effetto nefasto della globalizzazione. Si fa perfino fatica a dividerla in sillabe.
Persone. Parigi. Identità.

Intanto s'era fatto nuvolo.
In casa riprendo un libro che mi hanno regalato e che ho divorato. Ha la copertina più brutta del mondo ma ve lo consiglio. Affronta proprio 'sto problema delle identità.

In un capitolo intitolato 'Apologia della disuguaglianza' si parla degli zingari. Lerner cita Zygumunt Baunman, la sue teoria brutale dei 'rifiuti umani da smaltire'. La proliferazione dei campi profughi - in cui vivono come sospese milioni di persone senza diritti - e più vicino a casa nostra gli altri milioni di persone accampate nelle periferie in conglomerati che sanno di segregazione. La condanna al vuoto. Gente senza luogo, nè futuro: sospesi nel nulla spaziale della modernità.
E si torna all'inizio.

Scrive Primo Levi ne I sommersi e i salvati: "Erano fuori dal mondo, uomini e donne d'aria..."

Scusate la lunghezza. Ma Parigi brucia.

Commenti

  1. Grazie, Loré.

    Dopo mi prendo un po' di tempo e ti posto la mia. Erika

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  2. ...solo un nome, ma già sai qual è: Nichi.

    Ma di fronte alla totale assenza di confini ideologici (mai forte come in questo caso), mi sento anch'io un "giano bifronte strabico", e per di più abbastanza cretino..

    Un bacio,

    Misty

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  3. E io come faccio a riconoscerti?

    Moby Dick

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  4. hai ragione, scusa, ero convinto di essermi firmato.

    Xyzal

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  5. Offri un percorso di lettura molto stimolante. Furio Colombo, Pasolini poi (manca più che mai il suo pensiero che sarebbe stato scomodo per chiunque, soprattutto a sinistra e infatti ci meritiamo Rutelli, tanto per non fare nomi). Galimberti, uno dei pochi rimasti a scrivere cose intelligenti e che giustifica (quasi da solo) il sovrapprezzo di D di Repubblica. Vendola che è già una sorta di mito. Poi Serra. Lerner, Primo Levi a dimostrazione di quanto l'informazione che ci viene servita dai cinegiornali di regime sia all'acqua di rose, sciatta e scialba, scivola via senza lasciare traccia. E qui, invece, c'è bisogno di capire. Prima di bruciare pure noi.

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  6. Frank, occhio che Pasolini probabilmente avrebbe avuta la stessa linea di Rutelli sulle staminali e la procreazione assistita!

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